(Ansa) - Dal contratto di Daniele De Rossi a quello di Luis Enrique. Alla viglia della sfida col Cesena, a tenere banco in casa Roma sono soprattutto i rinnovi proposti dalla societa' e messi in stand-by sia dal centrocampista di Ostia sia dall'allenatore asturiano.
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Luis Enrique prende tempo: “Il rinnovo va meritato”
(Ansa) – Dal contratto di Daniele De Rossi a quello di Luis Enrique. Alla viglia della sfida col Cesena, a tenere banco in casa Roma sono soprattutto i rinnovi proposti dalla societa’ e messi in stand-by sia dal centrocampista di Ostia...
Il piu' urgente da sottoscrivere resta ovviamente quello del mediano, in scadenza a giugno: senza firma, infatti, De Rossi potrebbe accordarsi con un altro club gia' da febbraio.
Per Luis Enrique, invece, legato alla panchina giallorossa fino al 2013, se ne riparlera' a fine stagione, quando si potranno tirare le somme e fare un bilancio del primo anno in Italia dell'ex Barcellona. "Rinnovare? Ho ancora un anno e mezzo di contratto, e' un'eternita' nel calcio - ha ammesso l'allenatore spagnolo -. Mi manca tantissimo lavoro prima di meritare un rinnovo. Non ha nessun senso parlarne". Insomma, i tempi non sono maturi per accettare l'invito che la dirigenza romanista (Baldini in primis) ha offerto dopo il pesante ko in casa della Fiorentina. "Ma per me e' stato un gesto incredibile in un momento difficile, li ringrazio - ha sottolineato Luis Enrique -. Quando tutti pensavano che sarei dovuto andar via, la societa' ha visto la possibilita' di andare avanti con questo progetto e mi ha fatto questa proposta ma io ho detto che non era il momento di parlarne".
Anche perche' il tecnico e' consapevole che solo i risultati determineranno il suo futuro nella Capitale: "Dopo quattro sconfitte ritorno a essere uno stronzo, dopo quattro vittorie torno a essere incredibile. Io penso solo al Cesena. Diventare il Ferguson della Roma? Gia' e' difficile per i giocatori restare sempre nella stessa squadra, figuriamoci se si parla di allenatori. E' quasi impossibile, c'e' Ferguson e nessun altro".
Nemmeno Guardiola, del resto, allenera' tanto a lungo il Barcellona, squadra che occupa un posto speciale nel cuore di Luis Enrique. "Credo sia senza dubbio il momento migliore della storia del Barca, non solo perche' vince, ma per come lo fa - le parole dell'asturiano -. Non sono mai violenti, propongono sempre un gioco bellissimo, e per me e' un piacere grandissimo vedere il Barca, se poi vince al Bernabeu (in casa degli storici rivali del Real Madrid, ndr) tanto meglio".
E meglio, per la Roma, sarebbe avere De Rossi a disposizione e col rinnovo in tasca. Per la firma del contratto (6 milioni a stagione con clausola rescissoria) dovrebbe essere questione di giorni, per il ritorno in campo invece potrebbe servire un pizzico di pazienza in piu'. L'infiammazione all'adduttore, infatti, non permettera' al centrocampista di giocare col Cesena e, per evitare di incappare in una pubalgia, anche l'impiego nei prossimi impegni e' improbabile. "Speriamo che non debba stare molto tempo fuori squadra - l'auspicio di Luis Enrique -. Credo non sia grave, ma e' importante che possa allenarsi senza sentire dolore perche' poi non riesce a giocare al 100% e noi abbiamo bisogno di gente in piena forma".
A cominciare da domani quando all'Olimpico arrivera' il Cesena di Mutu. "Non vedo una squadra di basso livello, ha un potenziale offensivo importante, con calciatori di qualita' che possono metterci in difficolta' - ha sottolineato lo spagnolo -. Non sara' una partita facile, per avere la possibilita' di trovare la vittoria dobbiamo tornare al livello delle partite precedenti, incrementando il ritmo di gioco". Cancellando cosi' anche la prestazione di Catania: "Avevamo tanti giocatori davanti la linea del pallone, abbiamo commesso errori e concesso ripartenze facili. Abbiamo fatto una partita matta, senza controllo". Certamente da non replicare.
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