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Luis Enrique: “Progetto fallito? Io non mollerò. A Palermo prova interessante”

Ecco le parole rilasciate dal tecnico giallorosso Luis Enrique nella conferenza stampa di vigilia di Palermo-Roma.

Redazione

Ecco le parole rilasciate dal tecnico giallorosso Luis Enrique nella conferenza stampa di vigilia di Palermo-Roma.

Cosa rappresenta per lei Palermo?Rappresenta il presente della squadra dopo una settimana difficile sul piano mentale. Dobbiamo recuperare dopo una sconfitta. Il Palermo in casa sta facendo benissimo, sarà una partita difficile.

Il progetto è fallito?E' una tua ipotesi. Quando sono arrivato, ho capito le difficoltà che c'erano. Ogni settimana ho lavorato, mi sono messo a disposizione e continuerò a farlo. Non mollerò. Potrei restare altri anche 4 o 5 anni.

Hai detto a Sabatini che preferivi vincere il derby anche giocando male? Era un concetto esclusivo per il derby?Io preferisco vincere sempre, in qualsiasi modo. Ma sono convinto che per vincere sia meglio giocare bene.

I tifosi continuano a manifestare fiducia per il progetto, la società la sostiene. Lei resterà alla Roma anche il prossimo anno?Penso al Palermo, a fare buoni risultati. Spero di dare allegria al tifo che è sempre con noi, dobbiamo pensare solo a recuperare tutto questo. Non parlo di nuovo questo, non ripeto ogni settimana ciò che ho detto.

In queste dodici giornate cosa si aspetta? Saranno utili per valutare chi è da Roma e chi no?Non è né drastico né giusto. Gli esami ci sono ogni giorno, nessuno si può rilassare. Ci sono 12 partite ancora, io penso a concentrarmi per la prossima partita. Mi aspetto il meglio, voglio vincere a Palermo e non sarà facile. Alla fine vedremo dove saremo arrivati, valuteremo tutto. So che l'importante sono i risultati, lo so dal primo giorno.

C'è un'emergenza legata agli infortuni in difesa. In settimana la dirigenza ha fatto mea culpa sul mercato di gennaio. Lei si prende qualche responsabilità in tal senso?No, ho molta fiducia in Walter e Franco, loro sanno cos'è importante per il mercato. A gennaio non c'era fretta. E sono contentissimo di quello che mi ha dato la società, non ho nessun rimprovero da fare alla società. La mia responsabilità è tantissima, continuo a pensare che siamo una buona squadra che può fare meglio.

Potrebbe esserci un'emergenza anche in attacco, visti i problemi di Totti. Ci sono novità?No, vedremo oggi. Non c'è emergenza, non sono preoccupato. Mi dispiace che non ci siano dei giocatori di livello, perché è sempre brutto essere infortunati. Ma se manca un calciatore, ne mettiamo un altro. Così si fa una squadra, contiamo anche sui ragazzi della primavera.

Si è discusso in settimana sulle difficoltà della squadra quando perde palla e difende in inferiorità numerica. Lei crede ancora che la sua idea sia attuabile nel calcio italiano?In Italia, in Francia, in Inghilterra, certo! Dobbiamo migliorare sugli errori che facciamo, quando siamo distratti siamo vulnerabili. Ma quando lo facciamo bene, diventa un altro discorso. Mi prendo la mia responsabilità come deve essere, ma penso sia una buona idea di calcio.

Subito dopo il derby un giocatore importante della squadra ha detto che servono anche giocatori d'esperienza. Lei è pronto a chiederli? E se non dovessero arrivare, lei farebbe un passo indietro?Un passo indietro mai. Non faccio differenze tra giovani o non giovani. Con la società abbiamo il pensiero di fare una squadra forte. La responsabilità non è di giovani o vecchi, è della squadra. L'esperienza si fa giocando, nessuno nasce con esperienza acquisita. A me piacciono i giocatori bravi.Non m'interessa l'età.

Se la Roma non centrasse l'Europa dopo 16 anni, si potrebbe parlare di fallimento?Spero non succeda. Quando succederà, ne parlerò.

Come giudica la partita col Palermo?E' una gara difficile contro una squadra forte che ha tanta qualità nelle punte. Sarà difficilissima, loro fanno delle ripartenze di grande livello, ci sono dei giocatori importanti come Miccoli, Budan e Ilicic. Sarà una prova interessante.