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Foschi: “Gli americani stanno anticipando quello che dovrà fare il calcio italiano”

“Padova è una piazza importante, per quanto la categoria sia diversa da quella in cui ho lavorato molti anni.- ha detto Rino Foschi, Dg del padova, ai microfoni di Teleradiostereo.

Redazione

"Padova è una piazza importante, per quanto la categoria sia diversa da quella in cui ho lavorato molti anni.- ha detto Rino Foschi, Dg del padova, ai microfoni di Teleradiostereo.

La B è diversa dalla A ma il Padova è una società ambiziosa, c'è la possibilità di sviluppare discorsi interessanti con i giovani, ma per un professionista come me l'approccio, in qualsiasi categoria mi misuro, è sempre lo stesso.

 

Dopo un ottimo finale di stagione, siamo ripartiti alla grande, ma non abbiamo ad esempio gli obblighi di realtà come quella del Torino e della Sampdoria. La gente è con noi, riusciamo a portare allo stadio anche ventimila persone, ciò significa che in questa zona si può fare calcio guardando al futuro con ottime prospettive. Il campionato di B quest'anno è competitivo, piazze di prim'ordine, è tornato il Verona, è scesa la Sampdoria, realtà che si consolidano come il Pescara di Zeman, il Sassuolo che dopo un paio di anni è tornato a fare bene, e poi è importante sottolineare il coraggio di società di livello come il Brescia che lancia giovani che non hanno ancora venti anni.

Poi ci sono giocatori come il nostro Cutolo, non più giovanissimo, ma di grande talento. Ritengo che ora abbia completato il percorso di crescita, in A era richiesto da Parma e Cesena, ha scelto il Padova e il suo ambizioso progetto.

El Sharaawi è un giovane vecchio. Aveva fatto benissimo nella Primavera del Genoa. Ha fatto benissimo con noi nella passata stagione. Il Milan è tutta un'altra cosa, non è facile farsi spazio tra tanti campioni e imporsi al Meazza, ma lui ha i numeri per diventare uno dei giocatori più importanti del nostro calcio.

Il Palermo ha sempre lavorato in un certo modo, io iniziai in Sicilia proprio con lui. Per sei anni ci siamo tolti molte soddisfazioni. Ma anche dopo di me il progetto Palermo continua sulla stessa strada, vendendo i giocatori che si mettono in evidenza, come Pastore.

La Roma con la nuova proprietà sta anticipando quello che dovrà fare il calcio italiano. In un momento non florido economicamente, serve un progetto che si basi sui giovani. Roma e Palermo sono società che lavorano bene in quest'ottica. Il Palermo soffre ora per trovare continuità di risultati, ma trovando equilibrio saprà far bene, mi sembra abbia anche un allenatore giovane e preparato.

Sono convinto che Kjaer sia troppo criticato dopo la prestazione di domenica. Sabatini lo conosce bene, a Palermo ha fatto benissimo, ha un po' sofferto il campionato tedesco, ma la Roma prendendolo ha fatto un grande affare. Ora è un po' in difficoltà, ma è uno dei migliori difensori giovani in circolazione in Europa. Non ha problemi di personalità. Quando lo comprai per il Palermo era capitano della Danimarca Under 21, lo scoprimmo al Torneo di Viareggio, giocava nel Mydtilland, lo pagammo molto, 4 milioni, perché lo voleva anche l'Inter. Poi il Palermo vendendolo al Wolfsburg ottenne molto. Bisogna dargli tempo, deve completare il rodaggio, è a Roma da pochissimo, ma la Roma ha preso un grande giocatore. Ne sono sicuro.

 

Sabatini prima di prendere Lamela lo ha seguito a lungo. Può diventare veramente un ottimo giocatore".