(di Mirko Porcari) - Casualità o indizio, non lo sappiamo ancora.
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Impero Caltagirone: oggi in Unicredit, domani nella Roma?
(di Mirko Porcari) – Casualità o indizio, non lo sappiamo ancora.
Forse, nell’ottica economica e commerciale a cui le vicende della Roma ci hanno abituato da un po’ di tempo a questa parte, un movimento preparatorio a qualcosa che ci potrebbe interessare da vicino. L’aumento di capitale aperto in queste settimane (si chiuderà oggi) dalla banca Unicredit, ha aperto scenari interessanti se esaminati con particolare attenzione alla caratura dei nomi: la tarda serata di ieri ha regalato l’ingresso di Francesco Gaetano Caltagirone nell’istituto di Piazza Cordusio, una mossa che è seguita alla dismissione di quasi tutte le sue azioni in Monte dei Paschi di Siena (e alla rinuncia delle cariche di consigliere e di vicepresidente del Cda) ma che, almeno dalle prime indiscrezioni, non risulterebbe propedeutica a qualche incarico particolare in seno alla banca milanese.
Ecco, dunque, il classico “1+1” immaginato da alcuni tifosi giallorossi: è noto quanto Unicredit sia parte della nuova realtà romanista ed è altrettanto risaputo come la proprietà americana (e la banca stessa) abbiano messo in cima alla lista delle priorità la costruzione di uno stadio di proprietà che possa significare un incremento notevole dei ricavi. La figura di Caltagirone si inserisce in questa linea, tutt’altro che sottile, tra lo sport e il business: terreno, manodopera, ingegneria e, magari, un ruolo (in qualità di azionista, per esempio) nella stanza dei bottoni di Trigoria.
Uno scenario tutt’altro che inverosimile, anzi. All’orizzonte, quindi, potrebbero esserci accelerazioni positive nel processo e nell’iter per arrivare all’impianto “griffato” Roma: il comune ha dato l’ok da tempo, gli americani continuano a mordere il freno in attesa di un segnale per la partenza in volata, la palla adesso passa per i piedi “cementati” dell’impero dei Caltagirone.
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