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Garcia: “Mai avuto così tanti assenti. Dobbiamo vincere per ripartire. Su Totti valuteremo nelle prossime ore. Infortunio Ibarbo? Fatalità” – AUDIO – VIDEO

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa alla vigilia di Cagliari-Roma.

Melania Giovannetti

Eliminata dalla Coppa Italia, con gli uomini contati in campionato. Più che contati, quella che si presenterà domani a Cagliari sarà una Roma letteralmente decimata da infortuni ed assenze. Garcia ne è consapevole e proprio per questo ha chiesto a tutti i dipendenti di Trigoria, dai giocatori ai magazzinieri, di dare un qualcosa in più per permettere alla squadra di tornare alla vittoria, per compensare in parte queste assenze. Assenze che continuano sempre più ad aumentare, ora dopo ora. E’ proprio notizia di questa mattina la lieve sindrome influenzale che ha colpito il capitano della Roma Francesco Totti, costretto a rientrare a casa. Il suo stato fisico verrà valutato soltanto nelle prossime ore.

L’allenatore francese in conferenza stampa torna a ribattere sul concetto di sfortuna, di fatalità. E’ proprio in questo modo che parla dell’infortunio al nuovo arrivato Ibarbo, costretto di nuovo ai box dopo aver passato più di un mese fermo. D’altronde si tratta di un infortunio ad un muscolo diverso rispetto al primo.

La sfortuna, però, secondo Garcia, non deve essere un alibi: “Se domani la Roma in campo sarà al massimo delle attuali possibilità fisiche e mentali allora potremo vincere”.

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Capitolo futuro: si è parlato delle offerte da capogiro arrivategli dall’estero a cui, a detta del ds Walter Sabatini, il francese avrebbe rinunciato. E così è. Garcia è qui che vuole vincere. Parla di una Roma con un destino da grande squadra, che vuole portare a vincere in Italia e non solo, di orgoglio da ridare ai tifosi romanisti proprio vincendo. Se non succederà quest’anno, avverrà sicuramente nel prossimo futuro. D’altronde, "Io sono venuto alla Roma per vincere dei trofei. La Roma non è un trampolino di lancio, ma un punto di arrivo". Parole del francese.

LA CONFERENZA STAMPA DI RUDI GARCIA

Al netto delle polemiche sulla gestione degli infortuni, domani la Roma affronterà questo match con una squadra fuori, che potrebbe lottare per la Champions League. Questo, però, non può essere un alibi. Ha mai avuto così tanti assenti contemporaneamente?

No, mai, ma posso solo dire che faremo di tutto con i giocatori a disposizione. Tutti dovranno fare un po’ di più per compensare queste assenze. Per ripartire basta una vittoria e faremo di tutto per ottenerla domani.

Questa mattina Totti non si è allenato. Come sta il capitano? E’ a disposizione per domani?

L’abbiamo risparmiato, ha una sindrome influenzale, ha lavorato in  palestra e valuteremo nelle prossime ore come si sente e se sta migliorando o no.

L'infortunio di Ibarbo è stato definito da Sabatini come una situazione comica. Secondo lei c’è stata poca prudenza, visto che starà fuori un mese e mezzo

Lui era guarito dal suo infortunio al polpaccio. Ha un tendine rotuleo da sorvegliare, per questo era prevista la visita a Barcellona. Se abbiamo preso il rischio l’abbiamo fatto in partita. Il giorno prima si era allenato in modo differenziato, insieme abbiamo valutato se potesse giocare e avevamo deciso di non fargli fare più di 30 minuti. E’ entrato bene in quei 20 minuti, è stato una delle cose positive della partita e  l’abbiamo preso là il rischio. Il giorno dopo non abbiamo fatto un allenamento pazzesco, non erano previsti nè tiri, nè salti, nè scatti e infatti non si è infortunato allo stesso muscolo del polpaccio ma all'altro. E’ una fatalità.

Sabatini ha detto che da adesso in poi lei con il suo preparatore atletico valuterete tempi e carichi di lavoro differenti. Potrà essere una via da seguire per migliorare qualcosa?

Non aspettiamo di avere tanti infortunati per fare una buona preparazione fisica. Lo staff medico si occupa di far tornare gli infortunati al 100%, lavoriamo ogni giorno con loro e con i preparatori atletici. Non siamo scemi da dire che è solo sfortuna ma la sfortuna c’è. Quando perdi Strootman o Iturbe, puoi fare di tutto ma la storia non cambia. Noi cerchiamo di migliore ma quando giocano sempre gli stessi anche in nazionale e si fanno male anche lì, è normale che si va in difficoltà. Tutte queste cose ti cadono addosso nella stagione, la nostra storia ora è fare in modo che quando torneranno tutti faremo in modo di finire la stagione con meno problemi e così avrò più scelte e la squadra sarà più forte sul lungo periodo.

Qual è l’errore più grave che ritiene di aver fatto dall’inizio della stagione?

Noi lavoriamo ogni giorno, siamo secondi, è un peccato essere stati eliminati dalla Coppa Italia, che io volevo vincere. Adesso ci sarà la partita di domenica e l'Europa League e queste due competizioni continueremo a farle al 100%. Nessuno è perfetto, nè io, nè voi ma facciamo la nostra strada con convinzione. Dobbiamo portare questa Roma in alto alla classifica, lavoriamo sul lungo tempo perchè non costuiamo una squadra per una stagione, costruiamo un progetto di gioco. La stagione della Roma non si ferma alla prossima partita, sarebbe bello fare un’ottima partita e vincere domani per chiudere questo cerchio nero.

La Roma rispetto all'anno scorso,ha un problema sia difensivo che offensivo. Su quale aspetto sta lavorando di più? Quale la preoccupa di più?

Non serve paragonare l’anno scorso a quest’anno, non è la stessa rosa e non sono gli stessi impegni. Noi lavoriamo su tutto, dobbiamo essere più solidi in difesa, prendere meno gol e più efficaci in attacco. Dobbiamo rispondere sul campo, allenandoci ogni giorno al 100% e la verità deve uscire dalle competizioni, non dalle mie parole.

Tutti gli allenatori parlano dell’importanza di poter fare allenamenti competitivi. Questa cosa lei non la può più fare per questioni numeriche e molti giocatori come Ljajic, Totti e Pjanic non sono in ottime condizioni. Lei ha detto di fare un metro in più, Sabatini ha detto che c’era il mutuo soccorso in campo l’anno scorso. Queste frasi vengono prese da molti tifosi come scarso impegno. Non avete paura di non  aver caricato troppa pressione sulla squadra? Temo passi un messaggio troppo pesante per la squadra

No, non lo penso. La cosa che ho fatto io e forse anche Walter è fare in modo che i giocatori capiscano che in questo momento di difficoltà, gli uomini contati devono fare di più. Dobbiamo essere consapevoli di avere una squadra che può lottare con tutte le altre e vincere le partite ma finchè tutti fanno di più, anche finendo la partita senza benzina nel motore. La cosa che facciamo e che ho detto a tutto lo staff intero, dai medici ai massaggiatori è che in questo momento dobbiamo fare tutti un po’ di più per dare questa spinta necessaria per tornare alla vittoria.

Al netto delle assenze, lei ritiene l’11 che sceglierà domani superiore al Cagliari?

Il Cagliari è una squadra che ha cambiato allenatore, che sta facendo bene da quando Gianfranco Zola è arrivato, è un piacere incontrare un uomo così e sarà un piacere vederlo allenatore. Come sempre dico, non dipende dall'avversario, dipende da noi. Noi dobbiamo concentrarci sul fatto di vedere una Roma al massimo livello possibile per le sue possibilità al momento. Se sarà così, vedremo una Roma competitiva anche tatticamente e tecnicamente e avremo le nostre possibilità di vincere che è il nostro obiettivo.

La squadra lo scorso anno giocava in 30 metri con Benatia che spesso impostava l'azione. C’è difficoltà quest'anno a iniziare a costruire l’azione? Le manca anche il pressing?

Non è la stessa difesa dell’anno scorso, cambiano i giocatori, non possiamo paragonarla. Non possiamo parlare della Roma del 1970 e di questa, non sono gli stessi giocatori. Noi giochiamo con i giocatori attuali e quando te ne mancano alcuni o in difesa centrale o a destra o sei costretto a schierare giocatori che non riescono a giocare ogni tre giornie, dobbiamo giocare con i nostri mezzi del momento anche mancando degli automatismi. Noi facciamo il massimo per essere efficaci, ma non facciamo tutto bene sia in campo che fuori ma facciamo di tutto sempre per avvicinarci al massimo dell’efficacia e del gioco che ti porta alla vittoria. Dopo non c'è nient'altro da fare che mettere tutto nella competizione.

Sabatini ha detto che lei ha rifiutato offerte irrinunciabili e che resterà qua finchè non vince lo scudetto. Su cosa è basata questa promessa? Davvero Garcia è disposto a restare a tempo indeterminato?

Sono venuto qua per vincere dei trofei. La Roma non è un trampolino, è il punto.

Sabatini si è preso delle responsabilità per aver fatto del mercato in ritardo. Lei e il suo staff avere responsabilità su quanto avvenuto in questa stagione?

Ognuno ha delle responsabilità. Siamo responsabili di questa squadra. Allenatori, medici, dirigenti, tifosi, stampa. Tutti fanno l’ambiente di Roma. Il destino di questa Roma non è solo essere un club che lotta per lo scudetto ogni anno ma vogliamo anche che nel futuro lotti in Europa con possibilità di vincere qualcosa e questa cosa non si fa in un giorno. Solo la cosa che mi anima è ridare orgoglio a questa città a questi tifosi, parlando di scudetti e trofei. Di poter anche pensarci padrona della situazione non solo in Italia ma in Europa mi anima ogni giorno. Non è che se sbagliamo quest’anno sbagliamo tutto, il futuro della Roma è un destino importante, in Italia e in Europa. E’ in questo momento, dove siamo entrati in un tunnel, che dobbiamo mostrarci all’altezza di questo destino.

La Roma quest'anno soffre molto i passaggi filtranti centrali dove i difensori salgono male. Dipende dalla scarsa sinergia tra giocatori nuovi o dalla scarsa protezione del centrocampo?

No, io faccio sempre attenzione a come siamo messi. Abbiamo giocato spesso contro squadre che si basano sul contropiede. E’ vero che abbiamo preso alcune situazioni spalle alla nostra difesa. E’ casuale, non possiamo fare sempre bene, c’è un avversario che ha qualità. Dobbiamo migliore, dobbiamo essere più compatti e soprattutto dobbiamo essere molto più alti e liberare di più spazio alle spalle dei difensori. Abbiamo anche difensori che sono veloci come Manolas e non dobbiamo aver paura di giocare alto, lasciando spazio dietro di noi. Con la Fiorentina nel primo tempo andando indietro abbiamo sofferto. Per giocare così bisogna avere fiducia al 100%, io faccio in modo che i giocatori la mattina quando si vedono allo specchio, si vedano forti giocatori con tanta qualità giocatori della Roma, per la Roma, per una Roma grande. Bisogna aver fiducia, sicuramente sbaglieremo, ma chi non prende rischi non va avanti.

FINE