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Curva chiusa, Garcia non ci sta: “La giustizia sportiva deve migliorare” – VIDEO

"Tutti gli altri Paesi hanno almeno una commissione dove c’è dibattito", in Italia invece "c’è un uomo che il giorno dopo giudica tutti i fatti del week-end". Garcia bacchetta la giustizia sportiva italiana, poi sintetizza così il rapporto...

Guendalina Galdi

"La giustizia sportiva italiana è fatta così: c’è un uomo che subito, il giorno dopo, giudica tutti i fatti del week-end". Rudi Garcia fotografa così la situazione attuale, a distanza di pochi giorni dalla decisione del giudice sportivo di chiudere la Curva Sud per un turno. Una critica nemmeno troppo velata alla giustizia sportiva, nelle mani di un uomo solo e, a detta del tecnico giallorosso, non in grado di sviluppare un dibattito su un tema problematico: "Tutti gli altri Paesi hanno almeno una commissione dove c’è dibattito, e dalla quale esce dopo un po’ di tempo una decisione discussa - ha spiegato Garcia, durante la conferenza stampa pre Torino-Roma - Su questo punto mi sembra che la giustizia sportiva italiana debba migliorare, perché non mi sembra un concetto di giustizia che ci sia un uomo che decide da solo il giorno dopo".

Non sarà piacevole nemmeno per Garcia entrare, domenica 19, in un Olimpico con la Curva vuota; proprio il tecnico francese l'anno scorso volle il 'cambio' di panchine nello stadio romano e chiese che la panchina giallorossa fosse avvicinata proprio alla sua Curva, la Sud. Perchè avere vicini i proprio tifosi rende tutto più facile, avere il sostegno di quel dodicesimo uomo è importante, anche se ultimamente la Roma ha giocato meglio lontano dall'Olimpico, dove è tornata alla vittoria contro il Napoli ma dopo quattro mesi senza i tre punti casalinghi.

"Per il momento sono i risultati a dimostrare che per noi è più semplice giocare in trasferta. Basta guardare i numeri", l'analisi del tecnico fredda come una statistica. Ma anche se i numeri non mentono, Garcia ha capito che qualcosa si è incrinato nel rapporto tra la tifoseria e la sua squadra; complici i risultati, le ambizioni fortemente ridimensionate ed il fiato sul collo della Lazio, fatto sta che non è passata inosservata l'esultanza dei giocatori a centrocampo invece che sotto la Curva: "Le cose che sono successe prima e dopo con i tifosi, con la Curva e con i giocatori io le prendo come capricci da innamorati. Quando due entità si amano a volte ci può essere anche un po’ di dissenso. Tutti - ha proseguito Garcia - richiedono carattere ad ogni singolo giocatore. Io, la società, i giocatori tra di loro e i tifosi, tutti vogliamo vedere ogni singolo giocatore mostrare orgoglio e un carattere forte. Quando si vedono dimostrazioni di carattere, non è male: vuol dire che c’è vita e risposta. La cosa più importante è che ci sia amore tra giocatori e i tifosi. Dopo i capricci tra innamorati… bah: si guardano un po’ da lontano con un piccolo sorriso".

TOTTI E DE ROSSI PRESENTI, MAICON NO - "Ha una piccola frattura su una vertebra ma almeno da 3 settimane - ha spiegato Garcia, in merito alla condizione di Daniele De Rossi - Non cambia nulla, è lui che deve gestire il dolore, come ha fatto per tutta la sua carriera. Da quando lavoriamo insieme ha dato sempre il massimo per la sua maglia: non sono preoccupato di questo aspetto". Come previsto dunque il numero 16 sarà presente domani, è stato inserito nella lista dei convocati e, salvo sorprese, dovrebbe partire dal primo minuto contro la formazione granata di Giampiero Ventura. Ma il ritorno, atteso, è quello di Francesco Totti. Il capitano ha svolto tutte le sedute di allenamento insieme al resto dei compagni, segno che l'infortunio è stato completamente smaltito e Totti domani è pronto a riprendersi una maglia da titolare. Discorso completamente diverso invece per Maicon. Per il brasiliano è ancora difficile stabilire una data per il rientro, ma Garcia è sembrato fiducioso sul fatto che potrà tornare: "E' stato da uno specialista che lo ha curato a Barcellona. Sta molto meglio ma non abbastanza per esser convocato. Io spero che lui possa tornare il prima possibile ma per il momento dobbiamo gestire il carico per non tornare indietro nell’evoluzione del suo ginocchio. Sta meglio, a iniziato a correre, ma per il momento non è pronto per essere convocato. Speriamo che possa tornare e nell’attesa per fortuna abbiamo diverse soluzioni: Torosidis, Yanga-Mbiwa e Florenzi".