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La Roma sta per naufragare, qualcuno la salvi

(di Daniele Scasseddu) – E’ stata una Roma brutta e sfortunata, un derby perso male, senza alibi. Nonostante il campo ad un certo punto fosse diventato impraticabile non ci si può assolutamente nascondere dietro a questa banale quanto...

Redazione

(di Daniele Scasseddu) –E’ stata una Roma brutta e sfortunata, un derby perso male, senza alibi. Nonostante il campo ad un certo punto fosse diventato impraticabile non ci si può assolutamente nascondere dietro a questa banale quanto scontata scusa, ma bisogna chiedersi una volta per tutte quali siano gli elementi stonati in questa squadra.

E’ inutile trovare in De Rossi il capro espiatorio, è inutile puntare il dito su Piris: dalle componenti societarie a quelle facenti riferimento alla sfera tecnica sono tutti colpevoli di questo naufragio. Bisogna rimboccarsi le maniche, fare quadrato e ripartire; il pubblico romano e romanista merita di più, molto di più!

CHE DISFATTA -Allenatore colpevole, come la squadra tutta e la società al completo, dell’ennesima disfatta di questa stagione. Disfatta che, come altre volte, fa rima con rimonta: la Roma infatti perde il derby 3-2 (terzo ko di fila contro la Lazio), dopo essere passata in vantaggio con Lamela. Sembrava, visto come era partita la squadra di Zeman, il preludio ad un derby quantomeno combattuto e invece la luce per la Roma si spegne, come tristemente abitudine, dopo 20’.  E’ inutile analizzare nei dettagli l’ennesima disfatta, l’ennesima partita gettata al vento. E’ giunto il momento di guardarsi in faccia ed assumersi “tutti” le proprie responsabilità.

Su tutti, ovviamente, il direttore generale Franco Baldini e il direttore sportivo Walter Sabatini. In questo senso sarà importante seguire quanto accadrà in questo fine settimana, quando è previsto l’arrivo nella Capitale di Mark Pannes, braccio destro del presidente giallorosso Pallotta: e non è esclusa la presenza del numero uno della Roma. La proprietà arriva per capire cosa sta accadendo e per verificare il valore del lavoro di Zeman. Per quanto riguarda la panchina possono esserci novità, soprattutto se tra una settimana la partita col Torino dovesse andare male. Alla fine del derby il massimo dirigente giallorosso Baldini, prova a fare il punto. Più o meno i temi che saranno affrontati con il presidente Pallotta: «Capisco la delusione dei tifosi, fa male a loro ma anche a noi. La squadra ha fatto di tutto, fino al novantaduesimo. Credo ci siano cose positive, la squadra ci ha messo tutto fino a sfiorare la clamorosa rimonta. Che avessimo da migliorare tantissimo, con tanti giocatori nuovi, è stato detto da tutti noi. Siamo in difficoltà, gli episodi ci puniscono e non abbiamo lo stato d’animo giusto. La nostra amarezza è grande».

Baldini, dopo poco più di un anno di ritorno a Trigoria, appare stanco: «La stanchezza è normale quando non ci sono i risultati. Non sto qui a dire che va tutto bene e che ho l’entusiasmo di sempre. Ma più che per me stesso, mi scoccia che il messaggio da trasmettere non è supportato dai risultati». E in effetti senza risultati qualsiasi messaggio diventa difficile da inviare. 

FOLLIA DE ROSSI –Purtroppo l’ha fatto nel momento più sbagliato: un pugno rifilato in faccia a Mauri, col quale si è scusato nello spogliatoio della Lazio a fine partita, gli ha fatto perdere il derby, la faccia e la Nazionale. Le scuse alla Roma, ai romanisti, ai compagni e a Zeman non sono arrivate.  Una doppia mazzata che ha lasciato il segno. Ma ieri Zeman gli servito sul piatto d’argento l’occasione per rifarsi: lo ha rimesso al «centro» della Roma, al posto del suo pupillo Tachtsidis. Daniele ha rovinato tutto con un gesto davvero imperdonabile per uno della sua esperienza. Le ulteriori conseguenze sono l’esclusione dalla Nazionale per l’amichevole con la Francia, come impone il codice etico di Prandelli, la multa pesante della società e una probabile squalifica di tre giornate. De Rossi esce dal campo per un po’, ma è scontato che rimarrà il protagonista assoluto nel tormentato universo giallorosso. Impossibile non interrogarsi sul suo futuro. Zeman è deluso dal suo atteggiamento, la società idem, ma i più infuriati sono i proprietari americani che hanno seguito il derby in tv dagli States.

De Rossi, dice Baldini, non è un problema per la Roma:«Per noi è fondamentale, ha giocato con grande intensità, ci teneva particolarmente a questa partita e voleva dare il massimo».Il dg è costretto a tornare sulle dichiarazioni sulla cessione:«Ho solamente affermato che nel mio ruolo devo ascoltare le offerte che ricevo. Questo non significa che abbiamo bisogno o intenzione di cederlo. Io nella mia posizione devo valutare tutto. La nostra decisione è stata presa questa estate. Siamo assolutamente orgogliosi di un giocatore come lui».  Questo non toglie che Baldini si sia pentito di quelle frasi:«Col senno di poi, ammetto che diventano cose da non dire. La gente preferisce sentirsi dire le cose come non sono. Ma in realtà l’estate scorsa è successa esattamente la stessa cosa. Era stato pattuito che in caso di offerte le avremmo ascoltate. Dopo avremmo potuto dire tranquillamente di no e potremo ancora dire di no. Io ho detto che non abbiamo necessità di venderlo, né tantomeno vorremmo farlo». E’ giunta,inoltre nella giornata di oggi la decisione del giudice sportivo sul caso De Rossi: tre turni di stop per il centrocampista giallorosso, ma la Roma sembrerebbe orientata a non presentare ricorso.  

PJANIC, E’ UN CASO? - Che questo non sia un periodo felice per Pjanic è sotto gli occhi di tutti. Zeman, in questo momento, non lo considera un titolare e Miralem Pjanic, per questo, non è sereno. Il bosniaco, però, continua a lavorare senza sosta per cercare di convincere Zeman a dargli un’occasione dal primo minuto.  Oltre al gran bel goal di ieri, bisogna parlare del presunto caso che si è alimentato: entrato nell’ultimo quarto d’ora al posto di Totti, al 39’ Pjanic riaccende la speranza con una punizione da posizione defilata che sorprende Marchetti. Lui esulta, dedica il gol ai tifosi, poi si gira e si lascia andare a un’imprecazione. Si sparge la voce che sia contro Zeman, in zona mista l’ufficio stampa della Roma lo porta quasi di forza a Roma Channel a spiegare tutto proprio per spegnere sul nascere qualsiasi polemica: «Sono arrabbiato per il risultato, ho fatto il massimo da quando sono entrato. Ero arrabbiato perché non era un gol importante. In generale mi sono arrabbiato con la situazione, ma non ho insultato nessuno dello staff, tantomeno il mister».

Anche la Roma non vuole tornare sull’argomento: Baldini: «Ha già spiegato tutto lui».Zeman: «Pjanic ha già parlato e chiarito, basta ascoltare quello che ha detto». I rapporti con Zeman si limitano al minimo sindacale, anche se Miralem ci tiene a precisare: «State sicuri che non mollo, l’allenatore decide chi far giocare ma io mi alleno e faccio il massimo per poter giocare. Sono un professionista però e rispetto le sue decisioni». A Pjanic il terzo derby perso di fila non va giù:«Mi dispiace tanto per i tifosi, non lo meritano. I derby sono partite speciali, quando sono entrato in campo ho fatto di tutto per cercare di cambiare la partita. Pensavo si potesse fare di più abbiamo avuto anche un’occasione per pareggiare…».