Gervinho è tornato a parlare della sua scelta di lasciare la Roma nel mercato di gennaio e lo ha fatto dal ritiro della Costa d'Avorio, dove si è confidato ai microfoni del portale africano "Jeune Afrique". Tanti i temi toccati: i giallorossi, Garcia, l'Hebei e la Cina. Queste le parole dell'ex romanista:
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Gervinho: “L’esonero di Garcia? Ingiusto. Potevo restare a Roma, ma questo ha cambiato le cose”
"Sarei potuto restare a Roma, almeno fino alla fine della stagione. Non avevo programmato di partire a gennaio. Ma la partenza di Garcia ha fatto precipitare le cose. Ho trovato il suo licenziamento ingiusto, non avevo più voglia di restare"
La scelta di andare a giocare in Cina ha sorpreso molti...
"Sarei potuto restare a Roma, almeno fino alla fine della stagione. Onestamente, non avevo programmato di partire a gennaio. Ma la partenza di Rudi Garcia ha fatto precipitare le cose. Ho trovato il suo licenziamento ingiusto, e non avevo più voglia di restare. Non ero più messo nelle migliori condizioni. Ci ho pensato per diversi giorni quando il club cinese mi ha contattato. E ho accettato".
Come sta andando questa nuova esperienza?
"Si tratta di una nuova sfida. Sportiva, ma anche culturale. Arrivo in un nuovo paese, che, naturalmente, sto scoprendo poco a poco. Comincio ad adattarmi. I club cinesi hanno speso un sacco di soldi per portare buoni giocatori dall'Europa. Questo alzerà il livello del campionato. Ovviamente, non è lo stesso che c'è in Europa, ma ogni giorno vedosono desiderosi di consigli. Hanno voglia di imparare".
Quanto hanno pesato le ragioni economiche su questa scelta?
"Tutti si sarebbero posti la mia domanda. Sono un sacco di soldi, è vero. Ma anche se hanno grandi mezzi, i club cinesi non sprecano i loro soldi. Se i dirigenti hanno deciso di darmi un stipendio così alto, è perché me lo merito. Hanno speso tanti soldi per farmi venire. Ciò significa che le mie prestazioni erano buone ed è giustificato il prezzo alto del mio trasferimento".
Presto avrai 29 anni. Tornerai a giocare in Europa un giorno?
"Non avevo programmato di andare in Cina ... Allora, perché non vorrei ritornare in Europa un giorno? Sono partito perché non ero più motivato a continuare a giocare. Ho appena iniziato una nuova avventura in un nuovo paese. Qinhuangdao non è tanto grande, eppure ha quasi 3 milioni di abitanti. Lasciatemi adattare lì. L'Europa? Oggi è lontana".
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