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Da Cherubini a Pisilli: sta nascendo la Roma del futuro

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Ripartire dai giovani non è solo una buona idea: è necessario
Redazione

Ieri sera contro la Lazio Primavera è arrivata la conferma: Roma ce sa fa'. I ragazzi di Guidi hanno praticamente dominato il derby per andare in finale - nonostante il risultato non sia stato poi così netto - confermando nuovamente che il vivaio giallorosso è uno dei migliori in Italia, e forse in Europa. Qualità tecnica, gestione del pallone, dinamismo, tiro da fuori e maturità. Tutte caratteristiche mostrate ieri dalla Roma Primavera, in una partita che soprattutto nei primi minuti è stata decisamente complicata.

La Roma del futuro

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Luigi Cherubini, Riccardo Pagano, Niccolò Pisilli, ma anche LovroGolic e Joao Costa (che ieri ha giocato forse una delle sue peggiori partite): tutti ragazzi sotto ai 20 anni che la Roma potrebbe far sbocciare in prima squadra. E' vero, la Primavera e la Serie A sono a tutti gli effetti due mondi completamente diversi, ma il potenziale c'è e va coltivato (prima che si tramuti in rimpianto come Frattesi o Scamacca). Joao Costa ha già esordito in prima squadra e le sue qualità - come dribbling e velocità - somigliano molto a quelle chieste da De Rossi sulle fasce. Non ha ancora giocato molto in prima squadra, ma non è un caso che sia sempre in panchina. Cherubini ha dimostrato ancora una volta di avere un altro passo rispetto ai suoi pari età: in stagione regolare è a quota 11 gol e 9 assist in 26 partite con la Primavera. Sembra che quest'estate passerà alla Juventus, ma la Roma farebbe meglio a puntarci più di qualche fiches. Pagano - il più utilizzato da Mourinho in questa stagione - ieri sera ha pareggiato i conti con un gran sinistro da fuori area, ma anche per lui c'è stato relativamente poco spazio: in Serie A il contachilometri segna solamente 47'. Tra i giovani di Guidi c'è anche Pisilli, che a gennaio ha ricevuto i complimenti dello stesso De Rossi e con Mourinho ha già esordito e segnato in prima squadra contro lo Sheriff. Per non parlare poi dei due terzini: Oliveiras e Mannini hanno permesso alla squadra di Guidi di essere costantemente pericolosa, grazie alle loro continue galoppate sugli esterni e le tracce interne create con palloni molto intelligenti.

Investire sui giovani è necessario

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Se la Roma fosse il Real Madrid, potrebbe aspettare che qualcuno come Bellingham o Tchouameni sbocci negli altri settori giovanili: a Florentino Perez basta alzare la cornetta, fare due telefonate e offrire milioni su milioni per portare a casa i migliori talenti del mondo. Quindi come fare? Investendo sul proprio settore giovanile. Come fece lo stesso Mourinho - non senza polemiche - un anno fa: Tahirovic (ceduto all'Ajax per 7.5 milioni), Volpato (al Sassuolo per 10 milioni assieme a Missori) e Afena-Gyan, tutti giocatori che senza la visibilità donatagli da Mourinho non sarebbero dove sono ora. Per la Roma si sono trattate di cessioni fondamentali, che hanno permesso a Tiago Pinto di risanare il bilancio e rientrare nei parametri del Financial Fair Play. Far esordire i giovani non è solo una buona idea: è necessario. Far giocare a tutti i costi Renato Sanches e Aouar, al posto di ragazzi come Luigi Cherubini o Niccolò Pisilli, è stata davvero la scelta giusta? Due centrocampisti con un ingaggio molto alto, che peccano di intensità e fame quando (raramente) entrano in campo, non sembra ciò di cui ha bisogno Daniele De Rossi. Purtroppo i dubbi sul futuro della Roma ci sono e non sono nemmeno pochi, per questo ripartire anche dai giovani potrebbe essere la scelta migliore.

Federico Liuti