"Cosa resta di una serata scandalosa? Cosa rimane di un delitto sportivo consumato in pay per view? Poco, forse niente. La rabbia dei tifosi della Roma, lo sdegno dei campioni giallorossi ed una manciata di voci fuori dal coro: nessun potere alla fantasia, niente di nuovo da registrare, Juventus contro Roma lascia dietro di sé la consueta scia di omertà, compiacenza e sorrisi soddisfatti. “La Roma deve stare zitta.” È ciò che rimane ed è quello che fa più male di tutto, più dei rigori e degli insulti allo Stadium, più del senso di impotenza di fronte alle solite storie: poteva succedere a chiunque, ad ogni squadra e ad ogni capitano, novanta minuti di vergogna che cancellano il lavoro di una stagione, ricevendo danno e beffa in una simbiotica presa in giro.
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Juventus-Roma, il post è anche peggio: “La società giallorossa deve stare zitta”
Juventus contro Roma lascia dietro di sé la consueta scia di omertà, compiacenza e sorrisi soddisfatti.
"James Pallottaha provato a mitigare l'amarezza, donando una visione distaccata dalla terrazza d'oltreoceano:“Calmiamo gli animi e andiamo avanti” un suggerimento che muove verso la distensione, una mano tesa all'avversario senza disporre del rancore appassionato che ha caratterizzato le ore successive all'incontro.
"Pavel Nedved, Pallone d'Oro e atleta dai polmoni d'acciaio, non ha perso tempo nell'indossare scudo e spada per difendere la lesa maestà juventina: “Totti non capisce cosa vuol dire essere attaccati da tutti perché non ha mai fatto parte di una grande squadra.” Il paladino dell'est che in tribuna affianca la “nuova” dirigenza bianconera, un esempio mancato di sportività che risplende in una parola consumata dall'ingiustizia. “Giusto, giusto!” Tanto per ricordare, l'immagine più vera di un campione dal fair play nascosto: rigore per la Juventus in un match contro la Roma, fallo fuori area che l'ex laziale nasconde, abbracciando l'ennesima decisione arbitrale figlia di uno scandalo senza soluzione di continuità. In seconda serata Nedved rincara la dose, facendo sue le dichiarazioni della signora Agnelli - “Totti deve andare a fare un campionato per conto suo” - ed armeggiando con tutto il bagaglio tipico di chi è abituato a vincere con ogni mezzo: a dimostrazione di una filosofia che impregna l'ambiente bianconero, lo “sciacquatevi la bocca” di Leonardo Bonucci non ha fatto altro che sottolineare quanto il pallone sia capace di girare dalla parte sbagliata. A poco sono servite le parole di rimessa - “nutro profondo rispetto per i tifosi della Roma” - recitate dal ritiro azzurro senza troppa convinzione.
"Più difensiva l'arringa televisiva di Marotta: dimenticando il passato più recente (quando alla Sampdoria parlava di “favori alla Juventus” dopo una lunga serie di sviste arbitrali contro i doriani) non ha perso tempo nel rispondere allo sfogo di Totti (“nel bene o nel male la Juventus vince sempre. Dovrebbe fare un campionato a sé”) ed a censurare la mimica di Rudi Garcia. “Totti ha detto delle cose che ledono l'immagine della Juventus. Rudi Garcia ed il violino? Lui parla di solita musica e vorrei sapere quali siano davvero i fatti incriminati della partita. Le loro parole non sono valide perché non supportate da fatti concreti...”
"Adesso la Nazionale, tutto secondo copione: scrollata la polvere del sospetto, si va avanti, tutti insieme per ritrovare uno spirito comune al servizio di Antonio Conte. L'attenzione deve essere sviata, la Serie A ed il calcio italiano sono questi ed è assurdo pensare che niente possa cambiare: la tecnologia in campo potrebbe essere un primo passo verso la trasparenza ed è facile capire perché i bianconeri si irrigidiscono tanto quando si parla di moviola in tempo reale. L'onestà, del resto, non è un valore che si compra al mercato.
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