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Florenzi non basta. Roma terza, per la prima volta nell’era Garcia

"Dovevamo essere più cinici, ma il sorpasso della Lazio non ci toglie certezze", Florenzi coniuga cuore, polmoni e maturità, mentre Garcia ricorda ai tifosi della Roma, e della Lazio, che: "Non è importante essere secondi oggi, è importante...

Guendalina Galdi

Attacco agli attaccanti. Un gioco di parole e la realtà nella quale è immersa, quasi soffocata, la Roma. Si punta il dito sul reparto avanzato, quello da cui dovrebbero provenire i gol, che si conferma non in grado di gonfiare la rete avversaria. In campionato, l'ultimo gol di un attaccante risale allo scorso 22 febbraio, in occasione di Verona-Roma che terminò (anche quella) 1-1. A segnare fu Francesco Totti, ieri tenuto in panchina per tutti e 90 i minuti. A siglare il momentaneo vantaggio giallorosso, all'Olimpico di Torino contro i granata, invece è stato Alessandro Florenzi. Un jolly, un pitch-trotter che ieri, complice la squalifica di Torosidis, ha iniziato la gara nel ruolo di terzino e mentre ricopriva questo ruolo ha concretizzato il rigore concesso da Irrati. E' stato poi avanzato, ma solo sulla carta perchè ha calcato tutta la fascia destra per tutta la durata della partita con un cuore e dei polmoni da lodare, quando a meno di dieci minuti dal termine del match è entrato in campo Yanga-Mbiwa che, si è visto, può vestire alternativamente i panni del centrale e dell'esterno di difesa. A fine gara però Florenzi, alla considerazione "L'attacco della Roma non fa gol da 50 giorni", ha replicato:

"Io sono un attaccante e ho fatto gol, questo problema ce lo siamo levato". E dunque chiude così il discorso legato ai gol degli attaccanti, problematica che comunque, dai tifosi, viene circoscritta ad alcuni elementi in particolare: Ibarbo e Doumbia. I due acquisti di gennaio, del mercato di riparazione dal quale viene sistematicamente escluso Spolli (giunto a Roma dal Catania con la formula del prestito per 1 milione e mezzo di euro) a causa delle minime possibilità che il difensore ha di giocare, si stanno rivelando tutt'altro che capaci di rendere più forte una squadra che a suon di pareggi ha visto sfumare pian piano (quasi) tutti gli obiettivi stagionali. L'ultimo, in ordine di tempo, è il secondo posto.

"IMPORTANTE E' ESSERE SECONDI A FINE STAGIONE" - E mentre i tifosi della Lazio ripropongono felici il titolo del capolavoro di Dino Risi, quelli della Roma stanno vivendo il punto più basso dell'era Garcia. Mai scivolato al di sotto della seconda posizione in classifica, dopo il pareggio di Torino e la vittoria interna della Lazio, la Roma dell'allenatore francese diventa terza, per la prima volta da quando l'ex Lille è sulla panchina giallorossa, ed alle spalle dei biancocelesti. Dato che può essere letto in due modi: da un lato significa che la 'sua' Roma ha sempre gravitato tra il primo ed il secondo posto, dall'altro che, la classifica ed i punti non mentono, non ha mai riportato così tanti risultati negativi da portarla ad una posizione dalla Champions diretta. E mentre in molti si chiedono se sia peggio aver perso, almeno momentaneamente, il secondo posto, oppure essere stati scavalcati dalla Lazio, la Roma oggi ha riposato e domani inizierà a preparare il prossimo impegno di campionato per tentare il contro-sorpasso. Sarà ospite all'Olimpico l'Atalanta, Garcia non avrà a disposizione gli squalificati Manolas e De Rossi, mentre ritroverà quasi sicuramente Seydou Keita a centrocampo. Prima di rivedere Gervinho in campo, invece, Garcia dovrà assicurarsi che l'ivoriano abbia recuperato al 100 per cento dalla lesione di primo grado del bicipite femorale destro, ovvero se sarà pronto per domenica prossima o se per rivederlo in campo bisognerà aspettare la trasferta di San Siro contro l'Inter, in programma il 25 aprile.