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Derby, i tifosi a Luis Enrique: “Faccia scuola guida da un'altra parte”. Critiche anche a dirigenti e squadra

(Ansa) – Rabbia, amarezza, delusione. Poca, pochissima voglia di continuare sulla strada della pazienza e della comprensione.

Redazione

(Ansa) - Rabbia, amarezza, delusione. Poca, pochissima voglia di continuare sulla strada della pazienza e della comprensione.

Il derby perso dalla Roma ha lasciato il segno nella tifoseria giallorossa, la stessa che pochi mesi fa aveva esposto in Curva Sud lo striscione "Mai schiavo del risultato". Il ko per 2-1 contro la Lazio ha pero' cancellato di colpo tutta la fiducia e il credito della piazza romanista nei confronti del nuovo corso di Luis Enrique.

Il tecnico asturiano, all'indomani della sconfitta nella stracittadina, e dopo la mini-contestazione andata in scena ieri sera a Trigoria al rientro del pullman della squadra nel centro sportivo, e' il bersaglio principale contro cui i tifosi scagliano la propria insoddisfazione. "Dovrebbe mettersi in discussione, magari dare le dimissione" il messaggio spedito attraverso internet, condito da una selva di giudizi negativi: "Luis e' un incompetente, tanto rigido quanto presuntuoso, che non impara nulla dai propri errori. Mi viene solo in mente la parola: vergogna!". "Deve andare da un'altra parte a fare scuola guida - l'accusa mossa tramite i social network -. Se a fine partita il suo commento e' stato 'non so cosa ho fatto per meritare questa m..', noi che dobbiamo vedere questo scempio che dovremmo dire? Se ne deve andare, punto e basta".

Insomma, per molti l'unica via d'uscita e' rappresentata dall'allontanamento di Luis Enrique, paragonato anche allo 'Stregone', l'allenatore sudamericano del film 'Borgorosso Football Club' con Alberto Sordi. "Rimandiamo in Spagna questo incapace e prendiamo Villas Boas che era stato contattato quest'estate e abbandonato per la clausola da 15 milioni - il suggerimento di mercato - Adesso che il Chelsea lo ha mandato via c'e' la possibilita' di ingaggiarlo senza sborsare un euro".

Non tutti, pero', si scagliano contro l'ex Barcellona B. Nel calderone bollente della critica romanista finiscono infatti anche dirigenti e giocatori. "E' da agosto che perdiamo: il progetto e' fallito prima di cominciare" il leitmotiv che ribalza tra le emittenti radiofoniche che si occupano dell'universo giallorosso. "Progetto dato in mano a dirigenti sopravvalutati, soldi spesi male, giocatori buoni mandati via, un allenatore non all'altezza della serie A: puo' bastare per chiamarlo fallimento?" la domanda retorica posta alla nuova proprieta' statunitense, incalzata anche sul fronte del 'progetto': "Ci volevano gli americani per far vincere due derby di fila alla Lazio. Adesso la squadra deve perdere anche con Udinese e Napoli per non farli arrivare in Champions League". Nessuno sconto, poi, alla squadra. "Sicuramente Luis Enrique ha le sue colpe ma il problema vero e' la mediocrita' di parecchi giocatori in campo" il punto di vista di tanti tifosi della Roma, disposti a continuare con lo spagnolo ma con l'ennesima robusta rivoluzione di mercato. "Deluso perche' non si capisce che il gioco di Luis non e' supportato da giocatori adatti e quindi di fatto irrealizzabile - l'idea di alcuni supporter -. Date a Guardiola questa squadra e vedrete a parita' di modulo ed impostazioni altrettanto sfacelo". "L'unica critica che mi sento di fare al tecnico e' di non aver chiesto nel mercato di gennaio un forte difensore centrale e almeno un esterno basso titolare - l'appunto mosso al tecnico -. Per il resto la sua idea di calcio e' bellissima. Sono fiducioso nei colpi di mercato di Sabatini, meno fiducioso nella voglia di spendere degli americani".