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De Rossi e la Roma, una favola destinata a proseguire

(di Andrea Corradetti) Nella giornata successiva al diluvio di Catania (a proposito si ripartirà l’8 o il 15 febbraio) a tenere banco è sempre la questione relativa al rinnovo di Daniele De Rossi.

Redazione

(di Andrea Corradetti) Nella giornata successiva al diluvio di Catania (a proposito si ripartirà l’8 o il 15 febbraio) a tenere banco è sempre la questione relativa al rinnovo di Daniele De Rossi.

Autore del gol che ieri sera ha fissato il risultato sul momentaneo 1 a 1, la sensazione infatti è che tutto, nonostante le dichiarazioni di facciata dei protagonisti, sia finalmente pronto per il grande annuncio finale. La splendida esultanza dopo il gol, l’ironia del Capitano nel post-partita, la calma con la quale Luis Enrique tratta l’argomento: elementi questi che, accompagnati alle voci sempre più insistenti che vorrebbero un Roberto Mancini fortemente contrariato per il suo mancato arrivo, non possono che far pensare ad un DDR sempre più vicino a quella che è la firma che lo proietterebbe per sempre nella storia dei grandi capitani giallorossi. Perché nonostante il clamore di questi mesi, la verità è che sia la società che Daniele De Rossi non hanno mai perso solo per un attimo quella che è la voglia di continuare il loro matrimonio. Un’intenzione questa ribadita da Danielino anche durante quelle che sono state le dichiarazioni rilasciate ieri sera nel post-partita: "Non nego di avere avuto dei momenti di riflessione, ma adesso ho finalmente le idee chiare. Non ho ancora firmato nulla, ma l’amore verso la Roma è grande e questo possiede sicuramente un significato importante quando si discute un rinnovo. Il mio sogno resta vincere con la Roma, ma la parola fine la metteremo solamente quando sarà reso pubblico quello su cui stiamo lavorando. Non voglio dire nulla perché il tutto potrebbe cambiare nel giro di una settimana. Una cosa è sicura,quando tutto sarà deciso sarò io il primo a dirlo ai tifosi della Roma”. A quando dunque l’annuncio ufficiale? I più ottimisti si spingono nel legarlo a quello che sarà il cda giallorosso in programma a fine mese, mentre i più perplessi insistono ancora con il dire come niente sia stato ancora deciso. L’impressione è che il nodo da sciogliere sia ancora quello legato alla possibile clausoladi cessione: la Roma la vorrebbe a 25, mentre l’agente Berti continua nel richiederla più o meno alla metà. Più facile che alla fine la spunti il secondo. Per quanto riguarda infine le cifre del contratto si parla ormai di un accordo fatto sulla base di un quinquennale a circa 5 milioni di euro all’anno più bonus: incentivi questi, secondo rumours, che sarebbero solamente di tipo formale e che porterebbero il futuro capitano giallorosso ai discussi 6 milioni l’anno.

 

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"MARQUINHO SI O MARQUINHO NO?- Il brasiliano è solamente uno dei tanti giocatori osservati da Sabatini. Non è assolutamente un giocatore della Roma. Abbiamo un d.s esuberante dal punto di vista del mercato. Prende informazioni su tutto quello che si muove. Ha qualità Marquinho, però è solo uno dei tanti giocatori visionati”. Dichiarazioni quelle di Franco Baldini che contrastano dunque con chi dal Brasile non perde un istante per considerare l’affare ormai fatto. Sebbene l’allenatore della Fluminense abbia da poco dichiarato come “per il trasferimento di Marquinho alla Roma manchino solamente alcuni documenti”, l’impressione infatti è che, nonostante dal Brasile abbiano realmente accettato l’offerta, la dirigenza giallorossa stia ancora sperando di arrivare ad uno tra Fernando, Casemiro e Guarin. A proposito, è di oggi la notizia che vorrebbe il Porto aver alzato per il colombiano la richiesta fino a 15 milioni. Detto questo, tuttavia, come ampiamente ripetuto anche da Luis Enrique, la priorità è soprattutto quella di sfoltire la rosa. Se per Caprari e Okaka tuttavia sembrano ormai in dirittura d’arrivo le trattative che dovrebbero portare i due giocatori rispettivamente a Pescara e a Parma (il primo dovrebbe raggiungere Zeman già martedì, mente il secondo dovrebbe arrivare alla corte di Donadoni solamente dopo aver rinnovato il suo contratto con la Roma), difficili invece sembrano gli addii soprattutto dei vari Cassetti, Antunes, Barusso, Perrotta, Cicinho e Pizarro. Delicate soprattutto le questioni relativi agli ultimi due: se per il cileno, infatti, come dimostrato dal prolungarsi del suo soggiorno in Cile, appare evidente una situazione di totale rottura con la società (a proposito, la Juventus sembra aver definitivamente abbandonato l’idea di un suo arrivo), per quanto riguarda invece il brasiliano appare difficile che il giocatore decida di sciogliere il suo contratto accettando una sorta di buonuscita (la Roma deve al numero 2 una cifra vicina al milione d’euro netto).

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"RIPRESA – In vista dell’incontro di sabato pomeriggio contro il Cesena, il tecnico asturiano ha deciso di riprendere gli allenamenti solamente nella giornata di martedì. Da valutare soprattutto le condizioni di Daniele De Rossi, uscito in via precauzionale durante il secondo tempo del “Massimino”. Il numero 16 giallorosso, inoltre, nonostante avesse deciso in comune accordo con Luis Enrique di farsi ammonire appositamente per saltare la gara contro il Cesena (Daniele ha bisogno di riprendersi da alcuni acciacchi che si protraggono da alcune settimane) sarà costretto a rivedere i propri piani e a saltare, suo malgrado, una delle due gare contro Atalanta o il Siena. Causa sospensione, infatti, l’ammonizione presa al Massimino varrà solamente nel momento in cui sarà decretato il triplice fischio finale, motivo per il quale il centrocampista di Ostia sarà costretto ancora una volta agli inevitabili straordinari. Sia lui che Totti invece non ci saranno per i venti minuti restanti di Catania. Sostituiti entrambi da Luis Enrique, il regolamento infatti non prevede l’azzeramento dei cambi.

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