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La Roma all'americana fa infiammare i tifosi

(Tuttosport – S.Carina) E’ tutto pronto a Boston per la firma che sancirà domani sera il passaggio di proprietà della As Roma sotto il controllo di Thomas DiBenedetto e i suoi soci.

Redazione

(Tuttosport - S.Carina) E' tutto pronto a Boston per la firma che sancirà domani sera il passaggio di proprietà della As Roma sotto il controllo di Thomas DiBenedetto e i suoi soci.

 

I protagonisti di questa lunga trattativa, dai vertici di Unicredit agli avvocati dell'imprenditore americano e i suoi partners, sono infatti già nella città del Massachussets per ultimare e definire gli ultimi dettagli. Ieri è arrivato negli Usa anche il professor Zimatore, presidente del cda di Roma 2000 (società partecipata dai Sensi e UniCredit che controlla il 67% per cento del club) che mercoledì ha deliberato l'ok alla cessione e che quindi ora ha potere di firma.

GARANZIA PALLOTTA All'interno del consorzio Usa, oltre a DiBenedetto, D'Amore e Ruane, spicca James Pallotta. Ma chi è costui? In Italia, sinora, si sono viste solo le foto della sua villa da 21 milioni di dollari e duemila metri quadrati con 20 stanze, campo da basket, piscina, un garage capace di contenere 10 auto e un teatro da dodici posti. Su questo imprenditore si è scritto un po' di tutto. Dal fatto che avesse un cognome tipicamente romano all'esser considerato una sorta di leggenda vivente negli "hedge fund" (fondi speculativi ad alto livello di rischio): «Uno dei manager protagonisti della ripresa dopo la tumultuosa crisi finanziaria del 2009», lo ha definito il New York Times.

All'interno del gruppo che rileverà la Roma, è lui la vera garanzia di Uni-credit. Azionista e grande tifoso dei Boston Celtics (l'altra sera ha fatto assistere a Fiorentino e Peluso di Unicredit all'ultima gara della regular season contro i New York Knicks) è stato per anni uno tra i manager piu pagati degli Stati Uniti con un patrimonio vicino al miliardo di dollari. Chi lo conosce lo considera un sanguigno, uno di quelli che che se vede qualcosa che non va, non si fa problemi a dirlo, soprattutto in ambito sportivo. Al punto che negli Usa è finito sulle prime pagine dei quotidiani quando, in occasione della finale Nba dello scorso anno contro i Los Angeles Lakers, ha litigato con il commissioner della Nba David Stern.

Pallotta, infatti, in gara tre, partita persa dai Celtics, non fu contento della direzione arbitrale e si lamentò con Stern affermando che la lega doveva vergognarsi per gli arbitraggi. Un'affermazione che qualche giorno dopo la finale fu punita dalla Nba con una multa da centomila dollari. Un modo di fare che a Roma hanno già dimostrato di apprezzare. Qualcuno ci ha visto addirittura una somiglianza con Franco Sensi, per anni grande accusatore del sistema arbitrale. Tra l'altro, il feeling con i colori giallorossi di Pallotta non è recente visto che aveva già tentato di fare la sua scalata alla Roma tre anni fa, dopo il tentativo fallito di Soros.

FUTURO Intanto, mentre ieri Zamparini ha incontrato il futuro ds giallorosso, Sabatini, («Solo perché sono a Roma, ospite di un programma radiofonico su Radio2. Non è per Pastore, ve lo assicuro», ha rivelato ieri il presidente del Palermo a Teleradiostereo) ci vorrà almeno un mese per l'insediamento del gruppo Usa. Poi verrà costituito un nuovo cda che sarà composto da 11 elementi: 6 scelti dal consorzio statunitense e 5 da Unicredit. Dalle prime indiscrezioni, sembra che Franco Baldini possa rientrare in una delle 6 nomine che effettueranno DiBenedetto e soci. Il che confermerebbe l'accettazione da parte dell'attuale general manager della Nazionale inglese dell'incarico di direttore generale della Roma. Nei 5 posti riservati all'istituto di credito, invece, potrebbe invece comparire a sorpresa Pippo Marra, presidente dell'Adn Kronos e amico intimo della famiglia Sensi.