La Roma comincia il suo cammino europeo a Bratislava, ma il suo allenatore Luis Enrique non sembra tranquillo sugli scenari dell'immediato futuro che su quelli del presente.
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Le nubi di Luìs Enrique
La Roma comincia il suo cammino europeo a Bratislava, ma il suo allenatore Luis Enrique non sembra tranquillo sugli scenari dell’immediato futuro che su quelli del presente.
"Preoccupato per l'esordio? No, preoccupato no - ha detto nella conferenza stampa di vigilia -. É naturale che noi allenatori vorremo una rosa già definita il prima possibile, ma questo purtroppo non é possibile. É un mercato difficile, ma per tutti, non solo per noi".
Una situazione ancora da definire che, forse, dipende dalla complessa operazione di passaggio di consegne tra Unicredit e il gruppo di DiBenedetto. Un alibi che Luis Enrique rifiuta: "Tutto quello che riguarda il club - ribatte -, non voglio dire che non ci interessa e non ci riguarda, ma lo dobbiamo tenere a distanza: dobbiamo guardare al lato tecnico e solo a quello. I giocatori si devono impegnare e concentrare su come allenarsi su come stare in campo e sul preparare al meglio la gara". Operazione che non sempre, in questo precampionato, non ha dato i giusti frutti in campo: "Non lo so quanto siamo avanti o quanto siamo indietro - spiega Luis Enrique a proposito del "cantiere" Roma -. L'importante e' perseguire un certo tipo di lavoro. Verre? Per me non e' importante la carta d'identita'. Verre ha 17 anni, e' giovane, ma quando e' entrato venerdi' ha fatto una gara completa".
(sportmediaset.it)
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