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Luis Enrique: “Domani si vedrà chi ha voglia di restare alla Roma. Nessuno ha il posto sicuro, nemmeno io”

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Parma.

Redazione

Ecco le parole di Luis Enrique in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Parma.

C'è una lettura tattica per capire gli alti e bassi della Roma? "No, per me non ci sono letture tattiche, fisiche o mentali. dipende da quanto sono bravi gli avversari e quanto lo siamo noi. Negli ultimi due mesi ho visto la squadra fare sempre la stessa proposta, dipende dalle gare, in cui c'è un avversario che può farlo meglio o peggio di noi."

Marquinho è pronto? "Ancora non è al cento per cento. E' arrivato due settimane fa, ancora deve capire i movimenti della squadra e mettersi allo stesso livello fisico dei compagni. "

Sabatini ha detto che i giovani se sono forti non c'è bisogno di guardare alla carta di identità "Io ho sempre detto che non scelgo in funzione dell'età o del fisico. Lo faccio in funzione della qualità e della personalità. Non ho nessun problema a sceglierne uno di 38 anni o di 17. Ci sono alcuni più o meno bravi, è quello che mi interessa."

Lei parla di obiettivi a breve termine, Sabatini ha parlato di Champions “Il mio obiettivo è il Parma. So che, se una proposta non è vincente, non si va da nessuna parte. Pensare alla classifica oggi non serve, si deve arrivare alla fine e guardare il complesso.”

Già sa chi potrebbe arrivare il prossimo anno? “Il mio lavoro non è vedere cosa succederà ma guardare su quello che ho a disposizione. I calciatori devono sapere che hanno l’opportunità di fare bella figura partita dopo partita per continuare alla Roma. Nessuno ha il posto assicurato, è la grande verità del calcio e bisogna allenarsi e lavorare ogni giorno per continuare in questa meravigliosa squadra. La nostra proposta deve essere vincente, altrimenti viene qualcun altro per provare a farla ancora meglio…”

Come sta Osvaldo? “Può iniziare la gara, ha già giocato 30 minuti a Siena. Non so se la inizierà o la finirà, lo vedremo.”

Lei dopo il Bologna ha detto che vuole evitare il rischio di una stagione anonima, Sabatini ha detto che questo non è un anno di transizione. Ha paura che la squadra senta la pressione di una stagione che può essere anonima? “Io l’ho detto? Non mi pare. Non è anonima perché io dico che ogni giorno è importante, la partita diventa un esame. Io voglio vincere a Parma, mi interessa solo quello. Se faccio una figuraccia mi rialzo e preparo la prossima partita. Nel calcio non c’è transizione, io non regalo nessun allenamento, solo così posso andare a casa a testa alta.”

A Parma ci fu la prima vittoria, domani sarà una squadra diversa con Donadoni. Che gara si aspetta? “Ci sono tanti moduli, anche lo stesso 3-5-2 che può essere fatto con calciatori differenti. E’ un Parma diverso, con Floccari e Giovinco che possono metterci in difficoltà. Mi aspetto un livello superiore dalla gara precedente, anche se non è detto che non si possa riproporre, nel calcio non c’è matematica. Sarebbe un’altra opportunità unica.”

Nella Roma dove arriva la difficoltà nel pendere tanti gol alla fine della gara? “Che vuoi che dica, succede. Forse servirebbe un po’ più di concentrazione, dipende anche quali tipi di gol sono, magari li abbiamo presi cercando di andare a farne uno noi e prendendo la ripartenza. Sono cose che non mi preoccupano.”

Lei e Sabatini non state pensando alla Roma della prossima stagione? “E’ così, almeno pubblicamente…”Quando la Roma incontra un avversario aggressivo sembra un po’ insicura. Forse la causa sono gli schemi nuovi ancora non assimilati? “Non penso che sia così. E’ una questione di momenti, di intensità rispetto a quella dell’avversario. Oltre al modulo c’è sempre una fame da cercare e se l’avversario è più bravo non si va avanti.”Un pensiero sull’Inter che sta prendendo schiaffi a destra e a manca? “Parlo della Roma e basta…”

Un pensiero sulla Roma primavera al Torneo di Viareggio “Li conosco molto bene, si allenano con noi. Io penso sempre al futuro, ai giovani ma qui in Italia c’è tanta differenza tra la primavera e la prima squadra. In Spagna è diverso, le squadre B giocano ad un livello più alto e questo aiuta nell’inserimento in prima squadra. I ragazzi che si allenano con noi trovano molte difficoltà nell’inserimento, è necessario che si riducano queste distanze con la prima squadra. Se guardiamo come Viviani gioca in Primavera è ad un livello troppo alto per la categoria e per lui non è buono. Però se li mandi in prestito non giocano mai.”

Ad oggi lei confermerebbe tutta la rosa attuale per il prossimo anno? “Io non confermo neanche me…Domani bisogna vincere, è questa la conferma: in Spagna si dice “quando vedi che al tuo vicino capita qualcosa di sgradito inizi a guardare anche il tuo orticello”. Domani si vedrà chi ha voglia di restare alla Roma, domani c’è l’esame vero con il professore, cioè i tifosi. Capendo questo la Roma diventerà grande.”