Non si placano parole, commenti, tweet e dichiarazioni su Juventus-Roma. Ancora benzina sul fuoco acceso dagli errori del direttore di gara Rocchi nella tarda serata di domenica scorsa allo Juventus Stadium. Un pessimo biglietto da visita del calcio nostrano con un fischietto decisamente non all'altezza di dirigere una delle due sfide più attese della Serie A (l'altra è Roma-Juve). Fermato già dall'Aia, anche l'Uefa gli ha imposto uno stop internazionale: non dirigerà nessuna partita valevole per le qualificazioni ad Euro 2016. Una magra consolazione, una manifestazione della giustizia che però ha il limite, risaputo, di agire a posteriori, a danno fatto. Juve-Roma non si rigioca, la classifica non si tocca, i punti restano quelli; le designazioni arbitrali infatti saranno in futuro più 'azzeccate' alle partite, allo spessore, all'importanza sia a livello mediatico sia ai fini della classifica. Perchè prevenire è meglio.
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Juve-Roma infinita e continua la crociata contro Totti. Ljajic sicuro dopo Torino: “Noi giochiamo il più bel calcio d’Italia”
Pallotta allontana ancora una volta la cessione di Strootman: "Vogliamo costruire una grande squadra, non stiamo dicendo 'dobbiamo fare un sacco di soldi'. Kevin non si muove nemmeno davanti a un'offerta da 95 milioni di euro"
DA ROCCHI A TOTTI - Dagli errori, anzi orrori, sul campo, alle dichiarazioni dopo partita. Una volta finita Juventus-Roma l'asse dell'attenzione generale sembra essersi spostata dalla discutibile direzione di gara alle parole di Francesco Totti. Il capitano giallorosso, nel post-gara, ha detto: “Nel bene o nel male la Juventus vince sempre. Dovrebbe fare un campionato a sé”. Questa la frase incriminata che ha fatto salire il capitano della Roma sul banco degli imputati. E da qui si è sviluppata una fitta catena di reazioni contrarie (certamente anche messaggi a difesa della non nocività della stessa) a questa dichiarazione. La prima ad indirizzare a Totti un cinguettio velenoso è stata Lady Agnelli, Emma Winter, ha continuato Bebbe Marotta, quindi Pavel Nedved, poi personalità legate al mondo del calcio che hanno seguito questa linea; oggi anche Alvaro Morataè tornato sulla frase sotto accusa:
"Totti è un grandissimo giocatore, storico. Ma non avrebbe dovuto dire quelle cose". Con un generico 'quelle cose' l'attaccante ex Barcellona ha tagliato corto sull'argomento, seguendo ciecamente la linea adottata dalla sua società. Esiste un confine, immaginario e dettato dall'intangibile buon senso, tra il capire un'amara ironia, giustificata o almeno legittimata da ingiustizie riconosciute tali da tutti e da un cartellino giallo che ha condotto Totti alla diffida, ed il sentirsi accusati di niente. Un limen delimitato da una potenziale eleganza, qualora si manifesti, che dovrebbe portare ad un basso profilo nell'esternare eventuali repliche. A conclusione di questa bagarre insomma, si è scelto di lasciar scivolare l'attenzione su pochi secondi di parole, piuttosto che su novanta minuti (più recuperi) di pessima direzione arbitrale. La possibile via d'uscita è non lasciarsi trasportare da questa corrente, sedersi sulla proverbiale riva del fiume, ed aspettare.
LO STILE ROMA - Toni bassi, lavoro e capacità di trasformare la rabbia in nuova linfa. Da ieri il presidente Pallotta aveva invitato tutte le parti a fermarsi, prendere un bel respiro ed iniziare ad abbassare i toni. E' difficile restare in silenzio, ma ora la Roma il fiato lo spreca negli allenamenti. A Trigoria c'è chi si allena e chi recupera: De Rossi ed Astori puntano a tornare il 18, per la gara di campionato contro il Chievo. Nel centro sportivo Fulvio Bernardini, in campo agli ordini di Rudi Garcia, si sono allenati i giocatori che non sono partiti con le rispettive Nazionali. Tra questi c'è Adem Ljajic che ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Roma Radio. "Adesso è tutto più facile, conosciamo anche il mister, siamo più forti mentalmente dell’anno scorso", l'opinione del serbo che ha fatto un paragone tra la prima e la seconda Roma di Rudi Garcia. "Giochiamo il più bel calcio d’Italia", la consapevolezza post-Torino, "dobbiamo dimostrare in campo di essere i più forti, per entrare in campo e provare a vincere. Facciamo tutto quello che possiamo fare". Altre dichiarazioni sono arrivate dall'Inghilterra, da parte di James Pallotta. Mr President, alla BBC (tempo fa aveva già invitato la stampa d'oltremanica a non sprecare più carta in merito alla ripetuta ipotesi di un passaggio di Kevin Strootman allo United) ha chiuso ancora una volta alla cessione dell'olandese: “Strootman? Non si muove, nemmeno davanti a un'offerta da 95 milioni di euro. La nostra opinione è che vogliamo costruire una grande squadra, non stiamo dicendo ‘dobbiamo fare un sacco di soldi".
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