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Garcia: “Per continuare così la parola d’ordine è ‘concentrazione’. Lasciate tranquillo il capitano” – AUDIO

L'allenatore giallorosso in conferenza stampa dribbla ogni questione non inerente alla partita di domani: "Mi occupo solo di Milan-Roma, le altre cose non mi interessano. Keita e Doumbia stanno meglio ma vedremo. Penso di convocare Ljajic"

Jacopo Aliprandi

Il cammino della Roma per l’obiettivo secondo posto fa tappa a Milano, dove affronterà un squadra, quella rossonera, mai così in crisi, ma sempre in uno stadio insidioso come quello di San Siro. In quest’ultima fase del campionato i tre punti sono d’obbligo per una Roma senza buon gioco, ma che nelle ultime partite sembra essere riuscita a ritrovare equilibrio in mezzo al campo e, soprattutto, i gol.

Proprio il ruolo del centravanti, alla vigila del match, è l’oggetto di discussione nella sala stampa di Trigoria. Doumbia infatti è a rischio panchina per un problema che lo ha lasciato col freno a mano tirato per gran parte della settimana; Garcia quindi, con un occhio rivolto alle prossime gare, potrebbe lasciarlo in panchina, favorendo dal primo minuto Francesco Totti. Ma attenzione anche a Ljajic, in via di guarigione che potrebbe inserirsi per un posto da titolare.

Oggi si sono allenati normalmente (l’ivoriano e Keita, ndr), domani valuteremo. Ci sono 30 ore per valutare Ljajic, penso che ci sarà anche lui ma domani mattina in allenamento valuteremo. Sembra che piano piano stiamo trovando tutti i giocatori”, ha dichiarato il tecnico transalpino. Sul capitano invece, oggetto di discussione dopo le esclusioni con Sassuolo e Genoa: “Lasciatelo tranquillo. Lui è un grande campione e ogni settimana si parla di lui. Ripeto, lasciatelo tranquillo. E' importante per noi, può iniziare la gara o entrare in gioco. L'unica cosa che conta è vincere domani e avere tutti i giocatori al 100% mentalmente e fisicamente”. Il mister vuole parlare solo della gara di domani, considerata per lui fondamentale: "Io mi occupo solo di Milan-Roma, le altre cose non mi interessano. Dobbiamo essere concentrati, la parola concentrazione la sentirete tanto in questa conferenza. Mi interessa solo questa partita, dobbiamo continuare sulla stessa strada a Milano. L'obiettivo sarà vincere, come sempre da quando sono qua".

Domani sera i giallorossi incontreranno in campo il loro ex compagno (almeno fino a giugno), Mattia Destro. Garcia però svia anche questa domanda, ribadendo la sua volontà di concentrarsi esclusivamente sul match da giocare: “Se parliamo di Destro dico che è un giocatore talentuoso ma è del Milan. Io parlo solo dei miei giocatori. La cosa che importa è la Roma, come giocheremo e cosa faremo per vincere la partita. Io mi interesso solo a questo e le altre cose le prendiamo in conto solo per evitare la qualità dei rossoneri. Cercheremo di colpire per vincere la partita”.

A Milano dunque con un unico risultato, i tre punti. Quattro giornate al termine del campionato, quattro sfide alle inseguitrici di un secondo posto in bilico, quattro gare per assicurarsi un futuro certo tra le grandi d’Europa. La strada è piena di insidie, ma con un gruppo unito e con la testa all’obiettivo nessun ostacolo è insormontabile.

Le dichiarazioni di Rudi Garcia in conferenza stampa:

Chi ha la partita più difficile tra Roma e Lazio?

Io mi occupo solo di Milan-Roma, le altre cose non mi interessano. Dobbiamo essere concentrati e sentirete tanto questa parola in questa conferenza stampa perché ve lo dico subito non c'è niente che mi interessa se non questa partita. Dobbiamo continuare su questa strada e mettere gli stessi ingredienti a Milano perché l'obiettivo sarà come al solito vincere.

Un momento delicato del Milan, cosa teme di loro?

Se parliamo di Destro sappiamo che è un giocatore talentuoso ma è del Milan, non della Roma. Io parlo solo dei giocatori della Roma. Le condizioni della squadra avversaria le teniamo in conto, ma soprattutto la cosa che importa è la Roma, come giocheremo e cosa faremo in campo per vincere la partita. Io ovviamente mi interesso solo a questo e le altre cose le prendiamo in considerazione solo per non soffrire la qualità del singolo e del collettivo del Milan. Cercheremo di colpire per vincere la partita.

Come stanno Doumbia e Keita? Sono al 100%?

Sembra di sì. Oggi si sono allenati normalmente, domani dobbiamo ancora valutare. Ci sono 30 ore per valutare anche Ljajic, penso che ci sarà anche lui ma domani mattina in allenamento vedremo. Sembra che piano piano stiamo recuperando tutti i giocatori possibili. Non parlo delle lunghe assenze.

Nelle ultime due partite c'è stata una differente gestione della palla, le percentuali sono state più basse. E' una sua scelta attraverso quali riflessioni?

E' una scelta del momento, per alcune partite specifiche. Soprattutto se vedete il punteggio è una scelta perché siamo andati sempre in vantaggio sul tabellone. Vuol dire che nel secondo tempo ho deciso di far giocare la squadra più bassa e compatta per colpire in contropiede. E' uno dei parametri che mi hanno fatto fare questa scelta. Poi ci sono altre cose da considerare, come il modulo avversario che cambia di volta in volta. Io mi adatto solo per fare gol e per dare problemi all'avversario, non mi adatto all'avversario e basta. Possiamo anche intelligentemente adattarci per vietare o cancellare le qualità degli avversari: l'attacco del Napoli al ritorno. Queste sono le spiegazioni delle ultime partite, ma domani è storia a sé: potrebbe essere totalmente differente o totalmente uguale.

Gervinho ha detto ieri che ha segnato meno perché ci sono stati meno assist di Totti.

Penso che scherzava, no?

Sì. Non è che il capitano rischia di essere il capro espiatorio di tutte le cose che non vanno?

Ma lasciatelo tranquillo il capitano. Lui è un grande campione e ogni settimana si parla di lui. Allora lasciatelo tranquillo. Che devo dire? Le solite cose: è importante, può iniziare la gara o entrare in gioco. L'unica cosa che conta è vincere domani a Milano e avere tutti i giocatori al 100% mentalmente e fisicamente. Conta solo questo, il capitano va lasciato tranquillo. E basta.

Come è cambiata la Roma con Doumbia rispetto a quando c'era Destro?

Sono due giocatori d'area, per questo in generale non è cambiato. Non solo uguali uguali e quindi un po' di cambiamenti ci sono, ma veramente pochi perché sono due bomber a cui piace avere palloni vicino alla porta avversaria.

Uno degli uomini più importanti è Nainggolan. Quanto è rischioso tenere in sospeso il futuro del giocatore?

Ogni giocatore è importante, non ce n'è uno più importante dell'altro ai miei occhi, questo è ovvio. La parola d'ordine è la concentrazione, non abbiamo nemmeno un secondo per essere distratti e pensare a questioni personali. Ogni sa di dover essere concentrato, con uno spirito collettivo, e di dover pensare solo alla gara che arriva. E' anche normale che ognuno di loro al momento giusto parlerà della propria situazione con la società. Ma non è il momento di parlare di mercato, o della rosa dell'anno prossimo. Il singolo deve essere in campo per fare la differenza nella partita.

Tre anni fa Luis Enrique disse: "Questo è un ambiente che va aiutato. Non lo dico tanto per me, ma per chi arriverà dopo di me". Si sente di confermare questa tesi?

Rispondere non mi aiuterà per la gara di domani. La cosa che posso spiegare è perché parlo di campo: perché sono l'allenatore. Non sono né il presidente, né il direttore sportivo, né il medico. Il mio lavoro è far vincere le partite sul rettangolo verde e nient'altro. (Rivolto a tutti i giornalisti) Noiosa questa conferenza, anche per me.

Noi ci proviamo...

Ma sì, non c'è una brutta domanda. C'è solo una brutta risposta.

Nell'ultimo periodo Keita si allenato poco. Può reggere 90 minuti?

Penso di si, penso abbia recuperato. Ha avuto un problema al ginocchio, era rimasto un po' di fastidio e per questo lo abbiamo gestito. Con il Sassuolo non aveva niente a che fare con il ginocchio, ora si sente bene. Come dico sempre più ho giocatori da convocare e più siamo forti. Così ho delle scelte da fare per mettere una formazione dall'inizio, anche se posso provare a giocare in 12 ma non so se me lo lasciano fare. Opererò tutte le mosse per vincere la gara.