"La legge sugli stadi e' vitale, perche' e' anche e soprattutto attraverso essa che il calcio italiano puo' cambiare, ripartire, puo' essere riformato''. Cosi' il presidente del Coni Giovanni Malag? parlando a Coverciano, dove oggi e' venuto in visita, incontrando il presidente dell'Associazione calciatori Damiano Tommasi e il presidente dell'Associazione allenatori Renzo Ulivieri. ''Come si fa ad aver perso un'intera legislatura senza riuscire a trovare un punto di incontro su questa materia? E' una vergogna che si siano persi 5 anni: li' c'e' domanda, li' c'e' appeal. Non come l'acciaio a Taranto o la fabbrica di Torino che costruisce auto. Li' ci sono persone disposte a investire anche dall'estero''.
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Malag?: “Legge sugli stadi ? vitale per far ripartire il calcio italiano”
“La legge sugli stadi e’ vitale, perche’ e’ anche e soprattutto attraverso essa che il calcio italiano puo’ cambiare, ripartire, puo’ essere riformato’‘.
''Il calcio italiano e' stato autolesionista, ci sono componenti troppo litigiose e il risultato e' che e' stato perso troppo tempo e sono state sprecate occasioni, come gli Europei del 2012, che avrebbero potuto significare la svolta - ha detto Malago' - Al presidente della Federcalcio Abete, con il quale c'e' totale sintonia su questo aspetto, ho detto che adesso ha quattro anni davanti e deve avere la forza, il coraggio, la capacita' di riformare il calcio. Ha potenzialita' ancora inespresse, sapevo che Abete non mi avrebbe appoggiato nella mia partita per la candidatura alla Presidenza del Coni, ma io ho voluto dire fin da subito quello che penso. Il calcio deve dare sempre il buon esempio e riformare alcune componenti della sua gestione''.
Nel mirino di Malago' anche la precedente gestione della Presidenza del Coni. ''E' mai possibile non aver fatto neppure un'intervista per cercare di dire ai politici, negli ultimi cinque anni, che e' stata una vergogna non aver fatto una legge sugli stadi? E' mai possibile avere assistito agli Europei in Polonia e Ucraina, perdendo da parte nostra un'occasione unica, come e' stato in Portogallo e in Germania?''.(ANSA).
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