(Ansa) - Derby alle porte e Luis Enrique 'nasconde' la Roma. A 48 ore dalla sfida alla Lazio, il tecnico spagnolo non vuole occhi indiscreti a osservare la squadra giallorossa
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Luis Enrique 'nasconde' la Roma. Pizarro c'è
(Ansa) – Derby alle porte e Luis Enrique ‘nasconde‘ la Roma. A 48 ore dalla sfida alla Lazio, il tecnico spagnolo non vuole occhi indiscreti a osservare la squadra giallorossa
: per questo per la prima volta da quando è sbarcato nella b, ha chiesto e ottenuto dalla vigilanza di Trigoria - sostenuta da una volante della polizia - di far scendere cronisti e tifosi arrampicati sulle mura di cinta del 'Fulvio Bernardinì.
L'obiettivo era di permettere alla squadra di provare alcuni schemi tattici nella parte finale dell'allenamento al riparo da tutti. Nessuna voglia quindi di scoprire le carte e far così conoscere in anticipo le scelte sulla formazione che domenica sera scenderà in campo. Alla seduta di lavoro comunque non hanno partecipato il capitano Francesco Totti e il portiere Lobont, entrambi impegnati in sedute di fisioterapia per recuperare dai rispettivi infortuni, mentre Cicinho ha dovuto interrompere l'allenamento a causa di un problema muscolare. Stop solo precauzionale invece per Mirlem Pjanic, alle prese con un indurimento a livello lombare che non dovrebbe pregiudicarne l'utilizzo: il bosniaco resta infatti in pole per sostituire Totti alle spalle delle punte Bojan e Osvaldo.
A centrocampo, poi, De Rossi agirà da mediano appena davanti alla difesa con ai lati due tra Pizarro (recuperato), Perrotta e Simplicio. Il reparto arretrato sarà composto da Rosi e Josè Angel sugli esterni, Heinze e Burdisso coppia centrale e il rientrante Stekelenburg tra i pali. Ad assistere per la prima volta al derby della Capitale sarà il nuovo presidente giallorosso, Thomas DiBenedetto che atterrerà a Roma proprio domenica mattina.
E il tycoon statunitense non sembra avere dubbi sulla bontà dell'investimento fatto in estate assieme ai soci Pallotta, Ruane e D'Amore: «Vedo la Roma tra 5 anni diventare una squadra di grande successo in campo e molto proficua a livello di business». Anche grazie al nuovo stadio che DiBenedetto vorrebbe veder realizzato proprio entro il 2016: «I siti potenzialmente disponibili sono un paio (Tor di Valle e Massimina, ndr) - ha spiegato al sito economico-finanziario 'Bloomberg' -. Idealmente si potrebbe parlare di tre anni, ma più probabilmente ne serviranno cinque».
Tempo necessario anche per risanare le finanze del club, far crescere il brand Roma e parallelamente la competitività della squadra, che quest'anno ha notevolmente abbassato la propria età media: «I peccati del passato si stanno iniziando a pagare adesso. Certo, è più facile programmare il futuro con i giovani. La chiave però non è averli, ma poter contare su quelli in grado di farti vincere».
«Luis Enrique? All'inizio la stampa italiana ha provato a farmi dire qualcosa di contradditorio su di lui - ha concluso DiBenedetto - ma io lo sostengo al 100%. Credo nel nostro allenatore e nella sua idea di calcio, molto veloce ed emozionante. Totti? È importante che tutti si sentano parte della squadra, nessuno è sopra il gruppo. Nessuno vuole una squadra dove i giocatori debbano contare solo su un solo compagno per tirarsi fuori dai guai. Tutti devono fare del loro meglio e lavorare al massimo delle proprie capacità». Soprattutto perchè Totti al derby non ci sarà e DiBenedetto vorrebbe evitare di debuttare nella stracittadina con una sconfitta
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