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FINALE COPPA ITALIA Le due Curve rivendicano il primato cittadino con colori e striscioni

Un primato non soltanto sportivo, ma cittadino. E’ quello che hanno rivendicato entrambe le tifoserie prima del fischio d’inizio del derby piu’ importante della storia romana: quello tra Roma e Lazio che mette in palio la Coppa...

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Un primato non soltanto sportivo, ma cittadino. E' quello che hanno rivendicato entrambe le tifoserie prima del fischio d'inizio del derby piu' importante della storia romana: quello tra Roma e Lazio che mette in palio la Coppa Italia 2013. Lo stadio Olimpico si e' quindi diviso con i colori delle due squadre capitoline: giallorossa la curva Sud e la tribuna Monte Mario, biancoceleste la Tevere e la curva Nord. E almeno sugli spalti, a vincere la stracittadina e' stata la curva laziale. L'unica a presentare una coreografia realizzata da 'Disegnello' e raffigurante un centurione romano con il vessillo dell'aquila e accompagnato dalla scritta ''Hic manebimus optime" (citazione dello scrittore latino Tito Livio, "Qui staremo benissimo").

La Tevere invece si e' unita con lo stemma della Capitale e lo striscione: "De te me ne rido! Me contento che te pieghi e t'inchini quanno passo!", tratto da una composizione di Trilussa. E poi tanti striscioni del tipo ''L?aquila e' Roma e noi i suoi eredi'', ''Di romanita' continua a vantarti, non so piu' che farti: sei nato in Abruzzo da una grande fusione, a Roma e' la Lazio che la fa da padrone''.

La tifoseria giallorossa ha risposto invece con un ''il cielo si oscuro' con i colori di Roma'', ''sei arrivato col gommone della Nord sei padrone'' e con un ''Voi la grinta noi l?amore per una stella sopra al cuore'', riferendosi alla stella d'argento che Totti e compagni avra' ricamata sulla maglia dalla prossima stagione, se vincera' oggi la 10/a coppa.

Al di la' dei classici sfotto', il pubblico dell'Olimpico si e' ritrovato d'accordo soltanto al momento di fischiare l'esibizione della star sudcoreana Psy che, in questa versione un po' Superbowl della finale, avrebbe dovuto intrattenere gli spettatori prima del match. La sud non ha risparmiato neanche dei 'buu' per cui e' stato necessario alzare al massimo il volume della base delle canzoni del coreano. 'Io amo l'Italia', le parole di Psy che, dopo l'interpretazione dei suoi tormentoni Gentleman e Gangnam Style, si e' congedato, imbarazzato, con un semplice 'grazie'.

E' andata meglio alla cantante Malika Ayane che ha cantato a cappella, accompagnata dal pubblico, l'inno di Mameli davanti a tante autorita' presenti in tribuna: dal presidente del Senato, Pietro Grasso, che premiera' la squadra vincitrice, ai ministri Josefa Idem (sport),Cecile Kyenge (integrazione), Fabrizio Saccomanni (economia) e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, oltre al presidente del Coni, Giovanni Malago', al segretario generale Roberto Fabbricini, al numero uno della Figc, Giancarlo Abete, al dg della Federcalcio, Antonello Valentini e vice presidenti Carlo Tavecchio e Demetrio Albertini e al presidente della Lega di A, Maurizio Beretta. Fortunatamente assenti, invece, i temuti scontri del pre partita fuori dello stadio anche se le forze dell'ordine hanno sequestrato, intorno all'Olimpico, un vero e proprio arsenale.