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Florenzi: “Grande stima per Spalletti, come uomo e allenatore”

Florenzi: “Grande stima per Spalletti, come uomo e allenatore” - immagine 1
Il terzino del Milan: "Ho un ricordo positivo di lui. Infortunio? Volevo mollare tutto"

Redazione

Alessandro Florenzi si è raccontato in un lungo botta e risposta con 'Star Casinó Sport', in cui è tornato anche sul periodo alla Roma. L'ex terzino giallorosso, ora al Milan, tra i tanti argomenti toccati, ha detto la sua anche su Luciano Spalletti, che lo ha allenato a Trigoria: "Ho un ricordo positivo di lui. Ho tanta stima per l’uomo e per l’allenatore. Il segreto del Napoli sta nell’avere un mister capace di far esprimere i giocatori appieno”. Poi sugli obiettivi:“Siamo partiti con l’obiettivo di vincere lo scudetto, quello della seconda stella. Ovviamente ci sono anche gli avversari: qualora il Napoli continuasse con questo ritmo, saremmo i primi a fargli i complimenti. Poi ci siamo fissati il secondo obiettivo: la qualificazione alla prossima Champions League. Faremo di tutto per rivivere serate come quella con il Tottenham". Non solo, perché Florenzi è tornato anche sul brutto infortunio:"Difficilmente quello che ho avuto si vede in questo sport. Le prime settimane non sono state facili, ero molto sconfortato. Ci sono stati momenti in cui volevo mollare tutto: mi sono chiuso, circondato dall’affetto della famiglia - la cosa per me più importante - che mi ha aiutato a uscire dal loop mentale. Poi quando ho rivisto il campo e il pallone è tornata la voglia di ripartire”.

Ricordi quando è uscita l’ipotesi di andare al Milan ad agosto 2021?

"In quel momento nella Roma ero fuori rosa. La squadra che mi ha cercato più di tutti è stata il Milan. Poi avevo un grande trascorso con Massara. Lui e Paolo (Maldini, ndr) un anno e mezzo prima mi avevano già cercato, quando poi sono andato a Valencia. Ma mi hanno chiamato quando io ero in aeroporto. Allora mi sono scusato e ho onorato l’impegno che avevo preso da uomo. Se poi dovrà essere, sarà".

Le esperienze al Psg e al Valencia cosa ti hanno dato?

“Mi hanno cambiato completamente. È come se, passami il termine, io fossi rimasto sotto una campana di vetro. Ero a casa mia con la mia famiglia e i miei amici nella società con cui sono cresciuto. Sono andato in posti con un’altra lingua, un altro spogliatoio e anche il Covid di mezzo… Però Valencia mi ha dato tutto. Ho un ricordo incredibile di Valencia nonostante i 5 mesi di lockdown. Io e la mia famiglia siamo stati benissimo. Quando abbiamo due o tre giorni liberi andiamo lì. E la stessa cosa è successa a Parigi. Ero in mezzo ai grandi campioni ma sono entrato in punta di piedi, come so fare io, e mi sono trovato molto bene".

Quanto ci tenevi a rimanere dopo il prestito?

"Ovviamente quel video (il video in cui dice "Riscattami Paolo", ndr) era goliardico. Avevamo vinto lo Scudetto… Dopo ci tenevo perché avevo visto quello che avevamo costruito in un anno. Nelle settimane prima, senza dirmi nulla, avevano fatto passi avanti con la Roma. Quando è uscita la notizia del riscatto l’ho saputo dopo. C’era la volontà comune di andare avanti insieme".