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Luis: “Squadra svogliata. Non confermo nessuno”

(M.Pinci/Repubblica) Una settimana sottotono non è andata giù a Luis Enrique. Squadra molle, allenamenti al di sotto delle aspettative dell’allenatore, qualche risata di troppo, fin dal primo allenamento dopo la sconfitta di Siena.

Redazione

"(M.Pinci/Repubblica) Una settimana sottotono non è andata giù a Luis Enrique. Squadra molle, allenamenti al di sotto delle aspettative dell'allenatore, qualche risata di troppo, fin dal primo allenamento dopo la sconfitta di Siena.

Anche nell'allenamento della mattinata di oggi, la squadra ha mostrato una scarsa attenzione al lavoro che ha innervosito eccome il tecnico asturiano: un atteggiamento che ha spinto Luis a manifestare anche duramente le sue ragioni all'interno dello spogliatoio, rimproverando l'eccessiva leggerezza a tutto il gruppo, senza troppe distinzioni. Anche per questo, quello presentatosi in conferenza stampa era un Luis Enrique diverso, nervoso, irascibile. "Non regalo nessun allenamento. E così posso tornare a casa a testa alta, altissima", ha quasi urlato davanti ai microfoni, come a ribadire - prima di tutto alla squadra - l'importanza di dare sempre il massimo. concetto poi ribadito in modo inequivocabile: "Non confermo nessuno, siamo tutti sotto esame. E l'esame è domani".

""NON CONFERMO NESSUNO, SIAMO TUTTI SOTTO ESAME" - Quindici secondi di silenzio prima di rispondere alla prima domanda. Da quel momento in poi, Luis Enrique si trasforma in un fiume in piena. E, nel finale, si accende anche: "Non confermo nessuno, neanche me stesso, siamo tutti sotto esame e l'esame è domani. Non c'è mercato per la prossima estate, domani è il mercato, domani si vedrà chi merita la conferma. Domani il tifo sarà il professore vero. Con questo messaggio la Roma può diventare grande". Anche per questo, forse, Luis rifiuta di parlare di stagione di transizione: "Io non parlo di stagione di transizione, io voglio vincere col Parma. La transizione nel calcio non esiste, se faccio una figuraccia mi rialzo e preparo la prossima partita. Perché poi così posso andare a casa a testa alta, altissima". Poi, quasi trasportato da una forza più forte della ragione, ha persino rispolverato il castigliano, con un proverbio del XV secolo difficilmente traducibile: "Cuando las barbas de tu vecino veas pelar, pon las tuyas a remojar". Letteralmente: "Quando vedi che viene tagliata la barba del tuo vicino, metti la tua in ammollo". A livello figurato, i guai del tuo vicino devono convincerti a fare qualcosa per non fare la stessa fine. Un messaggio chiarissimo a ogni singolo giocatore. "TUTTI POSSONO ANDARE VIA, GIOCATORI E ALLENATORI" - Il tempo dei bilanci, per il tecnico, è già iniziato. Impossibile negare di avere la già la testa alla realizzazione di una squadra più forte per la prossima stagione. Anche Luis fatica a dire il contrario: "Al mercato non ho iniziato a pensare. Almeno pubblicamente". Confessione implicita di una Roma già in divenire. Anche se da qui a fine anno le cose potranno cambiare eccome: "I calciatori hanno la loro opportunità di fare la loro bella figura col Parma, poi con l'Atalanta e poi con la Lazio. Nessuno ha il posto garantito, dipende sempre dai risultati. E ognuno deve lavorare ogni giorno e ogni partita per continuare a giocare in questa meravigliosa squadra. Altrimenti tutti possono andare via: calciatori, allenatori, tutti". Intanto, è arrivato Marquinho, anche se il tecnico ancora non lo vede: "Credo che ancora non sia al cento per cento. È arrivato due settimane fa, ancora deve riconoscere i movimenti della squadra, mettersi al livello fisico dei compagni". "OSVADO PUÒ GIOCARE DALL'INIZIO" - Se il brasiliano dovrà aspettare, Osvaldo è pronto al rientro dopo la mezz'ora di Siena. All'Olimpico, domani, sarà in campo dall'inizio: "Osvaldo può iniziare la gara, non so se potrà finirla. E non so neanche se la inizierà". Con lui dovrebbero essere in campo anche Totti e Lamela, anche se dall'inizio del 2012 sia il capitano (con l'eccezione della mezz'ora di Catania) che l'argentino hanno sempre iniziato dal primo minuto. Difficile però rinunciare a qualcuno contro un avversario che, soltanto mercoledì ha messo in grande difficoltà la Juventus capolista. Perché il Parma non è più quello che, a settembre, aveva regalato la prima vittoria da allenatore romanista a Luis: "Adesso ha un nuovo allenatore - ricorda lo spagnolo - che vuole proporre qualcosa e mi piace, poi Floccari e Giovinco possono metterci in difficoltà. Abbiamo lavorato su come battere il Parma in ogni zona e come fare il nostro meglio". "IL CAMPIONATO PRIMAVERA NON È COMPETITIVO RISPETTO ALLA A" - Ci proverà anche la Primavera, che alle 17 sfiderà la Fiorentina nella semifinale del Viareggio. Un match a cui presterà grande attenzione Luis Enrique, che però sullo sviluppo dei giovani in Italia nutre parecchi dubbi: "In Spagna ci sono squadre "B" che competono a livello altissimo, qui il livello del campionato primavera è troppo più basso rispetto alla serie A. A me piacerebbe che giocassero ogni partita in uno stadio contro avversari di 30 anni, di 28, in serie B o simili. Come in Spagna, dove in serie B ci sono solo due squadre "B", Villarreal B e Barcellona B. E per quei ragazzi è il massimo. Viviani nel suo campionato gioca senza alcuna difficoltà e questo non è buono per lui". Presto, anche per i giovani romanisti sarà tempo di esami. La Roma di Luis Enrique, invece, è già domani.