Dopo la decisione delle autorità italiane e olandesi di vietare la trasferta per i tifosi di Roma e Feyenoord, il tifo organizzato del club di Rotterdam ha voluto far sapere la propria opinione attraverso un comunicato ufficiale: "Sono state prese misure estreme per impedire ai tifosi del Feyenoord e della Roma di assistere a queste partite. Le autorità locali di Roma hanno applicato un decreto speciale secondo cui tutti i tifosi olandesi non sono i benvenuti durante la partita principalmente per un motivo: lo stesso giorno, c'è un sopralluogo della città da parte di un comitato per l'Esposizione Universale, che non ha niente a che fare con il calcio". Questo l'incipit del comunicato che poi prosegue parlando di come non ci siano mai stati veri scontri tra le due tifoserie: "Sulla base della reciprocità, la UEFA ha poi disposto che i tifosi dell'AS Roma non si presentino neanche a Rotterdam. Da quanto si capisce, le tre parti; AS Roma, UEFA e Feyenoord sono molto scontenti della decisione presa dal Comune di Roma. La città di Roma ha mosso molte accuse per arrivare a questa decisione imprudente. Vengono prese misure estreme sulla base di imprecisioni, mezze verità e supposizioni. No, i tifosi di calcio non sono certo più devoti del Papa, a volte la colpa siamo "noi", ma il problema che si pone qui non è il problema del teppismo calcistico, ma il problema della decenza. Mai in nessun momento c'è stato dialogo con i tifosi. Né con quelli della Roma né con quelli del Feyenoord. Nonostante le "famigerate" partite precedenti e tutte le storie scritte su di esse, solo un fatto è scolpito nella pietra: non c'è mai stato uno scontro tra i gruppi di tifosi del Feyenoord e della Roma. Non a Roma. Non a Rotterdam e nemmeno a Tirana quando 30.000 di entrambe le squadre sono rimaste in una città per l'ultimo confronto calcistico. Nel frattempo, migliaia di tifosi di entrambe le squadre hanno già prenotato i loro viaggi, il che equivale a un costo".
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Feyenoord, i tifosi contro le trasferte vietate: “L’inizio del fallimento del calcio”
Poi il duro attacco ai due club e alla Uefa: "Il percorso compiuto intorno a questa partita di vietare definitivamente tutto è la via più breve per il fallimento del calcio. Non cercando il dialogo con nessuno, disinteressandosi delle cause, ma producendo solo misure estreme. Entrambi i club hanno paura di prendere posizione per paura di rappresaglie da parte del lungo braccio della legge, della UEFA e/o dei media. Una situazione disturbata. La conclusione è la seguente: non c'era e non c'è alcuna buona ragione onesta per svantaggiare o escludere i tifosi di una delle nostre squadre in questo modo in queste partite. Questa non è una partita "ad alto rischio". Non c'è odio tra i due gruppi, c'è solo amore per le proprie squadre". Il comunicato si conclude poi con un messaggio per tutti i tifosi di calcio e con una netta presa di posizione sulla scelta presa: "Questa è la nostra dichiarazione. Perché noi, tifosi del Feyenoord, avremmo voluto vedere un intero girone in trasferta. Perché i tifosi fanno parte del calcio e per giocare una partita servono due squadre. Una partita senza tifosi in trasferta è inutile. Il modo anomalo di escludere i tifosi sta diventando sempre più "normale", non riguarda solo Feyenoord o Roma. Non influisce sul vandalo occasionale del calcio. Colpisce ogni appassionato. Rifiutiamo questa forma regressiva di regolamentazione. In questo giorno, prendiamo posizione contro di essa".
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