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Menichini (ex all. Crotone): “Florenzi è un giovane-vecchio. Totti è commovente”

Leonardo Menichini, ex allenatore del Crotone e storico tecnico in seconda di Carlo Mazzone, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione Febbre a 90.

Redazione

Leonardo Menichini, ex allenatore del Crotone e storico tecnico in seconda di Carlo Mazzone, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione Febbre a 90.

Mister, lei ha avuto il merito e la fortuna di scoprire Alessandro Florenzi a Crotone. Quando si rese conto delle sue qualità?

Lo notai in una gara di Coppa Italia Primavera, l’anno precedente al mio arrivo a Crotone. Quando accettai la panchina rossoblu chiesi alla società di prenderlo. Florenzi è un giocatore straordinario, ha un ottimo piede ed è in grado di adattarsi a tutti i ruoli. Potrebbe giocare anche in porta! In Serie B si è subito distinto come uno dei migliori: contro il Lecce disputò una grande partita giocando sulla fascia mentre nella gara contro il Livorno giocò come centrocampista. Questa sua duttilità rappresenta sicuramente un valore aggiunto.

Nelle giovanili giallorosse ricopriva il ruolo di trequartista, adesso con Zeman si schiera come intermedio di centrocampo. Quali sono le qualità che lo contraddistinguono?

Ha sicuramente una buonissima tecnica ed è anche molto forte anche nello stacco aereo. Sa muoversi, ha il fiuto del gal e soprattutto sa inserirsi molto bene: capacità che solo i grandi hanno. Credo che il ruolo che gli sta ritagliando Zeman sia il migliore: ha ancora bisogno di crescere, ma è un "giovane maturo", come mi piace definirlo.

Tutto questo rende Florenzi il centrocampista perfetto per il calcio zemaniano. Pensa che con il boemo possa crescere ulteriormente?

Assolutamente sì. Zeman ha capito subito le sue potenzialità: lo ha fatto debuttare in una partita importantissima in cui Florenzi si è distinto per grande personalità e tecnica. È un giocatore consapevole delle sue capacità e gioca tutte le gare al top delle sue forze: lo ha sempre fatto, anche quando giocava a Crotone.

Le piace il paragone con Simone Perrotta?

Sì. Perrotta, però, non ha la tecnica di Florenzi e non era così forte a 22 anni.

Oggi 4 settembre ricorre l’anniversario del primo gol in Serie A di Francesco Totti: lei che era in panchina accanto a Mazzone in quella partita di 18 anni fa, ricorda quel giorno?

Perfettamente. Segnò di sinistro su un assist di Fonseca. Fummo tutti molto felici.

Ha visto Inter-Roma. Come giudica la prestazione del Capitano?

Commovente. Lui è un patrimonio del calcio mondiale: non capisco come possano ancora esistere persone lo criticano. Ricordo come ieri il giorno in cui lo chiamammo per il primo allenamento con i “grandi”: giocava contro calciatori del calibro di Aldair e Festa come se fosse sempre stato un veterano. Mazzone sorrise e mi disse: “Menicò, questo non glie lo rimandiamo più!”