Paulo Roberto Falcao, calciatore indimenticato della Roma degli Anni Ottanta, è intervenuto alla trasmissione radiofonica “Te la do io Tokyo”, in onda su Centro Suono Sport.
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Falcao: “Un ruolo nella nuova Roma?Non saprei. Roma esige ora una squadra sempre ad alti livelli”
Paulo Roberto Falcao, calciatore indimenticato della Roma degli Anni Ottanta, è intervenuto alla trasmissione radiofonica “Te la do io Tokyo”, in onda su Centro Suono Sport.
“I successi di quegli anni sono merito di tutta la squadra, di Liedholm, Viola e della tifoseria quando hanno cominciato a crederci andavano dappertutto anche all’estero, è stato un giocatore in più. Ora è un momento storico, la famiglia ha portato avanti la squadra in un momento economico particolare, la Roma merita di essere tra le prime 3 del campionato italiano e lottare per grandi traguardi”.
Se gli americani ti chiamassero per avere un ruolo nella Roma, accetteresti?Non mi aspettavo questa domanda non ci pensavo, si è parlato tanti anni fa poi nulla. Seguo la Roma molto per affetto e per motivi personali, per me il feeling con tifoseria e città è molto bello. Mi interessa cosa fa la Roma e cosa farà. È difficile rispondere a una domanda cosi, la Roma è sempre legata al Brasile. Bisogna avere molta calma e tranquillità, la Roma spero possa tornare il prossimo anno tra le grandi
Quale sarebbe il ruolo ideale per lei?Centrocampo o mediano(ride ndr), mi mettete in imbarazzo, cosa mi interessa è vedere la Roma bene, che lotta per il campionato italiano e per l’Europa, la Roma non può non essere tra le prime 3, ha imparato a vincere. La mentalità ora è cambiata, Roma ha capito che vincere è molto bello e non ci sta più a perdere. Roma esige una squadra che vuole vincere.
Quando sono arrivato a Roma ero a prendere un caffè con Bruno e uno mi disse “Quando mi fai i numeri?” e io risposi “Ma è più importante lo scudetto o i numeri?”. Era una squadra che aveva giocatori importanti, tutti quelli che avevano giocato il primo anno, nel 1980, lì si è iniziato a costruire una Roma forte. La manifestazione per me in Roma-Juventus allo stadio del 2001 non la dimenticherò mai.
Pelè l’ha coronato come giocatore più decisivo qualche tempo fa.Questo mi fa molto felice, mi piace molto essere riconosciuto ma non devo rimanere solo con questa cosa.
Interviene Bruno Conti, ex compagno di squadra di Falcao e attuale dt della Roma
"Ti sono cresciuti i capelli?"..E Conti “No sono caduti!”. B.Conti: “Un augurio per questa sera ci possa essere uno stadio pieno per questi ragazzi che se lo meritano”.
Cambio di proprietà. Quale consiglio darebbe?È difficile dare un consiglio, la cosa principale è prendere le decisioni giuste, cosa significa la tifoseria della Roma che porta avanti la squadra e che possano creare un progetto e una squadra anche a livello d’immagine, giocatori forti e di personalità.
Interviene Ubaldo Righetti, ex compagno di squadra di Falcao
Mi farebbe piacere rivederti per fare due palleggi insieme, ti ricordi ero il tuo pupillo, palleggiavamo insieme?
Falcao(riferito a Righetti): Quando lui prendeva palla, giocava d’anticipo e partiva, gli piaceva molto andare all’attacco, partiva quando il difensore non se l’aspettava, arrivava sempre di sorpresa
Ubaldo come la vedi se la nuova dirigenza chiamasse Falcao?Sarebbe una grande operazione, oltre a un grande conoscitore è molto intelligente, è un grande comunicatore, non ha mai alzato la voce.
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