Per Totti, ma non per tutti. Perché quando si tratta di gol, il capitano della Roma è sempre una spanna avanti. Ma non solo. Perché il fuoriclasse sa essere tale anche dopo il gesto calcistico. Un grande anche nel post.
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Dagli sfottò sulle magliette al selfie sotto la Sud: esultanze da Totti, ma non per tutti
Non si stanca mai. Di stupire tutti. A suon di gol e non solo. Al passo con i tempi, ed un passo più più avanti degli avversari. Che non lo prendono (quasi) mai. Continua a far parlare di sé, a far innamorare i suoi tifosi e la sua gente. Con...
Come riporta il sito gianlucadimarzio.com, c’è chi si è tolto la maglia, chi ha spezzato una bandierina, chi ha urlato in faccia alla telecamera il nome della donna amata. C’è perfino chi è corso in tribuna ad abbracciare la nonna. Eppure quelle di Totti restano sempre delle perle uniche, fuori da ogni schema pensabile.
Riuscendo sempre a stare al passo con i tempi. Non una cosa facile per uno degli ultimi “dinosauri” del nostro calcio. Non invecchia: in campo come fuori. Segna gol in acrobazia come un ragazzino, e come un ragazzino le festeggia.
Con la maglia “Vi ho purgato ancora”, o quella “6 unica”. Ma non solo. Con il pollice in bocca, che gli è valso il soprannome di Pupone, o prendendo il posto dell’operatore dietro una telecamera a bordo campo. E poi nella partita delle partite, il derby contro la Lazio, finisce sotto la Sud - la sua curva - a farsi un selfie. Come se quel giovanotto di quasi 40 anni, ne avesse poco più di 16. Perché corre come un ragazzino, perché esulta come un ragazzino. Per festeggiare la sua seconda doppietta in carriera in un derby (dopo quella del 13 marzo 2011). Perché quando segna lui, la Lazio non vince. Mai. D'altra parte lo ha fatto per 11 volte eguagliando il record di Da Costa.
Non si stanca mai. Di stupire tutti. A suon di gol e non solo. Al passo con i tempi, ed un passo più più avanti degli avversari. Che non lo prendono (quasi) mai. Continua a far parlare di sé, a far innamorare i suoi tifosi e la sua gente. Con gesti non comuni…per tutti, ma di certo non per Totti.
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