(repubblica.it - F.Bianchi) Guerra totale, ormai, in Lega di serie A: nessuno riesce più a tenere freno i presidenti, tantomeno Maurizio Beretta, ormai dimezzato. Nell'ultima assemblea c'è stata una pericolosa spaccatura sui diritti tv, sui 200 milioni da spartire del bacino d'utenza.
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Lega A: Rosella Sensi bocciata da alcuni presidenti. Tra i candidati c'è anche Camiglieri
(repubblica.it – F.Bianchi) Guerra totale, ormai, in Lega di serie A: nessuno riesce più a tenere freno i presidenti, tantomeno Maurizio Beretta, ormai dimezzato. Nell’ultima assemblea c’è stata una pericolosa spaccatura sui...
Un problema che si trascina da mesi, ormai: il dg della Lega, Marco Brunelli, ha cercato di trovare una via d'uscita che potesse venire incontro a tutte le società. Ma non c'è stato nulla da fare: per 2 milioni in più o in meno, c'è qualche presidente che può alzare anche le mani. E così quindici club hanno messo in minoranza le cinque big (le due milanesi, Juventus, Roma e Napoli). Udinese, Fiorentina, Sampdoria e Lazio stanno con le medio-piccole: il loro leader è Claudio Lotito.
Le grandi hanno minacciato reazioni, richieste di risarcimento danni, hanno minacciato anche di impugnare la delibera. Beretta non ce la fa più: in occasione dell'assemblea di venerdì, qualcuno ha suggerito di sostituirlo subito con Rosella Sensi. Ma la mossa non è passata.
Il ruolo di Beretta, comunque, è delicato ormai e inaccettabile. Un chiaro conflitto d'interesse. Beretta infatti è passato di recente a UniCredit con un importante incarico: ma continua a conservare la reggenza della Lega di Milano, in attesa che venga scelto (magari dopo la fine del campionato) un traghettatore o un nuovo presidente.
Ma UniCredit, lo ricordiamo, è proprietaria della nuova Roma (al 40%), "sconta" i contratti tv di mezza serie A ed è anche sponsor dell'Uefa per la Champions League. Fosse stato per Beretta avrebbe tenuto il doppio incarico (Lega di A e UniCredit) pure in futuro. Con, ovviamente, doppio stipendio.
Ci provò anche il professor Guido Rossi quando fu chiamato da Telecom: ma Gianni Petrucci, pare con parole decise, gli impedì di conservare anche l'incarico di commissario straordinario della Figc. Ora Beretta resta al suo posto perché i presidenti, quando non si prendono a cazzotti (è successo, come noto), litigano e si spaccano in due partiti. Nessuno pensa a mettere una guida a capo di questo carrozzone. Un uomo di carisma che tenga insieme la Lega.
Ma i due "cappelli" di Beretta sono imbarazzanti per il sistema-calcio, proprio adesso che si decidono tanti verdetti, dallo scudetto alla qualificazione Champions. Come fa a star lì? Intanto, per il futuro, ci potrebbe essere la soluzione Franco Carraro traghettatore per un periodo abbastanza limitato poi potrebbe subentrargli Tullio Camiglieri.
Carraro ha ancora forti estimatori in Lega (a cominciare dal Milan) e pare che anche la posizione di Massimo Moratti, sinora ostile, possa ammorbidirsi. Camiglieri è molto considerato, anche perché esperto di diritti tv (come ex direttore Sky), stadi e lotta alla pirateria. Rosella Sensi ha cercato "sponde" politiche: ma, almeno per ora, con scarso successo. E' un periodo decisivo, questo, per la Lega: c'è anche da presentare le linee guida del nuovo bando per i diritti tv. L'advisor Infront ha garantito ai presidenti un aumento del 10%: in pratica, un centinaio di milioni.
Ma se Sky e Mediaset fanno cartello, il rischio è di prendere meno soldi. I 15 club rivoltosi appoggiano intanto l'avvocato dell'Udinese, Stefano Campoccia: si votasse adesso, vincerebbe lui. Con grande preoccupazione di Adriano Galliani: ''Magari proporranno e faranno passare Campoccia presidente di Lega-ha detto venerdì con una smorfia-Mi sembra di essere su Scherzi a parte...''.
Bisognerà vedere anche quali squadre saranno retrocesse e quali arriveranno dalla serie B: se, ad esempio, fosse promosso il Siena, beh sarebbe improbabile vedere Massimo Mezzaroma al fianco di Claudio Lotito. Oggi è ancora tutto in movimento: l'unica cosa certa è il ruolo delicatissimo di Beretta. Non c'era a Fiumicino per la riunione sul contratto collettivo, era assente anche al Coni davanti al Tnas. Ha molti impegni. E' uomo della Banca: ma la Banca ha qualche interesse nel calcio, o no?
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