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Conti mette la Roma nel mirino

Da quattro stagioni di fila fa ininterrottamente gol alla sua ex squadra: ormai i tifosi giallorossi lo temono. E già il fatto che dopo quasi due mesi di infortunio mercoledì sia pronto a tornare in campo dal primo minuto, nella capitale lo...

Redazione

Da quattro stagioni di fila fa ininterrottamente gol alla sua ex squadra: ormai i tifosi giallorossi lo temono. E già il fatto che dopo quasi due mesi di infortunio mercoledì sia pronto a tornare in campo dal primo minuto, nella capitale lo vedono come un segno del destino.

Daniele Conti, nato a Nettuno, figlio di Bruno, cresciuto a pane e Trigoria, la Roma più che nel sangue ce l'ha nel mirino. È stato proprio lui quest'anno a dare il primo dispiacere alla squadra di Luis Enrique. E dire che quella dell'esordio sembrava una partita messa anche tatticamente bene con i padroni di casa, all'Olimpico, che sembravano dover passare da un momento all'altro. E invece succede che Josè Angel, fino a quel momento uno dei migliori dei suoi, di testa rinvia malissimo proprio sui piedi del numero 5 rossoblù che segna. Pur non essendo un bomber ma un centrocampista che per giunta gioca anche davanti alla difesa, Conti sembra avere un abbonamento speciale con la Roma. Primo dispiacere di questo campionato dopo quello già confezionato la stagione scorsa. La Roma, reduce da un pareggio interno a reti inviolate con il Cesena dell'ex allenatore del Cagliari Ficcadenti, cercava in Sardegna la prima vittoria. E invece le cose si misero subito male: inutile ricordare che a realizzare il primo dei cinque gol rossoblù fu proprio Conti. Che, tra l'altro procurò, anche a costo di un brutto infortunio, l'espulsione di Burdisso e il rigore del 2 a 1 poi realizzato da Matri. Ma la storia prosegue a ritroso nel tempo Stagione precedente, Roma tranquilla sul due a zero al Sant'Elia sino al novantesimo. Al 1' di recupero accorcia Lopez. e poi proprio Conti segna tre minuti dopo ed è rocambolesco 2 a 2. L'anno prima, all'Olimpico, ancora lui nel tabellino dei marcatori. Ma alla fine la Roma vinse e la cosa passò quasi inosservata. Ma era già successo anche prima, nel 2005-2006, sempre nella capitale. Era solo l'inizio. Totale: cinque reti. Con papà Bruno fermo in panchina o in tribuna con uno sguardo mezzo arrabbiato. E mezzo felice.

(ANSA)