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Luis Enrique: “Vedo tante cose che mi piacciono. C'è stato il cambio di mentalità”

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Roma di Coppa Italia.

Redazione

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Roma di Coppa Italia.

Quale è la differenza con la Juve?La differenza in classifica è chiara, loro sono stati regolari e noi no. All'inizio non abbiamo trovato questa regolarità che cercano le squadre. La partita che ha fatto qui la Juve dimostra che è una squadra vincente, ha tentato di vincere la partita. E' il migliore esempio per noi, noi dovremo andare nel loro stadio a fare la nostra proposta. E' uno stimolo incredibile sapere che loro non hanno mai perso. E' molto stimolante questa partita

 

Si parlava di acquistare una punta dopo l'infortunio di Osvaldo. Lei disse che l'avrebbe sostituito il gioco. Durante una stagione ci sono sempre problemi. Se un giocatore si fa male, iniziamo a pregare? Se manca Osvaldo è un peccato ma non succede nulla, ne entra un altro al suo posto. Non so se sia una coincidenza o no, ma non ero preoccupato. La cosa più importante è vedere il comportamento della squadra, poi tra i giocatori ci sono differenze. Se ci si allena bene, si ha l'opportunità di giocare. Il mio problema è che tutti si allenano bene e devo scegliere undici ragazzi. La squadra è più importante di qualsiasi calciatore. Sentiamo la mancanza di Osvaldo, lo vedo lavorare con impegno. Col Cesena mi ha fatto uno scherzo, è venuto vicino a me in panchina e ha detto: "Sentite la mia mancanza eh?".

 

Ieri Prandelli ha aperto alla possibile convocazione di Totti per gli europei. Lei lo vorrebbe vedere in nazionale o teme ulteriori fatiche?La nazionale era importante anche per me da giocatore, non ho paura. Vorrei tanto vedere dei giocatori della Roma agli europei. Se è un orgoglio per Totti, De Rossi, Borini, Osvaldo o Rosi per me va bene. La nazionale è una cosa bellissima, mi farebbe piacere.

 

Totti merita la nazionale? Se Prandelli ha parlato così, è perché pensa così.

Lei prima della gara di campionato con la Juve disse che invidiava ai bianconeri l'intensità. In questo periodo la Roma ha fatto cinque vittorie, siamo arrivati a quei livelli d'intensità?

Mi hanno detto che un calciatore della Juventus, Chiellini, ha affermato che non ha mai visto nessuno correre nessuno. Ora invidio alla Juve la regolarità, voglio dai miei la stessa intensità e la stessa regolarità. Per noi è un momento ottimo per andare a Torino pieni di fiducia, pensando che ce la possiamo fare.

 

Ha parlato di diversità tra le due squadre. Cosa le accomuna? Sono le due squadre che giocano il miglior calcio in Italia?

No anche il Milan gioca bene. Anche l'Udinese, la Lazio e il Napoli giocano bene. L'Inter anche. Ognuno sceglie il suo calcio, ma giocano bene. Il Chievo gioca bene, il Catania gioca bene, ci sono tante squadre. Noi facciamo quello che possiamo.

 

Quanto è importante la Coppa Italia per la Roma? La gara è molto sentita sul piano emotivo, ci sono molti ex. Come arriva la Roma?

Arriviamo benissimo, con la mentalità giusta. Sarà una partita bella e difficile, per noi è uno stimolo avere questa opportunità. Andremo lì con la convinzione di fare la nostra proposta. E' bello sapere che di fronte avremo una squadra con la stessa mentalità. Come allenatore è bello.

 

Se escludiamo i 27 minuti da recuperare col Catania, è finito il girone d'andata. Il suo bilancio?

 

Inizio duro, senza dubbio. Per fortuna tutto è cambiato dopo qualche settimana. Adesso inizio a vedere tante cose che mi piacciono, già dall'inizio ho visto un cambio di mentalità, dopo il ritiro. I risultati non sono arrivati subito ma adesso che il gioco c'è più o meno e i risultati stanno arrivando, per noi è un momento ottimo. Ora vedremo se saremo capaci di ottenere questa regolarità, dopo 19 partite ognuno ha la classifica che merita.

 

A livello personale è soddisfatto?

No, potevo fare di più. Manca ancora tutto il girone di ritorno, aspetto di migliorare la mia prestazione e far capire ai ragazzi che manca tanto lavoro.

 

Il suo giudizio sul rapporto con i tifosi. La squadra non è mai entrata all'Olimpico coi fischi.

Molto importante per noi, siamo noi che dobbiamo invitare i tifosi ad essere fedeli e ad aiutarci. Ricordo lo striscione "mai schiavi del risultato", molto bello. Qui si parlava dei risultati, solo dei risultati, mi dicevano che in Italia era cosi. Ma ho visto un tifo sempre fedele e sono contento, ascoltare i cori è bellissimo, lo stadio pieno. Il nostro lavoro è far capire loro che stiamo facendo il 100% per far sì che siano orgogliosi di noi.

 

Tempo fa disse di stare tranquilli, la Roma avrebbe corso per l'intera stagione. E' sempre della stessa convinzione?

Senza dubbio. Quando ho parlato della preparazione fisica, mai è successo che la mia squadra non corre. E' una questione di testa, ci vuole predisposizione. Il preparatore fisico della squadra è bravissimo, quando ci sono sconfitte si parla di quello ma non ho mai avuto dubbi. Poi conta anche come giochiamo, ma sul fatto di correre o meno ero sicuro. La nostra preparazione è settimanale.

 

Lei non ama fissare obiettivi. In questo momento la Roma è al livello delle migliori squadre italiane?

La cosa più importante è esser regolari e noi stiamo iniziando ad esserlo ora. Fin qui no, la Juve e il Milan sono le squadre più regolari. La classifica dice che siamo lontani.

 

Tutti noi pensiamo che giocherà Borriello. Tu da allenatore credi alla motivazione degli ex?

Sì, ma aspetto che Conte dia la formazione, non voglio soffrire prima. Può essere comunque, il calcio è passione. E' normale che chi è andato via dalla Roma abbia uno stimolo in più. Non posso controllare questo, mai preparo una partita guardando ad un solo giocatore avversario. Guardo il complesso. Quando avrò la formazione, vedrò cosa dire ai miei calciatori. La linea generale della partita non cambia.

 

Che idea si è fatto su Conte. E' una proposta molto differente dalla sua?

Ho giocato contro di lui, è simile da allenatore. Lottava tanto con carattere, è un vincente. La sua squadre è lavorata e passionale, con una predisposizione al gioco altissima. Ho fatto i complimenti a lui, si vede il suo lavoro.