(di Mirko Porcari) - "Stiamo calmi". Danilo lo aveva appena sussurrato...Non ci credeva neanche lui: la Roma in vantaggio, un primo tempo tra i migliori della stagione e la beffa che si consumava nella nebbia di un singolo.
news as roma
Danilo e la voglia di essere “ottimisti”
(di Mirko Porcari) – “Stiamo calmi”. Danilo lo aveva appena sussurrato…Non ci credeva neanche lui: la Roma in vantaggio, un primo tempo tra i migliori della stagione e la beffa che si consumava nella nebbia di un singolo.
La gara delle 12:30 aveva alterato le sue ventennali abitudini: già passare dalle 14:30 alle 15:00 era stato difficile, colazione e pranzo anticipati, pasti più leggeri e tutte le energie verso la squadra...Era giovane, con la mente ancora aperta a rivoluzioni nel calendario...La domenica dell'happy hour era stato quasi un affronto: d'istinto avrebbe portato la sua protesta sotto via Allegri, dove il cervello della FIGC partoriva decisioni in "stile british", ma la lucidità acquisita negli anni reclamava una freddezza più pratica. Brunch sulla falsariga di Ranieri e viaggio mentale negli stretti vicoli della Genova blucerchiata: niente lasagna questa volta, la sacralità del pasto domenicale era soppiantata dalla necessità di sostenere i colori del cuore, una prova d'appello dopo le sofferenze del match contro il Catania. Aveva accettato l'invito di alcuni, storici, amici: il veloce aperitivo tra ricordi di curva, un tuffo nel passato a cui mancava solo qualche "lacrimuccia", poi la scaramanzia nelle scelte dei posti a sedere. Divano per tre, loro in quattro a tifare Roma, i conti non tornavano...Perrotta capitano ed il lancio della monetina, l'arbitro che dà il fischio d'inizio, Danilo costretto a terra..."Cominciamo male..."Il pessimismo nel pensiero, un vecchio compagno da scacciare di fronte alla rincorsa affannosa verso un trofeo da vincere "a mani basse". I primi quarantacinque minuti offrono una Roma combattiva e cinica, il gol di Vucinic è festeggiato con un abbraccio collettivo che porta alla mente esultanze quasi dimenticate: "Non c'è niente da fa, ne famo tre, se entra il capitano segna pure lui". L'intervallo aveva offerto il fianco a Danilo: si era sbilanciato chiudendo occhi e orecchie di fronte alla galoppante negatività che anni di delusioni avevano ramificato nel suo essere tifoso. Ingresso in campo, secondo tempo, Ranieri sceglie Juan al posto di Mexes, neanche lontanamente Danilo avrebbe pensato che il brasiliano avrebbe indirizzato la gara verso un risultato negativo. Il resto è mutismo allo stato puro, l'immagine viva di come passare dall'euforia alla disperazione nel giro di pochi minuti: quattro persone sull'orlo del baratro, una conversazione ridotta a semplici mugolii e a qualche sporadica imprecazione. "Stiamo calmi". Danilo andava contro la sua natura, voleva mostrarsi ottimista in una lotta intestina contro il suo vero essere: "Ma oggi giocano anche le altre?". Niente più coginizione dello spazio - tempo, la Serie A può attendere...domani il televideo darà la sua risposta...
© RIPRODUZIONE RISERVATA