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Garcia e la sua Roma: “Resterei anche tutta la vita”. Pallotta: “Siamo da scudetto”

Fedeltà Garcia: "Lavoro ogni giorno, non per me ma per il futuro del club, come se dovessi rimanerci per tutta la vita, e finchè non mi cacciano o finché abbiamo le stesse ambizioni, andremo avanti insieme"

Guendalina Galdi

"Penso sicuramente che siamo una squadra da scudetto e da Champions League". James Pallotta non ha dubbi. Ha iniziato un percorso a Roma e con la Roma e vuole condurla sul tetto d'Italia e nell'Olimpo dell'Europa che conta. Non ha mai detto che i risultati sarebbero arrivati subito, all'inizio la metafora ricorrente era quella che paragonava una neo-Roma a stelle e strisce come un cantiere aperto con dei lavori in corso. Anche le opere più imponenti nascono da un terreno brullo e delimitate da transenne al di là della quali non si vede niente perchè all'inizio si lavora sottoterra, per edificare le necessarie fondamenta. Non una giustificazione alla mancanza di immediati risultati concreti, piuttosto una visione obiettiva della realtà e del futuro prossimo, libera da illusioni e proclami senza seguito. Il presidente giallorosso, ai microfoni di Roma Radio, ha ricordato: "Ho sempre parlato di un progetto di cinque anni, a lungo termine. Perché di questo fa parte anche lo stadio. Abbiamo cambiato tante cose, mi aspettavo di andare in Champions e credo che lo faremo ancora. Saremmo primi in campionato se non fosse per alcune piccole cose come gli infortuni di Castan, giocatore fondamentale, e Strootman, altro giocatore fondamentale" sul quale ha ulteriormente precisato: "Vorrei ricordare non andrà al Manchester United".

Ieri il presidente ha incassato il voto favorevole del Comune di Roma alla delibera sul pubblico interesse del nuovo stadio giallorosso: "E' stato un sollievo avere il voto favorevole. Adesso vorrei educare le persone che hanno votato contro perché ho letto tante cose in giro che non sono vere". Un impianto di proprietà farà crescere il blasone della società a livello nazionale ed internazionale, ma soprattutto sarà anche motivo d'orgoglio per i tifosi: "Penso che se sei della Roma, lo stadio è fondamentale - ha affermato il presidente - Se la Roma vuole restare ai massimi livelli mondiali, bisogna avere lo stadio".

Ed anche la giusta guida tecnica che possa riuscire a perseguire ed ottenere i risultati che la società si è posta: Rudi Garcia. Lo stesso Pallotta tempo fa lo ribattezzò 'il Ferguson della Roma', un tecnico fedele, che crede nella causa giallorossa, il cui i giocatori possono riporre la propria fiducia così come i tifosi, ed una professionalità in grado di 'resistere' molto a lungo sulla stessa panchina. L'allenatore francese sembra confermarsi sempre più l'uomo giusto: "Lavoro ogni giorno non per me ma per il futuro del club, come se dovessi rimanerci per tutta la vita - ha dichiarato Garcia ai microfoni di Roma Radio -  e finchè non mi cacciano o finché abbiamo le stesse ambizioni, andremo avanti insieme". Un sodalizio potenzialmente infinito, estremamente duraturo e, possibilmente, costellato da tanti bei momenti e coppe da sollevare al cielo; gioie condivise con squadra e tifoseria. Quest'ultima è entrata nel cuore del tecnico transalpino che ha da subito compreso il suo valore: "Quando non conosci lo stadio Olimpico della Roma e vivi la prima partita - ha spiegato Garcia - capisci subito che il cuore della tifoseria è la Curva Sud. Ho visto subito il sostegno importante della Curva Sud. Loro iniziano tutto canti, cori ed è il supporto alla squadra, per questo a fine partita ho voglia di salutare tutto lo stadio, ma salutando il cuore è come se salutassi tutti".

SALUTI - La squadra tornerà ad allenarsi a Trigoria lunedì 29 ed ora i giocatori si stanno godendo le vacanze natalizie, chi in un luogo, chi in un altro, chi a Roma. Ma gennaio si avvicina e così la sessione di mercato 'di riparazione' che in realtà, se scandita dagli innesti giusti, può rivelarsi fondamentale per il prosieguo della stagione. Pallotta ha blindato ancora una volta Kevin Strootman, nonostante sembra che l'interesse dello United non scemi mai, ma sul piede di partenza vengono dati Mattia Destro e Marco Borriello. L'entourage del primo ha incontrato la dirigenza giallorossa e le ipotesi di addio si sono fatte più corpose: Arsenal e Milan sono alla finestra. Per quanto riguarda Borriello invece si parla di 'sirene inglesi' che vorrebbero l'attaccante napoletano in Premier League, e già da gennaio, nonostante lui stesso abbia ribadito di voler giocare e di poter dare molto in campo con la maglia giallorossa. Ma la possibilità più concreta è che si sviluppi un'asse Roma-Genoa. Durante un incontro tra le due società, Sabatini e Preziosi hanno discusso del futuro di Borriello (ottima sostituzione, in ottica rossoblù, alla partenza di Pinilla), di Bertolacci e di Diego Perotti. L'esterno mancino è nel mirino della Roma, ma il Genoa non vorrebbe privarsene prima del giugno prossimo.