Dopo il sesto scudetto consecutivo, la terza Coppa Italia conquistata e la finale di Champions persa a Cardiff col Real, Massimiliano Allegri si è raccontato ai microfoni di Sky Sport nell'approfondimento 'Mister Condò'. Il tecnico della Juventus ha parlato della stagione appena trascorsa: "E' sbagliato considerare questa stagione normale solo per i 40 minuti di Cardiff. Ci siamo assestati fra le migliori d’Europa, dobbiamo continuare a crescere". C'è stato anche un momento critico per Allegri: "Dopo Firenze ho avvertito il rischio di perdere lo scudetto, che in realtà percepivo già da qualche settimana: il pericolo di entrare in un vortice negativo e farci raggiungere c’era. Da qui la necessità di spaccare la stagione, di dare una svolta: allora ho pensato a mettere tutti dentro in attacco".
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Juve, Allegri: “A Roma siamo andati un po’ leggeri, rischiavamo la Coppa Italia”
Il tecnico bianconero: "Dopo Firenze ho pensato di poter perdere lo scudetto, allora ho messo tutti dentro in attacco. La prossima sarà un'altra grande annata"
Il tecnico toscano continua: "Quando ho lascato (lasciato andare, ndr) lo spogliatoio? Quando siamo andati a Roma e abbiamo perso l'ultima partita. Di conseguenza, finita la partita, dopo cazzai (tirai, ndr) la squadra. Era normale, noi ci giocavamo la partita di mercoledì (la finale di Coppa Italia con la Lazio, ndr). Magari siamo comunque andati giù per vincerla, sicuramente eravamo molto più leggeri. Il rischio di vincere lo scudetto in quella partita ci comprometteva la finale di mercoledì".
Allegri aggiunge: "Alla fine, tutto è molto semplice: bisogna avere giocatori bravi e sapere passarsi la palla. Quando a fine partita sento parlare di arbitri, numeri e schemi sorrido: si focalizza l'attenzione troppo poco sulle grandi giocate, su una parata di Buffon o su un lancio di Pirlo. Il secondo anno di Juve per me non è stato semplice, partivamo da addii dolorosi ed era necessaria l’amalgama. Io ero convinto che avremmo vinto lo scudetto, l'ho detto ai giocatori. Mi faceva ridere chi parlava con troppa facilità di Juve finita. Le legnate che prendemmo ci servirono molto per compiere lo straordinario percorso di 25 vittorie, una cosa irripetibile. Il segreto fu smettere di guardare la classifica e, a ogni giornata, puntare ad agganciare solo la squadra che stava sopra di noi".
Poi sulla prossima stagione: "Sono pienamente convinto che faremo un’altra grande annata. La sfida è importante, anzi, straordinaria, la Juve deve e può continuare a essere protagonista in Italia, alla ricerca del settimo scudetto e della Coppa Italia, e in Europa, con la Champions League".
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