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Draw my life, Pjanic: “Totti mi ha dato il soprannome che amo di più: Il Piccolo Principe” – VIDEO

"Sono quasi 4 anni che vivo a Roma e gioco nella Roma, una città bellissima che ho imparato ad amare. Non smetto di impegnarmi ogni giorno in allenamento per ripagare gli sforzi della mia famiglia e la fiducia dei tifosi"

Redazione

Nel giorno del suo 25esimo compleanno, la Roma ha pubblicato il Draw my Life di Miralem Pjanic, un video in cui, tramite dei disegni, il centrocampista bosniaco racconta i momenti più salienti della sua vita. Queste le parole del numero 15 giallorosso:

"Ciao! Sono Miralem Pjanic e sono nato il 2 aprile 1990 a Tuzla, una piccola città della Bosnia. Quando avevo solo due anni, la guerra sconvolse il mio paese e con tutta la mia famiglia ho dovuto abbandonare i miei affetti, i miei amici e la mia casa. Ci siamo trasferiti in Lussemburgo, dove ho iniziato la mia nuova vita. Mio padre era un calciatore, ma per permettere alla mia famiglia di vivere iniziò a lavorare come operaio. Fu lui a trasmettermi la passione per il calcio e, in un certo senso, a scoprirla. Mi sorprese una mattina all’alba mentre palleggiavo in garage, pensava fossi un ladro! Da piccolo non mi separavo mai dal mio pallone. Lo tenevo sempre in braccio o tra i piedi, ero sempre fuori con gli amici. Ma la scuola è stata sempre importante per me, e ho anche studiato tanto da piccolo. Pensate che ora parlo 6 lingue! A sei anni sono andato a giocare per lo Schifflange 95, una squadra della prima divisione lussemburghese. Dicevano che avevo delle qualità incredibili, ma capivo già che solo l’impegno e la serietà mi avrebbero portato lontano. A 13 anni per la prima volta mi allontano dalla mia famiglia, sono andato a giocare nel FC Metz, in Francia. Sapevo che da questa squadra erano usciti grandi campioni, e decisi di allenarmi duramente per diventare come loro. Ad agosto debutto in campionato contro il Paris Saint Germain, a dicembre segno la mia prima rete: che emozione! Nel 2008 sono andato a giocare nel Lione, una delle squadre più forti della Francia. Avevo dei compagni fortissimi, ma tanta voglia di dimostrare di non essere da meno. Ho iniziato a lavorare sempre più duramente, senza mai perdere di vista il rispetto per le scelte del mio allenatore. Mi allenavo tante ore al giorno e mi piaceva battere le punizioni. Anche adesso mi piace battere le punizioni durante una partita, e spesso faccio anche gol! Mentre giocavo nel Lione, ho affrontato una scelta importante. Anche se sono cresciuto in Francia, ho deciso di giocare per il paese dove sono nato: la Bosnia. La scorsa estate abbiamo raggiunto un risultato storico: ci siamo qualificati per il mondiale in Brasile, un’emozione incredibile!

Sono quasi 4 anni che vivo a Roma e gioco nella Roma, questa città bellissima che ho imparato ad amare. Non smetto di impegnarmi ogni giorno in allenamento per ripagare gli sforzi della mia famiglia e la fiducia dei tifosi. Quando sono arrivato a Roma qualcuno mi ha definito ‘Giotto’, ma il soprannome che amo di più è quello che mi ha dato il capitano, Francesco Totti: ‘Il piccolo principe’".