"Andiamo? Ciak Francese!": così Rudi Garcia apre la sua intervista a Telefoot, trasmissione sportiva in onda su Television Française 1, la domenica mattina alle 11. L'allenatore prende in mano il Ciak del set cinematografico, batte e si comincia.
news as roma
Garcia alla tv francese: “Spero di portare dei titoli a Roma: tre scudetti sono pochi per un club così”
L'allenatore della Roma alla Tv francese: "Il capitano è capace di gesti geniali, perché lui E' un genio!"
Prima di tutto, lei è lontano dalla Francia. I Francesi la vedono da lontano: come va a Roma?
Va bene, molto bene sono contento di questa esperienza italiana. Scopro e continuo a scoprire un calcio diverso e a imparare molto.
A qualche giorno di distanza dal derby di Roma, come analizza la partita. E' stata una partita particolare...
E' stato un derby molto spettacolare. Terminato 2 a 2, con due gol per la Lazio nel primo tempo due gol, due nel secondo per la Roma. Un pareggio logico alla fine di un match equilibrato. Per tutti i telespettatori e tutti i tifosi della Roma, ma si potrebbe dire per tutti gli appassionati: penso sia stato un bel derby.
Cosa avete detto negli spogliatoi ai giocatori? Nel secondo tempo sono entrati in campo con un altro spirito: che cos'è successo?
Ho detto solo che la partita non era finita per me, che potevamo recuperarla e avevamo buone possibilità. Di segnare subito perché così potevamo cambiare completamente la psicologia del match. Abbiamo segnato subito, due minuti dopo l'inizio del secondo tempo, e il match ha "changé la dame", come si dice in francese e siamo stati in grado di occupare di più la loro metà campo. Abbiamo sfruttato i movimenti e la qualità, cose che non eravamo riusciti a far valere nella prima parte. Anche la Lazio ha avuto delle grandi occasioni nel secondo tempo. Alla fine è stata una bella partita, le squadre si sono equivalse, ma come allenatore preferisco recuperare da 0-2, piuttosto che essere recuperato.
In più il capitano, il simbolo della Roma, Francesco Totti, ha segnato una doppietta.
Il capitano è capace di colpi di genio, perché lui è un genio. E' stato interessante perché il cambiamento di modulo, con l'avanzamento di Pjanic ha permesso di liberare Totti. Lui ha potuto giocare più avanti e lui riesce ad essere ancora efficace, ha avuto due buoni palloni. Il secondo è stato un gol spettacolare, che dimostra che sul piano atletico Francesco sta bene e perciò può ancora esprimere il suo genio.Oltre a lui ci sono altri giocatori romani e romanisti, come Daniele De Rossi e Alessandro Florenzi, per cui il derby è un match ancora più particolare. Lo è diventato ormai anche per me!
L'esultanza con il selfie ha fatto il giro del mondo, ne avete parlato?
Per nulla! E' una cosa che appartiene al capitan: è stato un gesto del momento, spontaneo, legato alla gioia per il gol segnato. E' andato sotto la curva sud e ha voluto scattare una foto insieme a quello che è il cuore della tifoseria.
C'è un sentimento molto forte rispetto a questo sentirsi romani e romanisti.
In Italia qui c'è un po' la differenza rispetto la Francia. Ci sono certamente squadre in Francia i cui i tifosi sono molto caldi e appassionati, ma in Italia la passione per il calcio è più importante. La passione è più forte, e anche l'attenzione mediatica. I tifosi sono proprio travolti dall'amore per il calcio: mangiano e dormono calcio. Questo comporta che quando la squadra vince possono essere molto felici, quando perde un po' depressi.
Non tutta la Capitale tifa Roma: una cosa che non succede in Francia, dove per esempio, a Parigi, tutti tifano PSG.
E' così, e Roma non è un eccezione: a Milano, a Torino, a Genoa, in tutte le città che hanno due squadre in serie A funziona in questo modo. In Francia questo non esiste: è una cosa particolare, ed è stata una scoperta per me.
Lei è un allenatore straniero, ma i tifosi romanisti non la considerano "francese", la considerano "romanista".
E' la più bella ricompensa che i tifosi possono darmi: considerarmi uno di loro. E' un onore. Durante la prima stagione ho lavorato per ottenere il migliore risultato possibile, per donare un'identità alla squadra e realizzare il progetto, insieme al presidente Pallotta e ai dirigenti italiani, di riconquistare un titolo con l'As Roma. Non è semplice, perché la concorrenza è dura in Italia. C'è la Juventus innanzitutto, ma anche il Napoli, le due milanesi, la Fiorentina: squadre forti che rendono dura la competizione. Noi abbiamo grandi ambizioni, e fare meglio del secondo posto dell'anno scorso. Per la storia della Roma io voglio - noi vogliamo - vincere un titolo, almeno in una delle 3 competizioni ancora in corso.
L'obiettivo principale, l'avete dichiarato? E' lo scudetto?
Abbiamo tre competizioni da giocare: la Coppa Italia, l'Europa League e il Campionato. Dunque, dobbiamo cercare di arrivare in fondo su tutti i fronti e dare il massimo per vincere un titolo. Il più importante certamente è lo scudetto perché è la ricompensa per tutto il lavoro svolto nel lungo termine. Ho molta voglia di vincere il campionato: la Roma ha vinto 3 scudetti, troppo pochi per un club come questo. Non riesco ad immaginarmi cosa può succedere se vincessimo il titolo, bisogna viverlo. Vedremo se riusciremo a raggiungere questo obiettivo.
La rivedremo presto in Francia?
No, davvero. Ho inaugurato il nuovo stadio a Lille, voglio fare lo stesso a Roma: in due anni e mezzo sarà pronto, ho ancora tempo per lavorare. La dirigenza della Roma ha impostato un progetto per trasformare la Roma in un grande club europeo. Quest'anno abbiamo una squadra più competitiva dell'anno scorso. Abbiamo partecipato alla Champions League nel girone con i campioni di Germania e i campioni di Inghilterra e siamo arrivati terzi. Ora pensiamo a continuare a crescere: siamo sulla buona strada.
(CONTINUA)
© RIPRODUZIONE RISERVATA