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La scommessa Schick e il 4-4-2, ecco come sarà la Roma di Ranieri

Centrocampo a rombo e un attacco da plasmare, il tecnico romano punterà forte sul centravanti ceco e sull'equilibrio in mediana

Mirko Porcari

"Scordatevi lo spettacolo del calcio di Spalletti, io bado più al sodo". Il Ranieri pensiero si materializza sul campo, cambiando gli interpreti il risultato è più o meno lo stesso: la Roma cambia pelle, ora come dieci anni fa, al centro grinta e cuore in un 4-4-2 classico.

Centrocampo a rombo e un attacco da plasmare, già da questa notte il tecnico avrà modo di pensare a come costruire la sua seconda Roma. Accanto a Dzeko potrebbe trovare ampio spazio Patrik Schick: il ceco rappresenta una scommessa tutta da vincere, un diamante grezzo da far brillare che ricorda il lavoro fatto (con alterne fortune) con Jeremy Menez.

In mezzo al campo tanta sostanza, con Zaniolo intoccabile come vertice alto del rombo e tanti elementi da studiare: De Rossi rappresenta il trait d'union con il passato, allenatore in campo e perno fondamentale negli equilibri davanti alla difesa, mentre per gli esterni c'è il rischio di un accantonamento in favore di una quadratura di squadra. L'impiego di Nzonzi è collegato allo stato di forma del capitano, per Cristante invece si spera in una consacrazione, proprio come fece Brighi sotto la guida di Ranieri. L'ultima maglia a Pellegrini, che dovrà studiare per lavorare ancora meglio anche in fase difensiva.

In difesa Manolas è inamovibile, così come Kolarov, per gli altri tutto si lega allo stato di forma: Juan Jesus ha ben figurato contro il Porto e, complice la stagione nera di Fazio e le incertezze di Marcano, potrebbe essere lui a scalare le gerarchie accanto al greco. A destra Florenzi cerca il riscatto, con Santon e Karsdorp indietro nelle preferenze sulla fascia. Anche in porta si attendono novità, con Mirante che rappresenterebbe un elemento di sicuro affidamento in queste ultime settimane di campionato.