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I sette peccati capitali di Di Francesco: ecco le cause dell’eclissi

Marco Prestisimone

"L’arma del primo DiFra si è sgretolata: il turnover era stato il segreto dell’avvio sulla panchina giallorossa, grazie al suo potere di coinvolgere la rosa tenendo tutti sull’attenti. Nelle ultime settimane, il tecnico abruzzese ha fatto sempre meno ricorso ai cambi: la difesa con Florenzi-Manolas-Fazio-Kolarov si è presa il palcoscenico vista la mancanza di alternative all’altezza; a centrocampo l’unico in grado di recitare il ruolo da titolare è Pellegrini, perché Gonalons non è neanche un parente alla lontana del capitano del Lione. Davanti Di Francesco sembrava aver trovato la quadratura del cerchio convincendo El Shaarawy che poteva essere decisivo anche partendo da destra; il rientro a pieno regime di Schick, però, ha spinto spesso l’ex Milan in panchina, forse nel momento in cui era il più in forma di tutti, facendogli perdere ritmo e convinzioni.

Col Torino in Coppa Italia, poi, è arrivata la batosta: Eusebio rischia, mandando una formazione che mai aveva giocato assieme, caricandola di desaparecidos (Skorupski, Peres, Moreno, Under, oltre al rientrante Emerson). La scelta non paga, perché la Roma dice addio anticipatamente all’unica competizione realmente alla portata.

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