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Dal Cska al Legia, quando il tifo devasta Roma

Dai polacchi che tentarono blitz a Colosseo, alle tante "guerre" a Campo Fiori

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Non è la prima volta che il centro di Roma diventa teatro della furia devastatrice di mandrie di hooligan ubriachi pronti a devastare tutto, storia compresa. Prima delle violenze dei supporter del Feyenoord la capitale ha subito gli attacchi di altre tifoserie. Il 17 settembre 2014, in occasione della partita Roma-Cska di Mosca, a piazza Mancini ci furono disordini causati dai tifosi russi che portarono alla squalifica del campo del Cska. Poi lo stesso mese i tifosi del Legia Varsavia, prima della partita di Europa League con la Lazio, assaltarono il centro di Roma e provarono a forzare i cancelli che regolano l'entrata dei visitatori all'Altare della Patria a Piazza Venezia, cercando poi di entrare senza pagare al Colosseo e al Palatino. Ancora un attacco al cuore di Roma, ai suoi monumenti e alla sua storia, complice l'alcol anche in quel caso.

Il 22 novembre 2012, sempre a Campo de' Fiori, sette tifosi del Tottenham furono accoltellati in un vero e proprio agguato in un pub per un patto trasversale suggellato tra tifoserie di Roma e Lazio, a poche ore dalla partita di calcio Lazio-Tottenham. Uno dei moventi dell'aggressione anche l'antisemitismo, visto che il Tottenham è la squadra di riferimento della comunità ebraica di Londra. Il 'Drunken Ship' fu distrutto, con vetrine rotte, tavolini e sedie sfasciate da tifosi armati di mazze, cinte, tirapugni e coltelli. Sempre Campo de Fiori, cuore della movida romana e del tour delle bevute capitoline, fu scenario di scontri tra tifosi del Manchester, ubriachi, e poliziotti nel maggio del 2009.

Un episodio che aveva avuto già un precedente nel 2007, stessi attori stessa scena, tanto che The Sun titolò "La battaglia di Roma". Non mancano in questa triste teoria di violenze episodi tutti italiani, ovvero dove i protagonisti sono state le tifoserie violente del nostro paese. Gli episodi più violenti furono gli assalti alle caserme a piazzale Flaminio dopo l'uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri nel novembre del 2007. E poi i fatti nei quali maturò il ferimento di Ciro Esposito, morto dopo lunga agonia, quando nel maggio 2014 il tifoso del Napoli, fu raggiunto da un colpo di pistola durante disordini a Tor Di Quinto, nei pressi dello stadio Olimpico prima di Napoli-Fiorentina.

Ansa