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Femminile, Glionna a FR: “Obiettivo Coppa Italia. La Roma è una responsabilità”

Femminile, Glionna a FR: “Obiettivo Coppa Italia. La Roma è una responsabilità” - immagine 1

L'attaccante giallorossa si racconta : "Quando sono arrivata alcune cose non potevo neanche immaginarmele. Poi, grazie anche a tutti i tifosi che ci seguono, ho capito realmente il valore di questa maglia"

Redazione

BenedettaGlionna, attaccante della RomaFemminile, ha rilasciato un’intervista in esclusiva in vista della semifinale di Coppa Italia, in programma domenica al Tre Fontane contro l’Empoli.

Che partita si aspetta?

“Sicuramente non semplice. L’Empoli è una buona squadra, dotata di un’identità di gioco ben precisa. Sarà un match da affrontare con determinazione, cercando di fare il nostro meglio e dando continuità al lavoro svolto fino a oggi”.

L’anno scorso ha vestito la maglia biancoblu: che ricordi ha di quell’esperienza?

“Tanti, perché è stata una stagione bellissima. Mi sono trovata splendidamente sia con le compagne di squadra, sia con la società. È stato come essere a casa”.

Quanto puntate a vincere la Coppa Italia?

“Sicuramente uno degli obiettivi è proprio quello, di arrivare fino alla fine. Dobbiamo ragionare partita dopo partita e continuare a crescere in ogni allenamento”.

Si aspettava una stagione così positiva?

“In verità, sì. Siamo contente e sempre concentrate su quello che stiamo facendo. Anche se non sempre è tutto così semplice, stiamo lavorando parecchio e le ultime partite giocate lo hanno dimostrato. Continuiamo a conoscerci sempre di più, anche con le ragazze arrivate quest’anno, e siamo molto affiatate a livello di gruppo. E mi creda, questo significa tanto”.

L’obiettivo è il titolo?

“L’unica cosa che mi viene da dire è pensare singolarmente a ogni impegno che man mano ci troviamo ad affrontare. Veniamo da 9 risultati utili consecutivi: bisogna proseguire così”.

Che rapporto ha con il gruppo squadra?

“Mi trovo abbastanza bene con tutte le ragazze. Per me è un piacere giocare con loro, nella nostra rosa ci sono tante giocatrici di livello. Ho stretto un rapporto molto stretto con Tecla Pettenuzzo, Camelia Ceasar, e Giada Greggi e con Valeria Pirone. Con quest’ultima, peraltro, condivido pure casa”.

La Roma ha molte nazionali in rosa. Cosa significa per la sua crescita?

“È una bellissima sensazione giocare con loro, alcune davvero sono degli esempi per me. Cerco sempre di rubare qualcosa da ognuna ed è un piacere allenarci e viverci tutti i giorni”.

Com’è il suo rapporto con il mister Spugna?

“Il mister lo conoscevo già da tempo. Non mi aveva mai allenato, ma era nell’ambiente Juventus anche quando c’ero io. Dall’anno scorso a quest’anno è cambiato solo il contesto. Lui è sempre lo stesso: cerca costantemente di farci giocare palla a terra e trasmettendoci ogni giorno la sua idea di gioco”.

Che cosa significa vestire la maglia della Roma?

“Questa è la domanda più difficile (ride ndc). La Roma è una società, anche a livello maschile, che ha una storia importante ed è uno dei club più importanti al mondo. Che cosa significa giocare per i giallorossi lo capisci solo quando ci sei dentro. Inizialmente quando sono arrivata alcune cose non potevo neanche immaginarmele. Poi, partita dopo partita, grazie anche a tutti i tifosi che ci seguono, ho capito realmente il valore di questa maglia. È una grande responsabilità che si sente ogni giorno, sempre, ma non mi pesa. Anzi!”.

Come e quando nasce la sua passione per il calcio?

“Ho iniziato a giocare quando avevo 5 anni, nell’oratorio del mio paese, Melso in provincia di Milano. Ho provato grazie ad alcuni amici e da lì non ho più smesso. Senza dimenticare mio fratello: un esempio”.

Ora che gioca nella Roma è diventata più forte di suo fratello?

“Assolutamente no (ride ndc). Lui è molto più forte di me”.

Un pregio e un difetto che si riconosce fuori dal campo?

“Spesso sono indecisa e mi tengo troppe cose dentro senza esprimerle. Per il pregio dovrei chiedere alla mia coinquilina Valeria Pirone. Tuttavia, mi riconosco il merito di andare d’accordo praticamente con tutti”.

 

Martina Stella