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Giachetti: “Se i tifosi della Roma avranno uno stadio lo devono soltanto al Governo”

Parla l'esponente del PD: "La rozzezza ideologica dei Cinque Stelle ha smontato il bel progetto approvato 3 anni fa, privandolo di opere pubbliche fondamentali come il ponte di Traiano, senza cui l'ok non sarebbe mai arrivato"

Redazione

Roberto Giachetti torna a parlare dello stadio della Roma, che a giorni dovrebbe ricevere l'ok della Conferenza dei Servizi. Ecco la nota dell'esponente del Partito Democratico pubblicata oggi sulla sua pagina Facebook:

"Le cose sono molto semplici. Esattamente come per le Olimpiadi, la rozzezza ideologica del Movimento 5 Stelle ha smontato il bel progetto dello stadio approvato tre anni fa. Un progetto di alto livello architettonico e urbanistico, utile a riqualificare e rilanciare un quadrante della città. Dopo aver ripetutamente detto di no allo Stadio per salvare la sua faccia contro gli interessi dei romani prima che dei romanisti, la Raggi ha fatto fuori quel progetto. Con la demolizione di quel lavoro sono saltate opere pubbliche fondamentali e tra queste una decisiva, sia dal punto di vista della mobilità che della sicurezza: il ponte di Traiano. Con la riduzione delle cubature è venuto meno anche l’obbligo per il privato di realizzarlo. Come ho sempre detto, senza il ponte di Traiano la conferenza di servizi non avrebbe mai potuto dare il via libera allo Stadio della Roma. Il Comune di Roma non intende finanziarlo e quindi non lo inserisce nel progetto portando l’opera su un binario morto, stabilendo di fatto che lo stadio non si realizzeràmai. Solo l’intervento del Governo, grazie all’accordo tra i ministri Lotti e Delrio, che si farà carico della realizzazione dell’opera, potrà consentire a Roma di avere lo stadio. Questa è la verità. Se i tifosi della Roma avranno finalmente la propria casa lo devono esclusivamente al Governo, che ha impedito che un lavoro di così tanti anni naufragasse per colpa dei dogmi ideologici, della sciatteria e dell’approssimazione di quest’amministrazione a Cinque stelle. Il resto sono chiacchiere. Penose".