È venuto alla Roma per giocare, divertire e fare gol. Lo sa bene, Juan Manuel Iturbe, addirittura da presentarsi con gli scarpini in mano.
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Con gli scarpini in mano, l’arrivo di Iturbe a Trigoria
Così Juan Manuel Iturbe ha varcato i cancelli di Trigoria
Sono le 14.54 quando l’attaccante varca i cancelli del “Fulvio Bernardini”. Il nuovo acquisto giallorosso è stato appena acclamato dai tifosi presenti all’esterno del centro sportivo con applausi e un coro ad hoc preparato sul momento. Arriva in un’auto scura, accompagnato da un familiare e da un uomo del suo entourage. Maglia grigia e jeans corto, ha gli scarpini da gioco con sé, li tiene tra le mani senza borsette o altri effetti personali.
Ha proprio voglia di cominciare la nuova avventura, come twittato due giorni fa. Viene accolto dal dirigente Tonino Tempestilli, che lo saluta e gli presenta lo staff della comunicazione e di Roma Channel. Foto, baci e abbracci prima di fare un rapido giro nella sua nuova casa.
Passa per lo spogliatoio e scambia due battute con i magazzinieri che da oggi avranno un altro calciatore di cui prendersi cura. Giunto all’ingresso vicino al bar, si sofferma a osservare la vetrina delle maglie dei campioni del mondo: Bruno Conti, Vincent Candela, Francesco Totti, Daniele De Rossi e Simone Perrotta. Tempestilli gli fa: “Poi un giorno ci metteremo la tua…”. Lui risponde prontamente: “Certo, quella dell’Argentina…”. Magari quella del Mondiale di Russia 2018, per regalare alla sua nazionale una gioia dopo l’ultima – cocente – delusione. Chissà.
Entra nella sala ristorante, dove ci sono il tecnico Rudi Garcia e il Direttore Sportivo Walter Sabatini. Il mister gli chiede: “Sei pronto?”, non sapendo che si era presentato con gli scarpini. Sabatini ride, gongola, è visibilmente soddisfatto del suo ultimo capolavoro di mercato. Lo abbraccia paternamente, non vede l’ora di vederlo sfrecciare sul terreno di gioco.
La visita agli uomini che lo hanno fortemente voluto dura pochi minuti, giusto il tempo di prendersi il benvenuto e di essere immortalato dal fotografo ufficiale. Il tour continua intorno ai campi di Trigoria. È interessato e ascolta tutto. Parla, fa domande, non è per niente spaesato.
Si ferma un attimo al bar, stringe la mano al barista Antonio, presentatogli come “il tuo nuovo amico, un punto di riferimento per i giocatori”. Dà una rapida scorsa ai quotidiani del giorno presenti sul tavolino accanto. Non aveva visto la prima pagina del Romanista: “Tu m’Iturbe”. Il titolo gli piace, tanto da sorridere compiaciuto.
Ma non è finita: è il momento di salire al primo piano per vestire la maglia giallorossa. Niente pallone, indossa la nuova divisa solo per qualche scatto di rito da pubblicare sul sito e sui canali social.
Le lancette dell’orologio segnano le 15.45, è il tempo di rilassarsi un attimo prima del primo allenamento da romanista.
È pronto, si è presentato alla Roma con gli scarpini in mano.
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