(di Mirko Porcari) - Conto alla rovescia per l'inizio ufficiale del calciomercato: c'è da rinnovare, da rivedere e organizzare, un lavoro che Walter Sabatini stra preparando sotto traccia, tra viaggi intercontinentali e colloqui risolutivi.
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Roma, i giorni delle scelte
(di Mirko Porcari) – Conto alla rovescia per l’inizio ufficiale del calciomercato: c’è da rinnovare, da rivedere e organizzare, un lavoro che Walter Sabatini stra preparando sotto traccia, tra viaggi intercontinentali e colloqui...
Domani, intanto, si chiuderà definitivamente l'era della famiglia Sensi: quasi un ventennio vicino ai colori giallorossi ed un futuro da tifosi innamorati, nella speranza che il nuovo corso americano possa portare successi e trionfi.
MOSSE - Sabatini lo aveva promesso: in conferenza stampa, parlando della Roma in costruzione, aveva assicurato che molto sarebbe stato fatto prima dell'inizio del ritiro, fissato per metà luglio. A tre settimane circa dalla partenza per Riscone di Brunico, le mosse del direttore sportivo romanista si dipanano intorno a questioni spinose, legate a richieste economiche spesso eccessive ed a trattative difficili da portare avanti. Bojan Krkic, archiviato il paradossale Europeo Under 21 (la Spagna ha trionfato, ma l’attaccante ha racimolato una manciata di minuti in campo a causa della definitiva esplosione di Mata e Adrian) è pronto a calarsi nell’avventura italiana: con le cautele del caso, ha fatto sapere di “non potermi definire ancora romanista”, una dichiarazione data più dal mercato (il Barcellona, “perso” Bojan, deve ancora trovare un accordo con il possibile sostituto, individuato in Giuseppe Rossi o Alexis Sanchez) che da effettivi “intoppi” nell’iter della trattativa. Sarà lui il primo acquisto della Roma statunitense, un tassello che rende ancora più insicura la permanenza dei vari Mirko Vucinic, Marco Borriello e Jeremy Menez: non passa giorno in cui il nome del montenegrino non venga accostato a presunte pretendenti; dall’Inghilterra continuano a far sapere di un interesse concreto del Balckburn, pista non graditissima al calciatore e al suo entourage ( “a Mirko serve una piazza di prima fascia” ha dichiarato il suo procuratore, Alessandro Lucci) , in Italia c’è sempre la Juventus in prima fila. I bianconeri restano in pole (nelle ultime ore c’è da registrare un timido avvicinamento della Fiorentina) e nell’aria si prospetta un tormentone in puro stile romanista, una situazione che si protrarrà per tutta l’estate con un tira e molla da parte delle due società. Tutto fermo, invece, per Menez e Borriello: su di loro ci sono più voci che piani concreti, la Francia sembra il paese che richiamerebbe con maggiore forza gli stimoli dei due attaccanti. Da una parte il Lione ed un sogno di rilancio targato Jeremy, dall’altra il Psg dei nuovi ricchi, pronto a corteggiare entrambi per accontentare le richieste di Leonardo. Ci sarà da aspettare, insomma, e non è da escludere che almeno uno dei due possa far parte del progetto di Luis Enrique, magari dopo aver parlato con il tecnico spagnolo. Per forza di cose, un’eventualità del genere, potrebbe risultare obbligata per Doni: il portiere ha spiegato i motivi del suo rifiuto al Liverpool (“ non posso regalare i soldi, quindi resto a disposizione della Roma”) ed ora la società giallorossa si ritrova in casa un indesiderato dall’ingaggio molto alto. La prospettiva di rimanere un altro anno a Trigoria non spaventa il numero 32, del resto c’è da onorare un contratto con molti zeri, se non dovesse arrivare l’offerta giusta (più per il calciatore che per la Roma) c’è il rischio reale che Doni trascorra un anno da “spettatore dorato”.
PIANI – Meeting a Trigoria nella mattinata di oggi: la necessità di forzare i tempi per la costruzione dell’organico societario va di pari passo con la volontà di intervenire attivamente sul mercato. La parola d’ordine è pianificazione, un tasto sul quale ha insistito molto Walter Sabatini sin dal primo giorno di Roma: sono diverse le priorità che investono la società, a tutti i livelli, partendo dalla definizione degli incarichi e arrivando alla campagna acquisti e cessioni. Nel Cda di domani, l’ultimo della famiglia Sensi, (riconoscimento oggi per Rosella, per lei il premio Colonna Giallorossa) verrà ratificato l’innesto di Claudio Fenucci tra le file della dirigenza, una figura importante nell’ambito dell’amministrazione, voluto fortemente da Baldini per affiancare Cristina Mazzoleni. La stretta attualità, e non potrebbe essere altrimenti, riguarda il mercato: c’è bisogno di sfoltire un parco giocatori che conta molti elementi in esubero, per alcuni di loro l’ostacolo più grande è rappresentato dall’ingaggio, fuori dalla portata delle squadre minori. Detto del nodo-Doni, altri compagni cercheranno fortuna altrove: è il caso di Setfano Guberti e Ahmed Barusso, tutti e due rientrati da esperienze lontano dalla capitale. “Stefano è affascinato dal Torino, ma la sua proprietà rimane la Roma” le parole del suo agente, Claudio De Nicola, ai microfoni di Forzaroma.info, un misto di speranza per la possibile permanenza in giallorosso e la consapevolezza di dover necessariamente guardarsi intorno. Stesso discorso per Barusso: il suo agente ha voluto chiarire dalle colonne del nostro sito che il calciatore “ha molto mercato e diverse offerte che verranno valutate con la dirigenza”. Roma solo di passaggio, quindi, mentre sono da definire le posizioni di Julio Sergio (dopo una prima ondata di richieste dalla Premier, si è placata l’attenzione intorno al brasiliano) e John Arne Riise, considerato intoccabile fino a qualche mese fa. “ John ha molto mercato” ha rivelato il suo manager, ma anche per lui vale il discorso fatto per gli altri big, ovvero partenza solo in caso di offerta valida.
SCELTE – Difficili, dettate soprattutto da esigenze “esterne”. E’ il caso del portiere, per esempio: Viviano era stato individuato come prima scelta, il pacchiano errore in fase di riscatto da parte del Bologna ha complicato non poco le strategie romaniste. Con i felsinei si era trovato un accordo di massima per l’acquisto dell’estremo difensore, adesso che ha ritrovato i colori nerazzurri dell’Inter ci sarà da soffrire in sede di contrattazione, per questo Sabatini ha ripiegato su Stekelenburg dell’Ajax, giudicato più maturo e maggiormente nelle grazie di Luis Enrique. L’agente dell’olandese ha più volte fatto sapere che la destinazione romana sarebbe graditissima al calciatore, come al solito ci sono da “smussare” gli spigoli della richiesta economica: i lancieri sono partiti da venti milioni, nel corso dell’estate potrebbero anche abbassare le pretese ma la necessità di trovare un titolare nel breve tempo costringe Sabatini ad una ricerca che abbraccia candidati diversi, da Kameni dell’Espanyol a Romero (sull’argentino c’è anche il Manchester City) dell’Az, tutti nomi che (vuoi per la scarsa esperienza ad alti livelli, vuoi per una continuità di rendimento che fatica ad emergere) non convincono pienamente.
Altra questione delicata è quella che riguarda Ricky Alvarez ("vi farò sapere entro questa settimana" ha pubblicato il giocatore sul suo profilo Twitter) : il direttore sportivo giallorosso ha già detto di non voler entrare nel circolo vizioso dell’asta che sta nascendo intorno al centrocampista argentino, d’altro canto ha ammesso di aver ancora un’opzione per poterlo acquistare, una sorta di priorità che andrebbe ad annullare la concorrenza delle altre big europee. Dopo l’Arsenal, per cui i media inglesi si sono scatenati nel prevederne l’acquisto, è il turno dell’Inter: i nerazzurri si sono inseriti nella corsa e non spaventano di certo i 12-14 milioni di Euro da pagare al Velez. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire che tipo di scelta prenderà Sabatini, in ogni caso iniziano a circolare i nomi delle alternative, a cominciare da Erik Lamela, appena retrocesso con il River Plate e pronto spiccare il volo per il vecchio continente. Il nome nuovo per fascia sinistra è quello di Josè Angel Valdes, esterno in forza allo Sporting Gjon: la vittoria dell’Under 21 spagnolo negli europei di categoria ha aperto la porta su una generazione di talenti ricercati ormai da tutti (è il caso di Montoya, prodotto del vivaio del Barcellona e prima richiesta di Luis Enrique. I blaugrana, però, non lo mollano) e la Roma, grazie soprattutto all’intercessione del neo tecnico, vorrebbe raggiungere almeno un paio dei gioielli iberici. Perso Clichy, l’attenzione si è spostata verso Jose Angel (“La Roma è un grande club” ha ribadito il procuratore) , ritenuto un astro nascente nella Liga e per questo monitorato dal Barcellona, la vera antagonista dei giallorossi in questa operazione.
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