(Ansa) - «Imbufalito? No, ma quasi ogni giorno imparo una parola nuova». L'eliminazione dalla Coppa Italia e la successiva 'notte bravà della squadra non hanno influito più di tanto sull'umore di Luis Enrique.
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Luis Enrique congela le polemiche: “Notte brava? Mi fido dei miei giocatori”
(Ansa) – «Imbufalito? No, ma quasi ogni giorno imparo una parola nuova». L’eliminazione dalla Coppa Italia e la successiva ‘notte bravà della squadra non hanno influito più di tanto sull’umore di Luis Enrique.
Il tecnico della Roma non ha problemi nel confessare che il pesante ko con la Juventus (3-0) «non è stato un passo indietro, in campo finora siamo stati inferiori solo al Milan», e che la cena dei giocatori non ha avuto alcun riflesso sull'allenamento svolto sui campi di Trigoria. «Arrabbiato? Questa era la prima settimana in cui non ero arrabbiato - ha spiegato Luis Enrique durante la conferenza stampa alla vigilia della gara col Bologna in programma domani all'Olimpico -. Non so chi l'ha detto o che interesse c'era a dirlo. Non dirò se è era il momento giusto o meno, lo sapevo e non ho detto nulla, ho fiducia totale in quello che fanno i giocatori nella loro vita privata. Penso che domani faranno il loro lavoro al 100%, mi aspetto una buona partita anche perchè è importante iniziare il girone di ritorno con una vittoria».
Insomma, nessuna strigliata. «Quello che posso dire ai tifosi è che devono essere tranquillissimi - ha poi aggiunto l'asturiano -, perchè si allenano come mai hanno fatto da quando sono qui. Questo non significa che non possono andare a cena e fare quello che ritengono normale. Ma non ho nessuna lamentela da fare. Se fosse diverso lo direi, ma per me è un piacere allenare questa squadra adesso». Luis Ernique ha poi voluto spiegare anche la decisione di dirigere un allenamento meno pesante il giorno successivo alla cena della squadra (terminata a notte fonda), nonostante il giorno di riposo concesso dopo la sconfitta con la Juventus. «Gli allenatori moderni fanno così - le parole dell'ex Barcellona -, riteniamo che dopo una partita c'è una stanchezza più mentale che fisica. Il mio preparatore atletico è bravissimo, io sono uno scemo ma lui no, e pensiamo che il lavoro debba essere così».
Nessun dubbio neppure su Lamela, finito sotto la luce dei riflettori per l'espulsione di Torino e le baldorie notturne coi compagni: «Sa di aver sbagliato, ma in una settimana non possiamo far passare un ragazzo di 19 anni da un crack a quasi un delinquente». Ecco perchè, per difenderlo e rilanciarlo allo stesso tempo, Luis Enrique lo schiererà dal primo minuto col Bologna: «Erik sarà titolare, segnerà due gol e farà tremare l'Olimpico. Farà tutti contenti e poi sconterà la multa (per il rosso con la Juve, ndr) pagando a tutti i compagni una cena». Senza però la presenza a tavola dello spagnolo: «Se c'è l'allenatore è un pò diverso, non si può parlarne male. Anche perchè sono astemio? Pure per questo...».
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