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Il ritorno di Zeman, la favola che meritava altra fine

(di Andrea Corradetti) Ci sono cose che non puoi comprare. Attributi che fanno parte di te e che ti accompagnano per tutta la carriera.

Redazione

"(di Andrea Corradetti) Ci sono cose che non puoi comprare. Attributi che fanno parte di te e che ti accompagnano per tutta la carriera. Perché non importa se hai sedici anni o trentacinque. Certe cose o ce l’hai o non ce l’hai. Sono innate. Si chiamano dignità, rispetto, attaccamento alla maglia, grinta, reazione e sofferenza. Tutte cose che a Trigoria al momento sembrano mancare. Ieri sera, senza esagerare, non si giocava un semplice Juve-Roma, sfida che di per sé avrebbe già richiesto altro approccio, si giocava la rivincita di un uomo. Una sfida che Zeman aspettava da tredici anni. Una favola che avrebbe meritato altra fine e che invece è durata solo pochi minuti. E’ finita tra gli olé dei tifosi e le offese di tal Marotta. Uno a cui la Juventus ha trasformato sicuramente la lingua. È finita 4-1 ma poteva finire 9-1. È finita. Anzi non è mai iniziata. Forte la Juve, tremendamente debole la Roma. Tutto ciò che c’era da sbagliare è stato sbagliato. Una vergogna. L’ennesima.

"LA DELUSIONE DI ZEMAN - Non ho visto neanche una mia idea in campo. La Juve è stata nettamente superiore. Non abbiamo né difeso, né attaccato. Potevamo prenderne molti altri…” Dopo una partita così, tornano i dubbi: il calcio di Zeman può essere produttivo ad alti livelli o è superato?  «Quando vedrò giocare la squadra secondo le mie idee, potrò rispondere. Io do delle indicazioni ma la squadra non riesce a metterle in pratica. Forse mi sto spiegando male. Ma spero che sia questione di tempo. Dobbiamo svegliarci e possiamo, perché il campionato è lungo. Questo gruppo ha dei valori individuali importanti ma non li sa applicare come gruppo». De Rossi è fuori forma:  «Mi aspetto che i giocatori con la sua qualità ci diano una mano. Deve dare di più. Ma anche gli altri». A chi gli chiede se non fosse stato meglio restare a Pescara, il boemo risponde così: «No, sono contento di essere alla Roma». Chiusura infine sull’atmosfera riservatagli dallo Juventus Stadium: « Lo stadio è bellissimo e Carrera mi ha stretto anche la mano. Non ho sentito nulla dai tifosi, ma immagino che qualche coro ci sia stato. Cobolli Gigli dice che sono vecchio? Gente come il presidente della Repubblica e il Papa ha più anni di me eppure fa ancora bene il suo lavoro…».

"L’ACCUSA DI SABATINI – Se nella passata stagione era stato Baldini ad ammettere errori di sopravvalutazione, dopo la disfatta di Torino è Sabatini a riprendere il leitmotiv: Abbiamo fatto scelte chiare e ora dobbiamo interrogarci su altre scelte magari non tutte felici. Forse abbiamo sopravvalutato qualche giocatore non tanto per il loro valore, ma per la capacità di interpretare queste partite. Gli abbiamo dato tempo e ce lo siamo dato, ma ora è il momento di scuoterci e di affrontare queste partite con altra mentalità. Dobbiamo diventare una squadra competitiva e dignitosa”. Ma Sabatini è anche il primo a prendersi le proprie  responsabilità:“ Serve tempo per creare una squadra vincente, ci stiamo interrogando anche con Baldini. Ricordo però che tutte le scelte fatte sono state condivise col tecnico e eventualmente si tratta di un errore collettivo. Dobbiamo lavorare e correggere la rotta. Zeman? Non lo difenderemo perché non serve ma lo stimoleremo a fare meglio. Alla fine però faremo il punto e vedremo dove sono sia i meriti che le responsabilità» 

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"DE ROSSI, IL REALISTAImpalpabile in campo, Daniele De Rossi ha però saputo ritrovare le proprie energie davanti ai microfoni: “Purtroppo abbiamo incontrato una squadra più forte, che conosceva alla perfezione i nostri punti deboli, e l’abbiamo subita per tutta la partita. Non dobbiamo pensare di partecipare al campionato della Juventus» . E’ un affondo esplicito a Zeman, che allo scudetto ha detto più volte di credere:  «Secondo me si fa il male della Roma, in questa piazza poi, a parlare di scudetto. Per me non siamo in grado di lottare per il vertice, allo stato attuale. Se facciamo un grande lavoro, possiamo competere per il terzo posto. E già sarebbe un risultato incredibile. Il famoso progetto è pluriennale: ora dobbiamo tribolare, come si dice a Roma». Ancora sul boemo: “A prescindere da Zeman, il calcio è uno. Nessuno se lo inventa o lo porta da un altro pianeta. Utopie, sogni, chimere non sono per il calcio italiano. Da noi bisogna fare punti. Io dico che sono deluso dalla Roma e da me stesso, non da Zeman. Penso di essere un giocatore forte e devo giocare meglio. Problemi di ruolo? “Gioco più o meno nella posizione che ho occupato all’Europeo, nel quale sono stato abbastanza bravo. Quindi quello non è un problema. Ma è difficile fare un’analisi tattica dopo una partita in cui non hai mai preso palla. Non siamo da scudetto ma certo non possiamo non arrivare almeno sesti e rientrare in Europa» .Anche perché, se la Roma fallisse l’aggancio alle coppe per il secondo anno consecutivo, potrebbero tornare alcuni pensieri d’addio  «Io tra me e me penso sempre. Ragiono su tutto. Non dirò mai “chi me l’ha fatto fare a rimanere”. Perché sto da dio alla Roma. E sto male più degli altri quando perdo. Non avrei mai pensato, rimanendo, di vincere il campionato con cinque giornate d’anticipo» 

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"CAGLIARI-ROMA SI RIGIOCA? – Neanche il tempo di digerire la batosta di Torino che Repubblica.it scuote ulteriormente i già fragili umori giallorossi: In occasione del Consiglio Federale di venerdì scorso un influente dirigente ci ha informato come molto probabilmente Cagliari-Roma si giocherà. Il motivo? La tutela e la regolarità del nostro campionato”. Uno scenario questo che ci rifiutiamo solamente di poter pensare. Un pericolosissimo caso di giurisprudenza che non solo aprirebbe nel calcio italiano un regime totale di anarchia, ma che delegittimerebbe in tutto e per tutto l'intera giustizia sportiva. 

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"LE PICCONATE DELLA SENSI - Ospite della trasmissione Stadio Sprint, in onda questo pomeriggio su Rai 2, l’ex presidente giallorosso, Rosella Sensi, ha parlato a 360° gradi della sua Roma: “Sono molto amareggiata perché ieri sera dopo venti minuti la Juventus era già sopra di 3 gol. Credevo molto in questa partita e mi sarebbe piaciuto vedere quell’orgoglio da romanista che purtroppo non ho visto . Montella? Zeman mi piace, ma Montella è un buonissimo allenatore. Personalmente io avrei fatto altre scelte. Pur rispettando la nuova politica della società, non avrei preso tutti questi giovani. Ma l’attenzione presto si sposta alle parole di Franco Baldini, reo di aver definito la Roma una piazza alla quale non manca la vittoria: Non voglio polemizzare perché a volte le dichiarazioni sono da inserire nel contesto nel quale sono state dette. Detto questo, la Roma è abituata alla vittoria e non capisco queste parole. I tifosi vogliono  vincere e lo meritano. Trovo assurde queste parole prima di una gara come Juventus-Roma”.

"Nel bene o nel male dichiarazioni che faranno discutere...

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