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I viaggi, l’Italia nel destino e Fonseca: Sergio Oliveira, l’Epifania per Mou

I viaggi, l’Italia nel destino e Fonseca: Sergio Oliveira, l’Epifania per Mou - immagine 1

Nella calza dello Special One il centrocampista del Porto. Uno che sa fare tutto, anche far male alle big

Redazione

Per gli antichi greci l’Epifania era l’apparizione di una divinità attraverso un sogno, una visione, un miracolo. Nel giorno della Befana per Mourinho il nome di Sergio Oliveira non ci va molto lontano. Perché la calza 2022 rischia di essere Special se davvero dovessero essere sistemati gli ultimi dettagli per l’arrivo dell’agognato centrocampista. E per due che il cuore lo lasciano (e lo mettono) nei posti in giro del mondo che visitano e in ciò quello che fanno, non sarà difficile innamorarsi di Roma. Anche perché con l’Italia è stato un colpo di fulmine. Se chiedessimo infatti a Sergio Oliveira e alla moglie Cristiana (sono sposati dal 2019, lei ha un’agenzia di modelle e non le dispiacerebbe affatto un futuro in Italia) la loro passione più grande, risponderebbero senza dubbio i viaggi: per scoprirlo basta, appunto, un viaggio sui social. Insieme hanno girato il mondo, dall’Europa (Italia compresa) alle mete più esotiche. Appena c’è una pausa, zaino e aereo. Il prossimo volo può diventare quello più importante della loro vita: a Roma ad aspettare il centrocampista c’è José Mourinho, che per i portoghesi è un semi-dio e che finalmente avrebbe il mediano che aspetta da sei mesi.

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Sergio Oliveira, regista con l’Italia nel destino

Che l’Italia fosse nel destino lo aveva capito il 9 marzo dell’anno appena salutato: contro la Juventus all’Allianz Stadium segna una doppietta che permette al Porto di Conceiçao di fare uno sgambetto a bianconeri di Cristiano Ronaldo, che proprio sulla punizione di Sergio Oliveira si gira diventando poi simbolo e meme della disfatta. Nella passata stagione 20 gol e 7 assist in 48 partite, secondo solo ai 23 di Taremi, che però di mestiere fa l’attaccante. Tanto che la Uefa non ha potuto non sceglierlo nella Top 11 della Champions. Per Mourinho ha tutto: regia, qualità, leadership. È stato il più giovane esordiente nella storia del Porto a 17 anni, 4 mesi e 15 giorni, diventandone poi un simbolo e capitano. A 29 anni è nel pieno della sua maturazione e quest’anno ha già segnato 5 gol in 24 partite: nella Roma tra i migliori marcatori sarebbe dietro solo ad Abraham e Pellegrini. A centrocampo può fare tutto: il regista, la mezzala in un centrocampo a tre ma anche a 2, permettendo a Mourinho di rispolverare il 4-2-3-1. Sui calci piazzati è uno specialista e Pellegrini avrebbe una valida alternativa.

L’incrocio con Fonseca

Il primo a fidarsi davvero di lui fu, per un gioco del destino, Paulo Fonseca, ex tecnico romanista: “Sono orgoglioso del suo percorso, avevo sentito diverse opinioni su di lui sull’impegno in allenamento ma si è rivelato un grande professionista”. Già, perché i due si sono incrociati nel 2014-2015 al Pacos de Ferreira e Sergio Oliveira si guadagna il ritorno al Porto. Dove però gioca poco e va via in prestito, prima al Nantes in Francia e poi al Paok in Grecia. Quando ritorna al Porto è un giocatore nuovo, più maturo e con Conceiçao diventa un altro. Nello zaino per il viaggio verso Roma ha già messo i 39 gol e 25 assist in 174 partite con i portoghesi, l’esperienza internazionale (anche in Nazionale) e la voglia di diventare leader anche in giallorosso. I social romanisti già lo seguono e lui aveva ricambiato in estate, quando Pinto aveva provato a intavolare una trattativa nelle ultime ore di mercato. Ma non c’era stato tempo e si era rinviato tutto a gennaio. Ora quel volo Oliveira non può più perderlo.