(di Vincenzo Nastasi) Pensavamo che per vincere le partite bastassero i campioni, un po' di tattica e una buona dose di fortuna, ma la stagione della Roma ci ha insegnato qualcosa di diverso.
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Firenze tappa decisiva, ma è emergenza “motivazioni”
(di Vincenzo Nastasi) Pensavamo che per vincere le partite bastassero i campioni, un po’ di tattica e una buona dose di fortuna, ma la stagione della Roma ci ha insegnato qualcosa di diverso.
Il primo ad introdurre il tema fu Claudio Ranieri a inizio stagione. Fu una conferenza stampa profetica quella di quest'estate, nella quale il Mister mise subito in chiaro le cose: “Quest'anno sarà dura”.Lì per lì nessuno capì molto. Una squadra che viene da una galoppata quasi trionfale come quella dell'anno precedente e in più rafforzata con l'arrivo di Borriello che viene collocata collocata dallo stesso allenatore tra le prime 7, con l'obiettivo di entrare in Europa, è una faccenda che lascia perplessi.Il prosieguo della stagione diede però ragione a Ranieri. Risultati, ma soprattutto prestazionialtalenanti portarono alla seconda grande rivelazione.Il messaggero dello spogliatoio fu Perrotta: “Ci manca l'entusiasmo”. Il seguito è storia recente. Mister Ranieri si è dimesso, al suo posto è subentrato Vincenzino Montella e la Roma ha ripreso a giocare e, seppur timidamente, a convincere.Subito una vittoria a Bologna, poi il pareggio col Parma e, dopo l'eliminazione con lo Shakthar, uno straordinario derby dominato e vinto.
Sembra che tutto proceda alla perfezione, che il quarto posto sia finalmente alla portata di un gruppo ormai ritrovato ma ecco arrivare la terza doccia fredda, stavolta ad opera di Montella proprio oggi, alla vigilia di Fiorentina-Roma.In quella che doveva essere la presentazione di una delle gare più importanti della stagione, tra una battuta su Menez e la rivelazione che Totti e Borriello possono giocare insieme, ricomincia ad aleggiare lo spettro delle “motivazioni”.Mister Montella è stato molto franco: “Come in tutti i campi, c'è chi ha più motivazioni e chi ne ha di meno. Il mio compito è cercare di mantenerle sempre alte, per non perdere la concentrazione”.Pensavamo che per vincere le partite servissero i campioni, ma forse, vedere affluire ogni mese centinaia di migliaia di euro sul proprio conto corrente, correre su un prato verde con l'obiettivo di far gol all'avversario e ricevere amore incondizionato ogni qualvolta si fanno cento metri per strada, è uno stress che prosciuga tutte le energie.FIORENTINA-ROMA, NOI Mentre il gruppo tenta di ritrovare le motivazioni, si consuma domani un'altra tappa fondamentale per la corsa al quarto posto .E' curioso osservare come nelle ultime stagioni la gara di Firenze rappresenti non solo uno scontro importantissimo per la classifica, ma sia anche una cartina di tornasole della condizione della Roma e dell'esito della stagione.Le più grandi vittorie sono infatti coincise con finali di campionato esaltanti, mentre le batoste sono state indice di gironi di ritorno ben poco appassionanti.Questa mattina dunque, per preparare la gara che potrebbe definitivamente rilanciare la Roma nella corsa alla Champions, si è tenuto l'allenamento di rifinitura, preceduto da un raduno alle 9:30 nel quale si è provato il programma di domani, con pranzo mattutino e corsa successiva. La seduta di allenamento è iniziata quindi nella tarda mattinata ed è terminata verso l'ora di pranzo, per permettere ai giallorossi di testare la reazione ad un orario insolito come quello della gara di domani.Pizarro ha lavorato in palestra e, per ammissione dello stesso Montella, proverà ad esserci ma non è detto che riesca a recuperare.
Alle 13:45 si è tenuta invece la conferenza stampadel Mister. La sensazione è che la partita sia stata preparata nei minimi dettagli in quanto, come ha affermato lo stesso Montella, il risultato di domani è fondamentale forse anche più di quello del derby.Sui singoli Vincenzo ha espresso il suo giudizio sul momento di Menez, dichiarando di credere molto nel ragazzo e di puntare su di lui.Sul chiacchierato dualismo Totti-Borriello ha poi chiarito che i due hanno caratteristiche diverse e che quindi, con un aiuto da parte della squadra, è una coppia che potrebbe far bene.La giornata è proseguita con la partenza in treno per Firenze. I convocati, tra cui non figurano Julio Sergio e Cassetti, si sono ritrovati alle 16:45 e, accompagnati da cori per Totti e Mexes hanno lasciato i binari di Termini.Nel frattempo sono arrivate le parole di Mazzone che negli ultimi tempi non fa mancare il proprio contributo in vista delle gare dei giallorossi.Per l'ex tecnico romanista quella di domani sarà una gara difficile ma l'umiltà è la chiave per vincerla.FIORENTINA-ROMA, LORO Anche dalla sponda Viola arrivano segnali di grande attesa per la gara di domani.Si è tenuta oggi la conferenza stampa di Mihajlovic che ha parlato della partita di domani come di una “finale” ma ha anche tributato il giusto riconoscimento al Capitano, augurandosi che la sua carriera “duri altri dieci anni”.In mattinata si è tenuto anche l'allenamento che ha lasciato pochi dubbi a Mihajlovic.Giocherà infatti Gilardino che vivrà anche un momento di emozione pensando a Gemma, la sua secondogenita nata proprio questa mattina.Sulla mediana ci sarà invece ilballottaggio Vargas-Donadel.Sa segnalare poi un importante gesto di Adrian Mutu. Il romeno si è infatti recato dal connazionale Andrei. Il ragazzo di 16 anni che, risvegliatosi dal coma, ha chiesto notizie del suo beniamino.I due si sono incontrati per circa 15 minuti e Mutu ha fatto dono della maglia al tifoso Viola augurandogli una pronta guarigione.I SINGOLI Sono due i simboli del nuovo corso targato Montella. Da un lato Doni, con il suo rientro da titolare. Dall'altro Menez che, divenuto punto fermo con Ranieri, ha dovuto riaccomodarsi in panchina.Il brasiliano, che ha rubato il posto al connazionale Julio Sergio, è uno dei punti fermi del gruppo. Nonostante le sue ultime stagioni non siano state all'altezza delle prime giocate con la maglia giallorossa, il numero 32 è diventato uno dei leader dello spogliatoio.Anche Daniele De Rossi è stato spesso protagonista di dichiarazioni di stima verso il compagno e dunque Montella non ha potuto fare a meno di rimetterlo in campo.Non si tratta di una scelta imposta dal gruppo però, ma di una decisione autonoma del Mister che, dimostrando la saggezza di un allenatore navigato, ha intuito che la presenza di Doni in porta, oltre a garantire, secondo lui, maggiore qualità, costituisce un punto di riferimento per i compagni che gli giocano davanti, col risultato di una difesa più sicura.Il ringraziamento del portiere è arrivato con le dichiarazioni di stima di ieri. “Vincenzo è un grande tecnico” ha affermato Doni, ribadendo che la squadra ha ritrovato le motivazioni che con Ranieri erano mancate.
Jeremy Menez è invece il grande escluso. Dopo un'inizio di partenza un po' stentato, il francese aveva trovato la sua dimensione col ruolo di trequartista centrale dietro le punte. Le dimissioni di Ranieri però hanno cambiato tutto. Il ritorno al modulo spallettiano, il 4-2-3-1, ha costretto Menez ad un ruolo a cui non era più abituato, quello di trequartista di fascia che, nonostante sia nelle sue corde, risulta ancora difficoltoso da digerire.Montella però lo aspetta e Menez è pronto a riprendersi la Roma.Gli altri due che non stanno passando momenti felicissimi sono poi Juan e De Rossi.Il primo si è reso protagonista di un'annata non impeccabile con alcuni grossolani errori e le voci di mercato lo hanno per molto tempo dato per partente.Il difensore però ha assicurato che rimarrà a Roma. Bisognerà vedere cosa ne penserà la nuova proprietà.Daniele De Rossi è stato invece raggiunto ieri dalla squalifica per il brutto gesto in Champions. Il verdetto è di tre giornate e la Roma sta valutando se fare o meno ricorso.SOCIETA' L'argomento caldo di questi giorni, anche se la gara con la Fiorentina lo ha un po' – giustamente – oscurato, è il passaggio di proprietà.Dopo lo slittamento al 31 marzo, è ragionevole credere che la trattativa potrebbe prolungarsifino ad inizio aprile.Il nodo da sciogliere è quello relativo alla partecipazione di Unicredit. Gli Americani infatti avevano richiesto un punto di riferimento italiano all'interno della cordata ma il nome non è ancora saltato fuori e questo ha irritato Di Benedetto e soci.L'intenzione di acquistare la Roma comunque è ancora molto forte, tanto che si parla già di un progetto che prevederebbe l'ingaggio di un esperto direttore sportivo, la costruzione del nuovo stadio, con annessa promozione del marchio, e l'arrivo di Ancelotti.
Se queste prospettive siano realizzabili o meno sarà solo il tempo a svelarlo. Ciò che è risulta chiaro però è che il team composto da Di Benedetto e i suoi partners ha un obiettivo ben preciso: quello di fare grande la Roma.Accanto alle notizie rassicuranti, però alcune fonti dichiarano che, nel caso di fallimento della trattativa con gli americani, sarebbe già pronta un'altra cordata.Nonostante l'impossibilità di affermare con certezza né la fondatezza né l'infondatezza della notizia, per il momento è giusto riportare senza commentare.Si deve però aggiungere che l'asta per la Roma è già stata fatta ed è stata conclusa. L'unica offerta che è stata seriamente presa in considerazione è quella di Di Benedetto e quindi appare quantomeno improbabile che vi possa essere il riaffiorare di un'offerta già considerata irricevibile o che possa essere messa in piedi una nuova trattativa in tempi così brevi.Per il momento quindi l'attesa è il miglior atteggiamento da tenere.
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