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Guidolin: “Dobbiamo tenere a bada la Roma, è la squadra con più qualità”

Francesco Guidolin, tecnico dell’Udinese prossimo avversario della Roma sabato sera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione‘Unico Grande Amore’ per parlare proprio per parlare della sfida del Friuli. Una partita che...

Redazione

Francesco Guidolin, tecnico dell'Udinese prossimo avversario della Roma sabato sera, è intervenuto ai microfoni della trasmissione'Unico Grande Amore' per parlare proprio per parlare della sfida del Friuli. Una partita che varrà il quarto posto utile per la Champions.

"Non era pensabile che potessimo vincere sempre. Abbiamo fatto cose straordinarie da squadra normale. La sconfitta di Lecce dopo una serie incredibile di risultati positivi ci può stare. Ora dobbiamo tenere a bada le squadre che ci inseguono, squadre molto forti come la Roma. Poi c'è la Lazio, ritengo che la stessa Juventus non sia definitivamente fuori dalla corsa per la Champions League".

E pensare che dopo due giornate era a zero punti l'Udinese, che ha continuato ancora per un po' a stentare: "Dal momento difficile di inizio stagione sono uscito grazie alla pazienza della mia società. Grazie al feeling che si era già instaurato in passato, visto che a Udine ho allenato molti anni. In quei casi quando c'è piena sintonia non serve neanche parlare. Determinante per l'esplosione di Sanchez è stato il cambio di ruolo, metterlo al fianco di un solo attaccante lo rende imprevedibile, di essere più vicino alla porta. In fase realizzativa ci ha guadagnato molto".Tutto merito comunque anche della società: "La nostra società ha aperto la via per una politica che si sta dimostrando vincente. Sono sedici anni che l'Udinese si comporta in questo modo. Pescare giocatori giovani, stranieri, dopo averli osservati a lungo, lanciarli, valorizzarli. Una politica che stanno attuando ora anche altre società come il Palermo e la Fiorentina. Ma proprio perché l'Udinese è una società ambiziosa, i giocatori non di distraggono dalle voci di mercato, perché non è affatto scontato che lascino la squadre durante il mercato estivo. E' chiaro che almeno quattro-cinque nostri giocatori sono sui taccuini di grandi club, è chiaro altrettanto che non possiamo dire che gli stessi giocatori siano incedibili, sarà la società a vagliare eventuali proposte, in modo eccellente come ha sempre fatto, ma non bisogna dare mai nulla di scontato".Poi torna a parlare della sua squadra e della Roma: "Con il tempo e l'applicazione siamo riusciti a raggiungere equilibri tattici che ci hanno permesso di fare un campionato di primissimo livello. Abbiamo optato per la difesa a tre, poi siamo stati bravi a coordinarci con due esterni bravi a fare le due fasi e in avanti la scelta di giocare con due punte di movimento è stata la quadratura del cerchio. Isla è in rampa di lancio, è prettamente un esterno, che può giocare a centrocampo nel 3-5-2, o da laterale sia di difesa sia di mediana nel 4-4-2. Prima che la Roma scelse Spalletti, non fui a un passo dalla panchina giallorossa. Semmai potevo essere uno dei candidati, ma non furono mai stabiliti contatti. Nella vita mai dire mai, ma io ho già scelto l'Udinese, prolungando il contratto. Posso dire che in Italia, avendo sposato un progetto in cui credo, mi vedo solo a Udine. Ho fatto esordire Montella nell'Empoli. Praticamente venti anni fa. Lui ne aveva sedici, dico sempre quando parlo di lui che forse lo avrei dovuto fare esordire prima perché era già evidente che avrebbe fatto una grande carriera. Gli auguro di fare bene da allenatore. La Roma la temiamo, perché avendola vista spesso, posso affermare che è la squadra che ha più qualità in Italia".