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La gioia di De Rossi: “Il goal mi mancava, la Roma sa soffrire.”

(Corriere della sera – G. Piacentini) Non segnava da 469 giorni,Daniele De Rossi. Era il 13 maggio del 2012 e la Roma vinse 3-2 (a segno anche Lamela e Bojan) a Cesena, l’ultima esibizione dello spagnolo Luis Enrique sulla panchina...

Redazione

(Corriere della sera - G. Piacentini) Non segnava da 469 giorni,Daniele De Rossi. Era il 13 maggio del 2012 e la Roma vinse 3-2 (a segno anche Lamela e Bojan) a Cesena, l’ultima esibizione dello spagnolo Luis Enrique sulla panchina giallorossa. Poi più niente: quindici mesi in cui è rimasto a secco e in cui la sua permanenza a Roma è stata messa più volte in discussione. Di quella squadra, ora che Lamela (a fine partita i tifosi presenti nel settore ospite lo hanno invitato a rimanere nella capitale) sta prendendo la via di Londra, è rimasto ben poco. Ma una delle poche certezze, in questo inizio di stagione, è che Daniele non corre più il rischio di separarsi dalla Roma. Dopo il gol è corso verso la panchina ed è stato sommerso dagli abbracci di tutti, con il suo amico Borriello in prima fila. «Quando si vive un periodo non positivo- il suo commento al termine della partita - le gioie di una piccola rivincita vanno condivise. Io a Trigoria mi sento come in famiglia, mi vogliono tutti bene ed è la mia seconda casa. Il gol come una liberazione? Fare gol non è il mio primo pensiero, ma ci facevo caso. Negli anni scorsi avevo sempre segnato 4 o 5 reti a stagione e lo scorso anno da questo punto di vista è andata male. Fa sicuramente piacere iniziare bene il campionato».

La Roma ha dimostrato una buona solidità ed è riuscita a colpire al momento giusto«La squadra ha dominato per novanta minuti senza subire niente. Ci sono segnali di miglioramento di una squadra vera, c’è gente che sa soffrire. Abbiamo vinto col Livorno, non abbiamo fatto niente». L’impronta di Rudi Garcia però c’è e, secondo De Rossi, si vede.«Credo che sia una squadra con un’identità precisa. Lo era anche nelle gestioni passate, mi sembra una buona fusione delle cose positive degli altri due allenatori ».

Il feeling col tecnico è stato immediato, e la conferma arriva anche dalle parole di Garcia. «Siamo stati bravi ad avere pazienza, sono contento perché non abbiamo preso gol e perché ha segnato De Rossi che per noi è un simbolo. Florenzi? Sa giocare di prima e fa cose interessanti per la squadra. È stato il migliore goleador della squadra nel precampionato».Senza Lamela e Osvaldo, il peso dell’attacco ricade sulle spalle di Francesco Totti. «Noi giochiamo con tre attaccanti e possiamo giocare anche con due punte centrali. Quello che importa è che la struttura tattica della squadra deve essere forte». Al sostituto di Lamela comincerà a pensare da oggi. «È una storia a cui in questo momento non pensiamo. L’unica cosa che importa è aver ottenuto i tre punti: contro il Livorno è stata una vittoria importante perché fuori casa è sempre difficile, e noi ci siamo riusciti». Infine Francesco Totti«Bel successo, siamo partiti col piede giusto»