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“Er go’ de Osvaldo”, storia recente dell’eterna rivalità Roma-Juventus

Il libro di Massimo Zampini, noto blogger "juventino de Roma", racconta la rivalità tra le due tifoserie ripercorrendo la scorsa stagione

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Dici Juventus-Roma, e pensi a una rivalità viscerale, esplosa negli anni’80 e ciclicamente rinfocolata dalle volate scudetto e dalle tonnellate di polemiche che seguono ogni scontro diretto. Chi si trova letteralmente tra due fuochi è Massimo Zampini, avvocato ma soprattutto scrittore e blogger (Juventibus), che ha saputo tradurre in ironia la sua particolare condizione di “juventino de Roma”. Come riporta, Goal.com,  alla vigilia dello scontro diretto, abbiamo fatto una chiacchierata con lui per presentare il suo ultimo libro, “Er go’ de Osvaldo”, racconto semiserio della stagione che ha rinfocolato la rivalità tra i due club e le due tifoserie.

“La condizione di tifoso juventino a Roma è più frequente di quanto si creda – esordisce Zampini – Parte della mia famiglia ad esempio è originaria del Nord, e per questo ho ereditato da mio padre la fede bianconera. Lo juventino a Roma vive in una condizione particolare: la città ruota attorno ai colori giallorossi (non me ne vogliano i tifosi laziali), e sin dai tempi della scuola agli juventini viene fatta pesare questa sorta di contrapposizione tra il “bene”, ovvero la Roma, e il “male”, o se volete il potere costituito, rappresentato dalla Juventus. Ma la trovo una dialettica molto divertente e stimolante”.

Nel libro “Er go’ de Osvaldo” si trovano autentiche chicche, spesso sorprendenti per un non-romano, poco abituato al modo viscerale di vivere il calcio, tipico della città. “L’anno scorso dopo il filotto di vittorie consecutive iniziali, l’ambiente giallorosso era già convinto di aver vinto lo scudetto, giravano per le radio delle canzoni inneggianti al fatto di “aver ucciso il campionato”. Poi sappiamo come è finita, con la beffa delle beffe della sconfitta in casa, in una partita ormai inutile, per mano del giocatore insieme più odiato e più sottovalutato, Osvaldo. In realtà alla Roma è stata fatta una sorta di rivoluzione culturale. Pallotta e Garcia vengono dall’estero, non hanno retropensieri, percepiscono certe cose come il derby o la rivalità con la Juventus in maniera molto più distaccata rispetto alla tifoseria. Ed è un aspetto importante che sta dando i risultati”.

Ma allora, dopo “Er go’ de Turone” (il suo soprannome da blogger) e i due libri su “Er go’ de Muntari” ed “Er go’ de Osvaldo”, di chi vorresti fosse il prossimo “Go’”? “Veramente sono stati tutti goal che hanno portato a polemiche, quindi tutto sommato fermerei la serie qui – riconosce Zampini – Ma sulla scia del goal di Osvaldo, magari domenica mi piacerebbe vedere un autogoal decisivo”. Anzi, un autogo’.