(di Paolo Marcacci - ForzaRoma Stadio) Finita la visita a casa dello "sfrattando" (il pezzo va in macchina nella notte tra sabato e domenica) Gasperini, arriva un impegno più probante: il Siena di Sannino, il tecnico che sa imitare il fischio dell’arbitro così come il verso degli uccelli. Bella metafora per il tentativo di spiccare il volo, tra l’altro.
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In attesa di certezze, faccio possesso palla
(di Paolo Marcacci – ForzaRoma Stadio) Finita la visita a casa dello “sfrattando” (il pezzo va in macchina nella notte tra sabato e domenica) Gasperini, arriva un impegno più probante: il Siena di Sannino, il tecnico che sa...
Non è un paradosso, il fatto è che rispetto all’Inter disastrata e a tratti disastrosa di sabato scorso una compagine come quella allenata dall’ex tecnico del Varese rischia di rappresentare un test molto più attendibile e molto più probante in varie zone del campo. Ecco perché la serata è oltremodo interessante, sperando che nel frattempo il pubblico abbia risposto confermando il trend di questo inizio di stagione riguardo alle presenze (non agli abbonamenti) all’Olimpico. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo la trasferta del "Meazza"? È semplicistico ragionare in questa maniera e non creda renda merito alle ambizioni e alla complessità del progetto (il termine è stato nel frattempo sdoganato, avrete notato) di Luis Enrique.
A Milano di cose se ne son viste tante e di situazioni ancora di più: con e senza palla, in fase di impostazione, in fase di ripiego. Pallino del gioco, soprattutto nel primo tempo e sforziamoci di non considerare la variante Mazzoleni, per essere il più lucidi possibile; ripresa più caotica e ritmo che si è abbassato e questo abbiamo capito che è sempre un pericolo, stando a quanto il campo ha detto dallo Slovan in poi.
C’è una cosa, per capire la quale abbiamo ancora bisogno di un po’ di tempo e qualche altra partita: certi difetti della Roma sono intoppi momentanei sul sentiero che porta alla totale acquisizione degli automatismi necessari o sono viceversa strutturali?
Tradotto: la Roma, pur giocando meglio dell’avversario, continuerà a concedere quegli spazi e quelle zone di campo così scoperte quando abbassa i giri del motore o queste zone d’ombra spariranno quando il gruppo sarà meglio assemblato e ancora più rodato? Sono a mio giudizio interrogativi specifici, che vanno oltre qualsiasi forma di pregiudizio "ideologico" e faziosità varie che ancora circolano e inquinano il dibattito cittadino. Bel test, quello di stasera e partita per palati fini, anche se non sembra. Avremo poi tutto il tempo di ragionare sui singoli, anche se per qualcuno sembra già il momento della prova d’appello. Però, prima di augurarvi buona partita, una preghiera: lasciate stare i paragoni con Zeman, che c’entra davvero poco.
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